SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

ANIMALI CHE CI SALVANO LA VITA. Se AIDS e leucemia infantile non sono più malattie incurabili lo dobbiamo alla sperimentazione animale.

La ricerca italiana non deve subire restrizioni rispetto al resto dell’Unione Europea. CONVEGNO 29 NOVEMBRE 2013 – ore 9.00 CNR –ROMA “SPERA - Sperimentare per curare. Animali modello e progresso nella ricerca biomedica”

Partecipano: Kirk Leech, coordinatore europeo di EARCC; Dominic Wells, Royal Veterinary College di Londra; Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche 'Mario Negri'; monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara;
Mario Melazzini, presidente ARISLA;
Paola Binetti, deputata di Scelta Civica e neuropsichiatra infantile;
ricercatori da atenei ed enti pubblici e privati, studenti, associazioni scientifiche.





La sperimentazione animale come elemento cardine della ricerca e le problematiche legate alla sua comunicazione : se ne discuterà il 29 novembre durante il convegno SPERA - Sperimentare per curare. Animale modello e progresso nella ricerca biomedica, presso il Centro Congressi del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) di Roma. SPERA è l’iniziativa italiana gemella di Understanding Animal Research (UAR), Groupe interprofessionnel de réflexion et de communication sur la recherche (GIRCOR), Stichting Informatie Dierproeven nei Paesi Bassi, le cui attività saranno anche coordinate a livello europeo dall' European Animal Research Campaign Center.
Il convegno si propone di far conoscere ai cittadini e presentare alle associazioni dei malati le ragioni della ricerca scientifica a sostegno della sperimentazione animale che, allo stato attuale delle conoscenze e delle tecnologie disponibili, resta una necessità e non una opzione. “Molte cose si possono fare in vitro usando le cellule - afferma il prof. Silvio Garattini, direttore IRCCS Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri - ma poi bisogna andare a vedere se funzionano in vivo”.
Non può essere messo in discussione il fatto che la sperimentazione sugli animali, passo obbligato prima della sperimentazione sull’uomo dei nuovi farmaci, ha consentito di avere cure per malattie gravi, come l’Aids, la leucemia infantile, il cancro e malattie neurodegenerative come il Parkinson e l’Alzheimer.


In un momento difficile per la ricerca scientifica e in un contesto nazionale controverso riguardo la sperimentazione sugli animali, si è deciso di rivolgersi direttamente alle associazioni dei pazienti, affinché, tramite la loro esperienza, si facciano testimoni attendibili della necessità della ricerca, di cui la sperimentazione animale è elemento ancora imprescindibile. Ancora oggi, infatti, le cellule coltivate in vitro sono una estrema semplificazione che non può sostituire la complessità sia pure del più piccolo organismo complesso. Spera si avvale anche delle testimonianze dei medici che dedicano la loro attività professionale allo studio delle patologie e a nuove terapie, e infine le Università.
Il Parlamento italiano sta recependo con grande ritardo la Direttiva 2010/63/EU sulle misure relative alla protezione degli animali utilizzati a fini scientifici. Il Senato ha approvato degli emendamenti che renderanno più restrittivo l’articolo 5 della Direttiva europea. Quest'ultimo, infatti, stabilisce che gli animali possono essere utilizzati per la ricerca di base e per quella biomedica, finalizzata allo studio delle malattie e al loro trattamento.

Invece, l’art. 13 della legge delega n.96 del 6 agosto 2013, introduce una serie di divieti che limitano la ricerca di base, soprattutto quella finalizzata alla cura di specifiche malattie in special modo la ricerca oncologica: il divieto di xenotrapianti; divieto di allevamento di cani, gatti e primati non umani; anestesia obbligatoria; divieto di uso di animali a scopo didattico. Se la legge fosse approvata in questa forma dal nostro Parlamento, tanti laboratori di ricerca italiani sarebbero costretti a chiudere e la sperimentazione si sposterebbe al di fuori del nostro Paese, laddove la Direttiva 2010/63/EU è stata recepita senza queste restrizioni: Gran Bretagna, Francia, Spagna, Belgio, Danimarca e Svezia.

Il prof. Paolo De Girolamo, ordinario di Anatomia veterinaria e direttore Centro Servizi Veterinari dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, presidente AISAL, esprime “la preoccupazione che norme così limitative possano favorire la migrazione della ricerca biomedica verso Paesi privi di controlli e regole, con un effetto controproducente sia per la salvaguardia del benessere stesso degli animali, che per lo sviluppo scientifico ed economico nel nostro Paese.”

Chi afferma che oggi esistano metodi alternativi in grado di sostituire completamente la sperimentazione animale nella ricerca biomedica dice il falso. E questo è particolarmente grave se a farlo sono persone delle istituzioni”. È la riflessione della senatrice e scienziata esperta di staminali Elena Cattaneo. “Metodi che non comportino l’utilizzo di animali, come simulazioni al computer o test su cellule, sono in uso da anni – ha aggiunto la Cattaneo – e ci hanno sicuramente permesso di ridurre il numero di animali utilizzati. E grazie all’avanzamento tecnologico saremo sempre più in grado di ridurre questi numeri, come raccomanda anche l’Unione europea. Ma oggi, se vogliamo continuare a capire perché ci ammaliamo e come possiamo curarci non possiamo rinunciare del tutto alla sperimentazione animale: dobbiamo mettercelo in testa e pensarlo ogni volta che prendiamo un farmaco, che ci sottoponiamo a un intervento chirurgico e anche quando portiamo il nostro cane dal veterinario” .

Al convegno sono stati invitati: Kirk Leech, coordinatore europeo di EARCC; Dominic Wells, Royal Veterinary College di Londra; Silvio Garattini, direttore dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche 'Mario Negri'; monsignor Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara; Mario Melazzini, presidente ARISLA Piero Angela, giornalista Rai; Paola Binetti, parlamentare di Scelta Civica e neuropsichiatra infantile; ricercatori da atenei ed enti pubblici e privati, studenti, società scientifiche.

INFO
SPERA - sperimentare per curare
info@sperimentarepercurare.com

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Rossana Tosto
+ 39 3334044306
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