Courmayeur e i corsi di gusto e cucina per turisti

Menù souvenir vallèe è il titolo del corso per turisti in Valle d'Aosta. Di chiara impronta valdostana hanno riscosso interesse anche tra i russi. Si replica in bassa valle, ad Arnad.

Courmayeur e i corsi Aquolinae di gusto e cucina per turisti

Si sono conclusi venerdì 19 i corsi di cucina valdostana per turisti a Courmayeur. Una novità di Aquolinae che il comune e il sindaco di Courmayeur hanno subito accolto, trovandola interessante e che ha permesso a vacanzieri provenienti da tutta Italia di conoscere meglio la nostra regione. Ma le richieste di corsi non si sono limitate all’estate, sono anche arrivate da vacanzieri russi che in inverno sempre più spesso visitano la nostra regione. Le cucine delle scuole elementari si sono trasformate, per l’occasione, in un’autentica scuola di cucina, dove lo chef Paolo Bertholier ha spiegato trucchi e segreti davanti a turisti incuriositi e divertiti che poi, han lavorato ai fornelli, fianco a fianco, usando prodotti d’eccellenza della cultura agroalimentare regionale. Le dispense dettagliate con dosi e grammature hanno aiutato gli appassionati che successivamente sono stati premiati con un’abbondante degustazione del menù “Souvenir Vallèe” di chiara impronta valdostana: “salade de berger e troillette, fonduta di fontina dop d’alpeggio con pane nero, un umido di capriolo con frecachà di patate e per concludere un gustosissimo zabaione alla grappa di Petite Arvine con lamponi”. Oltre ad aneddoti di vita passata in cucina nelle migliori strutture alberghiere del mondo raccontate dallo chef, il corso si è indirizzato ai vini che sono stati “ raccontati” da Wilma Zanelli. “E’ stato un momento interessante, formativo oltre che gustoso” confessa il piemontese Aldo Merlo di passaggio a Courmayeur. “ E’ sempre più raro trovare nella ristorazione comune veri piatti valdostani”. “Ho ritrovato il sapore della frecachà di patate che faceva mio padre” aggiunge Gabriella Berthod, un’altra corsista. La scuola ora, scenderà in bassa valle portando avanti la sua finalità che non è fare concorrenza alla ristorazione, ma fare cultura attraverso il cibo, esaltando i sapori, evidenziando certe delicate raffinatezze, raccontando il mistero dietro ad un piatto.

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