SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Carcinoma al pancreas metastatico: ABRAXANE® e gemcitabina si confermano terapia backbone di riferimento

09/02/16

Si aprono nuovi scenari nel trattamento di questo tipo di tumore, presentando per la malattia metastatica strategie di sequenza terapeutica.

Presentati al 2016 Gastrointestinal Cancers Symposium dell’ASCO (American Society of Medical Oncology), che si è svolto nei giorni scorsi a San Francisco, i risultati di diversi studi su combinazioni che utilizzano ABRAXANE® (paclitaxel legato all’albumina formulato in nano particelle) e gemcitabina come terapia backbone sulla quale basare lo sviluppo di nuovi trattamenti del carcinoma pancreatico metastatico.
L’efficacia dimostrata dall’associazione nab-paclitaxel/gemcitabina come terapia di prima linea del carcinoma metastatico del pancreas sta aprendo nuovi scenari nel trattamento di questo tipo di tumore, con sequenze di terapia più strutturate.

Nello specifico, nell’analisi post-hoc dello studio registrativo di fase III MPACT (Metastatic Pancreatic Adenocarcinoma Clinical Trial), presentata al congresso, sono stati valutati gli outcomes dei trattamenti di seconda linea dopo terapia di prima linea con nab-paclitaxel/gemcitabina o gemcitabina in monoterapia. I risultati hanno evidenziato che il trattamento di seconda linea è possibile ed apporta benefici in termini di aumento di sopravvivenza dei pazienti, in particolare in quelli trattati in prima linea con nab-paclitaxel/gemcitabina rispetto a quelli trattati con gemcitabina in monoterapia (12,8 mesi nab-paclitaxel + gemcitabina vs 9,9 gemcitabina). La sopravvivenza totale dei pazienti trattati in prima linea con nab-paclitaxel + gemcitabina è significativamente maggiore nei pazienti che ricevono una seconda linea con regimi contenenti 5FU (13,5 mesi di OS). Infine, proseguono gli studi sulla combinazione di nab-paclitaxel con i farmaci immunoterapici di nuova generazione: è in corso uno studio multicentrico di fase 1 per valutare il regime ottimale e l’efficacia della combinazione nab-paclitaxel/nivolumab, con o senza gemcitabina, nel carcinoma metastatico del pancreas e in altre tipologie tumorali.

«Nab-paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, è stato approvato come trattamento di prima linea in pazienti con carcinoma pancreatico metastatico sulla base dei migliori risultati in termini di sopravvivenza globale e sta rapidamente diventando lo standard di cura di questo tipo di tumore estremamente difficile da trattare – ha affermato Michele Reni, Clinical Group Leader, Oncologia Medica, Ospedale San Raffaele di Milanole combinazioni di nab-paclitaxel/gemcitabina con nuovi farmaci target e immunoterapici porteranno in futuro ulteriori sviluppi in termini di sopravvivenza e aprono la strada alla possibilità di valutare sequenze di terapia più strutturate, con una seconda linea impensabile fino a pochi anni fa per la natura particolarmente aggressiva di questo tumore».

Nab-paclitaxel è la “punta di diamante” della pipeline in oncologia di Celgene, azienda biotecnologica fortemente orientata alla Ricerca & Sviluppo, come dimostrano i 100 milioni di euro investiti in R&S in Italia fino al 2015. Nell’ambito delle nanotecnologie, tra ricerca sponsorizzata e ricerca indipendente sono stati portati avanti ben 22 trials arruolando oltre 2.100 pazienti. Per il solo nab-paclitaxel, Celgene ha investito in ricerca (tra sponsorizzata e indipendente) circa 38 milioni di euro nel nostro Paese.

«Siamo entusiasti che nab-paclitaxel, in combinazione con gemcitabina, si stia confermando terapia backbone di riferimento per nuove combinazioni che miglioreranno ulteriormente il paradigma di trattamento del carcinoma pancreatico – commenta Gianni de Crescenzo, Medical Director Celgenein continuità con la nostra mission fondamentale, ovvero rendere disponibili per i pazienti oncologici farmaci innovativi in grado di migliorare sopravvivenza e qualità di vita. L’innovazione richiede investimenti: per questo motivo Celgene è da sempre fortemente impegnata nella ricerca, reinvestendo il 30% del suo fatturato in R&S».

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