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Auto elettriche o ibride, conviene davvero?

03/05/21

Ci hanno abituato a credere che il futuro è l'auto elettrica. Oggi tutte le aziende stanno correndo ai ripari mettendo nella propria gamma l'alimentazione elettrica e hanno messo a termine la produzione di motori diesel. Ma è davvero più conveniente in termini di sostenibilità ambientale? Veramente non c'era altro modo?

FotoChi ha un auto ibrida saprà quello che sto per dire. Da anni c'è una corsa delle industrie automobilistiche verso un rinnovamento della propria offerta verso la mobilità elettrica. Un cambio di rotta dettato dallo scandalo "diesel gate" della Volkswagen (e di tutta la filiera di brand ad essa associati, Audi, Skoda, Seat). Il motore a gasolio è stato messo sotto inchiesta per via delle manipolazioni fatte direttamente dalla casa madre nelle centraline, volte a diminuire le emissioni durante i controlli della revisione. Il problema è che poi ci ha messo del suo anche l'automobilista, togliendo i dispositivi preposti all'abbattimento dei fumi, il cosiddetto FAP.

Il catalizzatore FAP o DPF è lo strumento che consente alle auto di essere Euro 5, poi evoluto in catalizzatore SCR ha fatto il passo successivo per entrare nel mondo Euro 6. Per la cronaca lo sviluppo del sistema di abbattimento fumi è costato più del motore stesso dell'auto. Alle industrie automobilistiche cioè, i costi di produzione dell'impianto di scarico per ogni singola auto erano e sono più alti del motore. Per cui Volkswagen cercava di risparmiare (e l'ha fatto per molti anni) una bella fetta di spese.

Sto facendo una premessa lunga, me ne rendo conto, per spiegare al meglio cosa ha portato allo sviluppo del motore elettrico da parte di tutte le case automobilistiche. Sergio Marchionne ad esempio era contrario, tardando lo sviluppo in tal senso della "sua" FCA. L'AD di Toyota dice che con l'elettrico non faremo tanti passi avanti sotto il profilo della sostenibilità ambientale. Anche l’amministratore delegato di Boash, Volkmar Denner, avverte: "L'Europa è fissata con le elettriche e trascura altre tecnologie", aggiungendo che serve un approccio neutrale. In sostanza, Denner ha rimarcato la propria diffidenza nei confronti dell'Ue ribadendo, per esempio, come le proposte iniziali di Bruxelles per gli standard Euro 7 fossero irrealizzabili. Perchè?

Torniamo al motore a gasolio per un attimo. Per anni doveva essere il futuro. In effetti è il motore più efficiente a livello di resa. Con l'introduzione del turbo ci si è resi conto che a differenza del turbo benzina, il gasolio poteva essere ancora più conveniente. Non sto a spiegare come ma è un dato di fatto che il turbo benzina sia un imbuto in cui versare più carburante per avere più prestazioni, mentre il turbo diesel grazie all'aria diventa più parco nei consumi. Quindi ci siamo abituati ad un motore dalla coppia generosa ai bassi regimi che si poteva spremere sempre a tavoletta, tenendo i consumi sui 7 litri per 100 km. Una meraviglia.

Però c'era e c'è, il problema delle emissioni. Quindi FAP e SCR con l'AdBlue. Addirittura l'urea (che è pipì!) spruzzata sui fumi nel collettore di scarico per ridurli, trattenendoli sotto forma di deposito carbonioso. Un procedimento complesso che però funziona(va). Fino a che gli stessi meccanici non hanno iniziato a smontare il FAP per fare felici i clienti paganti. Tolto il FAP e la famigerata valvola EGR non avevano (hanno) più il problema della spia del motore che si accendeva (accende). Poi per giustificarsi adducono a riscontri scientifici trovati in rete, dove sono tutti laureati, dicendo che il FAP è più pericoloso e che fanno un bene a toglierlo perché è meglio respirare PM10 piuttosto che PM2,5 eccetera. Per cui vuoi provare a convincerli che se hanno sviluppato il catalizzatore, con tutti i suoi derivati, funziona? No, sappiamo quanto difficile sia fare informazione corretta, soprattutto in rete dove tutti sanno tutto.

C'è solo il gasolio come alternativa al motore elettrico? No, certo che no. Per molti anni, fin da quelli '80, molti hanno fatto impianti costosi sulla propria auto per andare a GPL o Metano. Andando a gas i vantaggi erano e sono molteplici. Un motore alimentato a gas ha i consumi ridotti e soprattutto nel caso del metano, non inquina. Perché allora non si è sviluppato questo settore investendo risorse?
FCA per molti anni aveva l'offerta più ricca di auto alimentate a GPL o Metano. Ma la sfida contro il futuro elettrico, dal punto di vista dell'immagine, era piuttosto ardua. Soprattutto per le nuove generazione abituate ad avere sempre un modernissimo smartphone in tasca. Non si può combattere l'innovativo motore elettrico, quello che da tutti viene definito "il futuro", con la stessa impostazione di impianto a gas che c'era negli anni '80. Senza un minimo di ricerca di innovazione dal punto di vista del percepito, ovvero l'esperienza che si vive vedendo il cruscotto. Oggi è fondamentale.

L'elettrico offre cruscotti con informazioni dettagliate. C'è lo spaccato assonometrico raffigurante l'auto con le ruote che girano, ci sono frecce azzurre o verdi quando si procede (piano) grazie alle batterie elettriche. Poi quando entra il termico le frecce diventano rosse. C'è l'econometro che se schiacci diventa rosso, invitandoti ad allentare il piede sull'acceleratore diventando verde. La scritta ECO quando fai il bravo e vai piano. Il consumo istantaneo e la media sul percorso fatto. La filosofia della Prius. Chi ha un auto elettrica come la Prius conosce la filosofia dei priusisti. E' un po' come quella del Mac, quando segui una filosofia ti senti migliore.

Anche i ciclisti ormai usano app che li informa del tempo e della velocità. Oltre alle calorie consumate. Come si pensava di scontrarsi con "il futuro elettrico" dotando le auto a gas con l'arcaico cicalino per il passaggio da benzina a GPL o metano?

Come appare chi sceglie un auto a gas? La considerazione più comune è che sono poveri o tirchi. Poi vanno piano perché è noto che a Metano non hai cavalli. Chi ha un'ibrida o elettrica invece è ricco, bello e va piano perché ha cuore l'ambiente. Ha il cruscotto che s'illumina con le frecce verdi. Mica una scatoletta attaccata storta con 4 led, regolarmente starati che indicano (dovrebbero) il livello del GPL.

Questo è stato il primo errore. Con lo sviluppo della piattaforma Prius, la Toyota ci sta facendo anche le Lexus, è la stessa auto ricarrozzata. Lente come una 126 degli anni '70. Pesanti come un camion degli anni '70. Però cruscotti con grafiche dell'auto che gira, frecce verdi. Consumo istantaneo e medio. ECO. La filosofia.

L'errore che ha portato a rivoluzionare il comparto dei trasporti, intasando di batterie esauste che non sapremo smaltire, è stato non investire un centesimo nell'infotainment così come cercare nuove soluzioni con altre fonti energetiche.
Le auto nuove dotate di alimentazione a gas, molto più prestanti rispetto alle sorelline elettriche, sono state totalmente nude dal punto di vista tecnologico.
Si fosse pensato di dotarle di econometro, ovvero la lancetta che comparve nelle Lancia Prima dei primi anni '80, sarebbe stato un passo importante. Avessero messo uno schermo con grafiche accattivanti con frecce verdi e scritte ECO, sarebbe stato fantastico. Magari diventava una filosofia. Non più sinonimo di miseria ma finalmente chic. C'è l'infotainment dunque è al passo con i tempi.

Sempre Denner, l'AD di Bosch avverte: "La mobilità a impatto zero è un obiettivo ambizioso, quasi quanto lo era volare sulla Luna negli anni 60. Ma invece di limitarsi a fissare il grande obiettivo del 'primo uomo sulla Luna' e lasciare che gli ingegneri decidano come raggiungerlo, come fece all'epoca il presidente degli Stati Uniti Kennedy, la Commissione europea sta facendo le cose al contrario. Con una simile politica, che equivale a un monopolio tecnologico, lo sbarco sulla Luna non avrebbe avuto successo".

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