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Comunicato Stampa

CeTIF e TAS Group presentano i risultati della ricerca: “L’integrazione strategica e operativa del Collateral Management

11/12/13

È terminata nel mese di novembre la ricerca “L’integrazione strategica e operativa del Collateral Management” condotta da CeTIF in collaborazione con TAS Group. Il rapporto completo è disponibile online siti di TAS Group e CeTIF.

FotoL’indagine, seconda edizione di un osservatorio specifico sul Collateral Management iniziato nel 2012, ha messo in evidenza uno scenario in forte trasformazione: dietro la spinta del mercato e delle pressioni normative il Collateral Management si sta evolvendo da una funzione amministrativa di back office a una funzione che integra e comprende in modo completo il trading e la gestione della liquidità nella quale diventano centrali i temi di ottimizzazione strategica e organizzativa.
La ricerca, che ha visto la partecipazione di otto intermediari (Banca IMI, Banca Monte dei Paschi di Siena, Banca Popolare di Sondrio, Banco Popolare, Consorzio Operativo MPS, Intesa Sanpaolo, SGS - BP, UBI Pramerica SGR, UniCredit, WeBank), ha permesso di comprendere il livello di integrazione oggi esistente tra i processi di ottimizzazione degli asset e di efficientamento delle architetture informative (ottimizzazione operativa) a supporto del Collateral Management per le istituzioni bancarie italiane, fornendone anche una visione prospettica al 2016.

L’ottimizzazione del Collaterale può essere intesa in una duplice ottica, che analizza da una parte la tipologia, la variabilità e la quantità di asset collateralizzati e dall’altra l’ottimizzazione degli asset in senso stretto. Lo studio ha evidenziato che gli strumenti maggiormente utilizzati oggi nelle operazioni di collateralizzazione sono i Titoli di Stato (44,40%) e il cash (19,40%.).
La possibilità di avere una visione in tempo reale del Collaterale utilizzato e disponibile costituisce un aspetto decisamente strategico e la maggior parte degli intermediari desidera stimare il valore totale degli asset collateralizzati in modo integrato tra l’Area Finanza e l’Area Tesoreria. Per quanto riguarda le forme di partecipazione, il Bilateral Agreement rimane la soluzione più diffusa; a tendere però, ci si aspetta una riduzione di questa modalità di gestione a fronte di un maggior utilizzo del Triparty Agent.
Dall’indagine emerge che, sul piano dell’ottimizzazione operativa, la totalità del campione possiede oggi un sistema informativo legato alla gestione del Collaterale; tuttavia, questi sistemi presentano diverse profondità di evoluzione ed integrazione. In effetti, i principali vincoli relativi al raggiungimento di tale ottimizzazione sono imputabili per il 56,25% proprio ad una scarsa integrazione ed efficienza dei sistemi informativi e alla complessità dei sistemi di monitoraggio.
“Una possibile soluzione sembrerebbe quella di orientarsi verso la predisposizione di un Desk dedicato di Collateral Management all’interno della propria organizzazione” afferma Marika Iannone (Research Analyst in CeTIF – Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) “Una struttura di questo tipo, infatti, permetterebbe di ottenere svariati vantaggi, in termini di visione integrata degli ambiti di collateralizzazione e di destinazione degli asset”.
In conclusione, incrementare l’efficienza del Collateral Management significa assicurarsi un utilizzo ottimale del proprio portafoglio titoli, minimizzare il costo del funding, assicurarsi l’accesso alla liquidità, mitigare il ruolo di investitore di liquidità e ridurre al minimo i rischi operativi. L’ottimizzazione passa attraverso la collaborazione attiva di quattro aree operative: Tesoreria (business area), Back Office Titoli (operational control), Risk Management (mitigazione dei rischi), Contabilità (fini segnaletici). Sul piano operativo ciò determina l’esigenza di nuove capacità di monitoraggio e impiego degli asset, al pari della possibilità di visualizzare il rischio finanziario in modo completo su tutto il portafoglio.

Per quanto riguarda la situazione a tendere, le Istituzioni Bancarie di minori dimensioni non intravedono grandi cambiamenti; chi avverte invece spazi di miglioramento, si concentra sull’ottimizzazione operativa. In particolare, sostiene Chiara Frigerio (Professore di Organizzazione Aziendale e Segretario Generale, CeTIF- Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano) “nel futuro, si stimano cambiamenti significativi relativamente all’implementazione di sistemi previsionali del fabbisogno di garanzie integrati con la gestione della liquidità; la tematica dell’intraday liquidity management e, in senso più ampio, la gestione del rischio di liquidità sono tematiche ad oggi molto sentite e saranno oggetto di approfondimento della ricerca che svilupperemo nel corso del 2014”.

Interpretando i dati della ricerca alla luce della propria esperienza nel settore, TAS Group ha individuato le seguenti leve per migliorare l’operatività di Collateral Management: la diffusione delle competenze necessarie, la definizione organizzativa di processi e responsabili e il miglioramento dei sistemi informativi e di controllo. “Nello scenario presente gli intermediari saranno sempre più interessati a ottimizzare il Collateral a loro disposizione e a individuare le best practice utili per gestire al meglio gli asset all’interno del loro portafoglio”, ha commentato Mario Mendia, Direttore B.U. Financial Markets and Treasury di TAS, “Tale ottimizzazione passa necessariamente attraverso l’adozione di architetture e strumenti informativi che, se adeguatamente standardizzati e integrati, possono servire a ottimizzare la gestione degli asset a disposizione e ad abilitare nuove opportunità di business attraverso una migliore integrazione del CM all’interno della banca.“



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