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Antonio Bianco, Modernizzazione e arretratezza, brillante saggio sociologico prefato da Roberto Pasanisi

17/02/09

"Nell’Introduzione di Modernizzazione e arretratezza in una comunità del Sannio. Latifondo, emigrazione e lotte politiche a Baselice, Antonio Bianco delimita àmbito ed obiettivi della sua ricerca, incentrata intorno ad un’analisi persuasiva e coerente delle trasformazioni socio-culturali ed economiche intervenute nell’area del latifondo fortorino dalla seconda metà dell’Ottocento fino al periodo del cosiddetto boom economico, ovvero «dall’unificazione nazionale al secondo conflitto mondiale, al fine di individuarne il passaggio del medesimo da una situazione che definiamo, appunto, ‘tradizionale’ a quella di ‘modernità’»: «In effetti, la presente ricerca analizza le strategie economiche e sociali d’individui e gruppi sociali nel quadro del ‘mutamento’ verificatosi nel sistema produttivo di un comune rurale dell’entroterra Campano nel ventennio che va dal 1950 al 1970; è stato scelto questo periodo perché a nostro avviso è quello in cui si manifesta il maggiore punto di rottura negli equilibri economici e sociali tradizionali». [...] E mentre avanza il deserto, diremo – da poeti più che da sociologi – che è il cuore dell’humanitas che se ne va per sempre: «Nei primi anni sessanta, a causa dell’inquinamento dell’aria, e, soprattutto, in campagna, a causa dell’inquinamento dell’acqua (gli azzurri fiumi e le rogge trasparenti) sono cominciate a scomparire le lucciole. Il fenomeno è stato fulmineo e folgorante, Dopo pochi anni le lucciole non c’erano più. [...] Ad ogni modo, quanto a me (se ciò ha qualche interesse per il lettore) sia chiaro: io, ancorché multinazionale, darei l’intera Montedison per una lucciola»." (Roberto Pasanisi)

Antonio Bianco

Modernizzazione e arretratezza in una comunità del Sannio. Latifondo, emigrazione e lotte politiche a Baselice

2007

PREFAZIONE di Roberto Pasanisi (Università Statale per le Relazioni Internazionali MGIMO, Mosca):
Roberto Pasanisi, "Il caso Baselice. «Degradazione antropologica», «sviluppo senza progresso» e «laicizzazione ebete»: lo specimen del Fortore beneventano", Prefazione a Antonio Bianco, "Modernizzazione e arretratezza in una comunità del Sannio. Latifondo, emigrazione e lotte politiche a Baselice", 2007





dalla PREFAZIONE di Roberto Pasanisi

Il caso Baselice. «Degradazione antropologica», «sviluppo senza progresso» e «laicizzazione ebete»: lo specimen del Fortore beneventano

Nell’Introduzione di Modernizzazione e arretratezza in una comunità del Sannio. Latifondo, emigrazione e lotte politiche a Baselice, Antonio Bianco delimita àmbito ed obiettivi della sua ricerca, incentrata intorno ad un’analisi persuasiva e coerente delle trasformazioni socio-culturali ed economiche intervenute nell’area del latifondo fortorino dalla seconda metà dell’Ottocento fino al periodo del cosiddetto boom economico, ovvero «dall’unificazione nazionale al secondo conflitto mondiale, al fine di individuarne il passaggio del medesimo da una situazione che definiamo, appunto, ‘tradizionale’ a quella di ‘modernità’»: «In effetti, la presente ricerca analizza le strategie economiche e sociali d’individui e gruppi sociali nel quadro del ‘mutamento’ verificatosi nel sistema produttivo di un comune rurale dell’entroterra Campano nel ventennio che va dal 1950 al 1970; è stato scelto questo periodo perché a nostro avviso è quello in cui si manifesta il maggiore punto di rottura negli equilibri economici e sociali tradizionali».
[...]
E mentre avanza il deserto, diremo – da poeti più che da sociologi – che è il cuore dell’humanitas che se ne va per sempre: «Nei primi anni sessanta, a causa dell’inquinamento dell’aria, e, soprattutto, in campagna, a causa dell’inquinamento dell’acqua (gli azzurri fiumi e le rogge trasparenti) sono cominciate a scomparire le lucciole. Il fenomeno è stato fulmineo e folgorante, Dopo pochi anni le lucciole non c’erano più. [...] Ad ogni modo, quanto a me (se ciò ha qualche interesse per il lettore) sia chiaro: io, ancorché multinazionale, darei l’intera Montedison per una lucciola».

Roberto Pasanisi
(Università Statale per le Relazioni Internazionali MGIMO, Mosca)





INTRODUZIONE di Antonio Bianco

Questo lavoro nasce da una tesi di laurea discussa presso la facoltà di Scienze politiche dell’Università “La Sapienza” di Roma alcuni anni or sono. L’idea di un libro è stata sempre alla base della stesura di questa ricerca sociologica; sin dall’inizio lo spirito del lavoro è stato quello di diffonderne ad un pubblico più vasto i contenuti. Ovviamente per ragioni puramente editoriali, il lavoro negli ultimi tempi ha subìto delle integrazioni così come dei «tagli», ma senza stravolgerne l’ossatura portante.
In effetti, la presente ricerca analizza le strategie economiche e sociali d’individui e gruppi sociali nel quadro del “mutamento” verificatosi nel sistema produttivo di un comune rurale dell’entroterra Campano nel ventennio che va dal 1950 al 1970; è stato scelto questo periodo perché a nostro avviso è quello in cui si manifesta il maggiore punto di rottura negli equilibri economici e sociali tradizionali.
Il lavoro è diviso in due capitoli: nel primo (già pubblicato sotto forma di “opuscolo” col titolo di «Trasformazione del latifondo fortorino in impresa contadina/il caso Baselice», ma che qui ripubblichiamo per dare al lavoro una connotazione organica) si fornisce un quadro socio-economico e storico generale del comune di Baselice, dall’unificazione nazionale al secondo conflitto mondiale, al fine di individuarne il passaggio del medesimo da una situazione che definiamo, appunto, “tradizionale” a quella di “modernità”.
Nel secondo capitolo invece si presta attenzione alle modificazioni che intervengono nel sistema produttivo, nella struttura demografica e nei gruppi sociali-familiari mettendo in relazione questi con i fenomeni macro-sociali esterni, quali la formazione di un mercato del lavoro, l’intervento pubblico ed i consumi di massa. La ricerca si è sviluppata lungo due direttrici principali: una consistente nella raccolta di fonti orali tramite interviste a “informatori privilegiati” (per il ruolo che questi testimoni diretti ricoprivano nella vita socio-politica del comune nel ventennio analizzato, ed a semplici “informatori”); l’altra consistente nell’analisi sistematica della struttura socio-economica tramite fonti scritte e dati quantitativi.
I dati sono stati raccolti e consultati presso l’Istat di Roma, la Biblioteca nazionale di Roma, l’Inea di Roma, la Svimez di Roma, il Formez di Napoli, l’Archivio di Stato di Napoli, la Biblioteca Provinciale di Benevento, l’Ufficio Provinciale di Statistica presso la Camera di Commercio di Benevento, l’Archivio e la Biblioteca comunale “Carusi” di Baselice, l’Archivio parrocchiale di Baselice.

L’Autore





L'incipit del libro

CAPITOLO I

UNA COMUNITÀ NEL BENEVENTANO

§ 1 POSIZIONE GEOGRAFICA

Baselice è un comune rurale della provincia di Benevento con una popolazione attuale di 2.711 abitanti (dati Istat 2005). E' situato a 620 metri d’altezza sul livello del mare e dista 57 Km. dal capoluogo di provincia. L’altimetria del territorio va dai 303 m. della valle ai 966 m. della montagna. I 2/3 del suo territorio si mantengono ad un livello superiore a quello del centro abitato. Il centro è «[...] situato sull’estremo costone di un aspro contrafforte dell’Appennino campano, quasi proteso verso l’ampia vallata dove il fiume Fortore riceve da sinistra le acque del torrente Cervaro, a guardia direi dell’ultimo lembo di terra Sannita».
Il territorio (Km2 47,82) confina con i comuni di San Bartolomeo in Galdo, Foiano di Valfortore, Colle Sannita e Castelvetere in Valfortore. Tutta questa zona, chiamata l’Alta Valfortore, è racchiusa nell’estremo lembo della regione Campania, ai confini con il Molise e con la Puglia, e comprende tutto quanto è sul versante Adriatico nei bacini del fiume Fortore e del Cervaro.





Antonio Bianco, giornalista professionista e sociologo, è nato quarantatré anni fa a Baselice (Benevento). Si è laureato in Scienze politiche alla "Sapienza" di Roma. È stato redattore al "Quotidiano di Benevento". Poi co-fondatore e direttore responsabile del periodico "Orizzonti nuovi", organo ufficiale dell'Italia dei valori. Ho collabarato con il quotidiano online "centomovimenti.com" e pubblicato alcuni articoli su "unità-online". Attualmente fa parte del Comitato scientifico della scuola politica "Guido Dorso" di Napoli, diretta dal prof. Roberto Pasanisi. Nel settembre 2007 ha pubblicato il libro "Modernizzazione e arretratezza in una comunità del Sannio".





www.antoniobianco.blogspot.com




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