SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Ashwagandha: il ginseng indiano

L’Ashwangandha è considerata una pianta eccellente per combattere lo stress, uno dei Radicali Liberi più dannosi per il nostro benessere psico-fisico. Il suo effetto adattogeno, le permette di riportare l’equilibrio, l’energia e la forza nella fisiologia.

FotoL'Ashwagandha, nota anche con il nome di Withania somnifera, uva spina velenosa, ginseng indiano o ciliegia d'inverno, è un arbusto erbaceo appartenente alla famiglia delle Solanaceae.
Cresce spontaneamente in alcune zone del Mediterraneo, soprattutto in Sicilia e Sardegna, e in Nord-Africa, anche se la sua coltivazione è maggiormente diffusa nel territorio asiatico ed in particolare in paesi come Nepal, India, Sri Lanka e Pakistan.

Questa pianta è rivestita da piccoli peli che gli conferiscono un manto dal riflesso grigio e può raggiungere altezze di circa 1,70 metri. L'Ashwagandha produce fiori pigmentati di verde e giallo e frutti molto simili a bacche, colorati a seconda del grado di maturazione, che possono essere gialli, arancioni o rossi, ciò nonostante il suo utilizzo in ambito fitoterapico, che la vede utilizzata per curare numerose patologie, è dato principalmente dai principi attivi contenuti nelle sue radici.

Il nome “ashwagandha” proviene dal caratteristico odore delle radici che ricorda l’odore forte e muschiato di un cavallo. La parola “ashva” infatti viene dal sanscrito e significa “cavallo”. Ashwagandha può essere tradotto in “come un cavallo”.

L’Ashwagandha agisce abbassando i livelli di cortisolo, cioè l’ormone prodotto in casi di forte stress e, al contempo, aumenta la produzione di DHEA e testosterone. Il DHEA è conosciuto anche come “ormone della giovinezza”, per il suo effetto anti age sui tessuti e per il suo sostegno alla forza e alla vitalità.
Grazie alle sue grandi proprietà anti age, l’estratto di Ashwagandha, è utilizzato in diversi prodotti cosmetici per contrastare i segni dell’invecchiamento. È infatti un’ottima ristrutturante per la pelle e ha un effetto tonificante, astringente, riscaldante e stimolante. La troviamo quindi soprattutto nei prodotti Vedica dedicati al riequilibrio dei Dosha Vata e Kapha.
I principi attivi (withanolidi) che caratterizzano l'Ashwagandha sono in grado di prevenire nonché sanare moltissime problematiche. Questa rappresenta infatti una delle piante fondamentali per il trattamento mediante la pratica dell'Ayurveda, medicina tradizionale molto diffusa in India fin dall'antichità e presente ad oggi in tutto il subcontinente indiano nonché in buona parte d'Europa e degli Stati Uniti, dove è utilizzata nell'ambito della medicina alternativa.

L'Ashwagandha funge principalmente come rimedio fitoterapico adattogeno in grado di produrre un miglioramento generale delle condizioni fisiche e psichiche ottimizzando così la resistenza dell'organismo nei confronti dei vari stress psicofisici cui è potenzialmente sottoposto ed aiuta inoltre a regolare le funzioni metaboliche e le capacità cognitive.
Grazie a tali proprietà il “ginseng indiano” è molto noto nonché adoperato in primo luogo come antistress naturale utile nel contrastare stati di ansia, nervosismo e depressione, come pure in caso di insonnia, stanchezza e scarsa concentrazione.

La pianta ha infatti un effetto calmante e agisce sui sintomi dell’ansia con altrettanta efficacia, in alcuni casi anche migliore, rispetto a sedativi di origine sintetica come le benzodiazepine.
Uno studio (1) condotto nel 2000 dal dipartimento di farmacologia dell’università di Varanasi (India) ha riscontrato un effetto di riduzione dell’ansia paragonabile ai farmaci di sintesi. I risultati dello studio sembrano indicare che l’ashwagandha risulta efficace come ansiolitico. È doveroso specificare che questo studio è stato condotto sui topi e non su esseri umani.

Uno studio (2) del 2019 condotto da ricercatori Australiani ed Indiani, su pazienti umani, ha evidenziato che l’assunzione di una dose giornaliera di 240 milligrammi (mg) di ashwagandha ha ridotto significativamente i livelli di stress delle persone rispetto ad un placebo. Lo studio ha rilevato ridotti livelli di cortisolo, l’ormone dello stress.
In un altro studio (3) clinico del 2019, in India, sempre sugli esseri umani, si è visto che l’assunzione tra 250 mg e 600 mg di ashwagandha al giorno ha comportato livelli di stress più bassi, nonché livelli più bassi di cortisolo.
Alcune ricerche hanno dimostrato che è efficace nel trattamento di alcune forme di artrite, inclusa l’artrite reumatoide. Uno studio (4) del 2015 su 125 persone con dolori articolari ha evidenziato come la pianta può avere un buon potenziale nel trattamento dell’artrite reumatoide.

L'Ashwagandha presenta inoltre interessanti proprietà antidolorifiche che nel corso degli anni l'hanno resa protagonista di innumerevoli studi specifici sull'uomo atti a dimostrarne l'efficacia. Da questi è emerso che tale pianta grazie alle proprietà già citate può essere utilizzata nel trattamento di malattie legate all'apparato respiratorio (5) come ad esempio asma e bronchite e, non irritando in alcun modo le mucose gastriche, come invece accade per i farmaci di sintesi (chimici), si presta anche per sanare disturbi come gastrite, ulcera e reflusso gastroesofageo nonché artrite, dolori muscolari ed ossei, problemi reumatici.

Uno degli usi più comuni, soprattutto da parte degli sportivi, è quello di utilizzare l’ashwagandha per la salute del sistema cardiovascolare. La pianta infatti può avere effetti benefici, tra cui:
• regolare la pressione alta
• abbassare il livello di colesterolo
• alleviare angina e dolori dell’addome
• prevenire alcune malattie cardiache

Purtroppo, ci sono ancora poche ricerche a supporto di questi benefici.

Secondo una recensione scientifica del 2011 (6), diversi studi clinici hanno esaminato la capacità dell’ashwagandha di rallentare o prevenire la perdita delle funzioni cerebrali. Gli studi sono stati effettuati per la maggior parte su animali con condizioni neurodegenerative come il morbo di Alzheimer, la malattia di Huntington e il morbo di Parkinson.
Con il progredire di queste malattie, alcune parti del cervello e dei percorsi connettivi vengono danneggiati. Questo comporta la perdita della memoria e di alcune funzionalità come il linguaggio e la lettura. Questa recensione suggerisce che gli animali cavia potrebbero aver avuto effetti benefici e neuroprotettivi quando hanno ricevuto dosi di ashwagandha durante le prime fasi della malattia.
Di recente il suo impiego ha rivelato interessanti prospettive in merito al trattamento di alcuni tipi di cancro (proprietà anticancerose).

Questa pianta è a tutti gli effetti un rivitalizzante in grado di donare al nostro corpo longevità e salute ma è anche considerata un'importante afrodisiaco naturale che permette di migliorare le prestazioni sessuali rivelandosi un prodigioso alleato capace di contrastare l'impotenza maschile.
Gli studi analizzati riportano che l’ashwagandha è in grado di aumentare gli ormoni steroidi e migliorare lo stress sessuale sia maschile che femminile.

Gli estratti di questa pianta hanno mostrato infatti di stimolare il rilascio di gonadotropine (ormoni che regolano le funzioni riproduttive degli organi genitali maschili e femminili) e di migliorare i sintomi della menopausa.

Grazie alla sua azione antiossidante, l’ashwagandha ha dimostrato la capacità di inibire lo stress ossidativo, proteggendo la membrana cellulare degli spermatozoi.
Alcuni studi (7) hanno poi convalidato gli effetti afrodisiaci e la capacità di favorire la spermatogenesi e la fertilità degli estratti di radice, foglie, steli e frutti.
L’ashwagandha è stata utilizzata nel trattamento dell’oligospermia (aumenta la conta spermatica e la motilità spermatica e il volume del seme) e per favorire l’aumento della libido.
Gli integratori di ashwagandha vengono consigliati in caso di stress fisico e mentale, affaticamento e disturbi correlati allo stress come calo del desiderio sessuale, ansia, insonnia.
Il dosaggio di ashwagandha negli integratori va dai 125 ai 1200 mg di estratto e la somministrazione può essere prolungata dalle sei alle sedici settimane.

Gli integratori di ashwagandha possono contenere anche piante dall’azione simili, cioè piante adattogene o anche rimedi immunostimolanti e tonici per l’umore.
L’ashwagandha è considerata un rimedio sicuro alle normali dosi di impiego, ma risulta controindicata in gravidanza, allattamento e sui bambini sotto i dodici anni.
Meglio evitare l’uso di integratori di withania in caso di malattie autoimmuni e ipertiroidismo e chiedere il parere del medico in caso di altre patologie accertate.
L’uso di questa pianta è poi sconsigliata ovviamente in caso di sensibilità individuale a uno o più dei suoi componenti.

BIBLIOGRAFIA
1. Attività ansiolitico-antidepressiva dei glicowithanolidi di Withania somnifera : uno studio sperimentale (https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0944711300800306?via%3Dihub)
2. Uno studio sulle azioni antistress e farmacologiche di un estratto di ashwagandha ( Withania somnifera ) (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6750292/)
3. Effetti adattogeni e ansiolitici dell'estratto di radice di Ashwagandha in adulti sani: uno studio clinico in doppio cieco, randomizzato, controllato con placebo (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6979308/)
4. Valutazione dell'efficacia e della sicurezza del trattamento ayurvedico ( polvere di Ashwagandha e Sidh Makardhwaj ) nei pazienti con artrite reumatoide: uno studio pilota prospettico (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4405924/)
5. Efficacia dell'Ashwagandha ( Withania somnifera [L.] Dunal) nel migliorare la resistenza cardiorespiratoria negli adulti atletici sani (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4687242/)
6. Una panoramica su Ashwagandha: un Rasayana (ringiovanitore) dell'Ayurveda (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3252722/)
7. Henok Kessete Afewerky et al. Critical review of the Withania somnifera (L.) Dunal: ethnobotany, pharmacological efficacy, and commercialization significance in Africa. Bull Natl Res Cent (2021) 45:176.



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