ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

Castelnuovo Cilento. Presentato al pubblico “Il carro di Parmenide” (olio su tela; cm 100x140) Nuovo Dipinto dell'artista Nicola Rizzo.

28/01/19

“Là è la porta dei sentieri della Notte e del Giorno…”. Il viaggio di Parmenide è un simbolico passaggio dalle tenebre alla luce, dall’ignoranza alla Verità. La porta spalancata della città rappresenta la Giustizia che è la fonte del pensiero parmenideo, basato su una immutabile Verità: “L’essere è e non può non esistere; il non essere non è e non può esistere”.

L’ultimo dipinto del Pittore Nicola Rizzo di Cardile (SA), pervenutomi di recente, è una tela dipinta a olio, di grandi dimensioni, dal titolo “Il carro di Parmenide”.
Parmenide, nato e vissuto a Elea/Velia tra il 514 e il 450 a. C., è stato uno dei primi, grandi filosofi dell’antichità. Il suo pensiero ci è pervenuto attraverso il “Poema sulla natura” e altri frammenti che evidenziano la profondità e la giustezza delle sue idee, riprese e immortalate in seguito anche da altri famosi filosofi. Platone lo definì “venerando e terribile”, per il suo rigore logico.
Il dipinto prende vita dal Proemio del suo poema a noi pervenuto e, precisamente, dal primo frammento. L’opera, di grandi dimensioni reali, colpisce subito lo sguardo e risaltano i cavalli scalpitanti e l’espressione degli occhi sbizzarriti. Sul carro, attento e sicuro, il giovane Parmenide guarda le fanciulle, “Figlie del Sole”, che lo acclamano per lasciargli continuare il suo viaggio. Una di loro, Diche - la dea della Giustizia -, ha tra le mani la chiave della città e, con fierezza, lo incita a continuare perché la porta della stessa è già spalancata per favorire il suo ingresso. In lontananza simbolicamente si ammira il porto eleatico di Marina sud e qualche imbarcazione. Osservando con acume il dipinto si nota la collina dell’Acropoli illuminata all’alba dal sole che rischiara le mura della città e mette in risalto le ombre dei pioppi, mentre il Quartiere Meridionale è ancora nell’oscurità. Nascosta, ma suggestiva, la cima del monte Stella, centro del Cilento antico, ricorda l’appartenenza del territorio alla “Magna Graecia”, terra di Storia, di Cultura, ricca di Ruderi maestosi, significanti l’antica presenza della civiltà greca prima e di quella romana, poi. Si può affermare che l’origine della popolazione cilentana è legata alla incancellabile presenza greco-romana del passato. Certamente questa è la motivazione che ha spinto il Pittore a immortalare, in questo suggestivo dipinto, la nostra Cultura che trae origine da vetuste radici storiche e linguistiche. Il pensiero del filosofo eleatico è colto, rigoroso, logico, così come appare, per certi versi, la pittura del Rizzo.
“Là è la porta dei sentieri della Notte e del Giorno…”. Il viaggio di Parmenide è un simbolico passaggio dalle tenebre alla luce, dall’ignoranza alla Verità. La porta spalancata della città rappresenta la Giustizia che è la fonte del pensiero parmenideo, basato su una immutabile Verità: “L’essere è e non può non esistere; il non essere non è e non può esistere”.
In questo dipinto mi pare di cogliere l’attaccamento dell’autore alle sue radici, che coincidono non solo con quelle a carattere geografico, ovvero con un ambiente di straordinaria bellezza, ma principalmente con quelle a carattere culturale. Nel Cilento, infatti, nel comune linguaggio dialettale, si usano ancora tante parole derivate dal greco antico. Vedo anche un preciso messaggio al mondo politico: l’autore ripropone alla società di oggi, offuscata da falsi valori, la solidarietà, la chiarezza e il rigore morale, presenti nel pensiero di Parmenide
Giacomo Di Matteo

Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Accademia dei Parmenidei
Responsabile account:
Bianca Fasano (Giornalista)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere