SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

DHEA: l’ormone della giovinezza e i tre nemici: zucchero, stress (anche ossidativo), vita sedentaria

Il deidroepiandrosterone (DHEA) è l’ormone steroideo maggiormente presente nel corpo umano. Derivante dal colesterolo, è prodotto dalle ghiandole surrenali ed è coinvolto nella produzione di numerosi altri ormoni steroidei, fungendo da precursore. Il dhea può essere considerato come l’ormone della giovinezza, l’ormone antiaging per eccellenza.

FotoGli scienziati stanno dibattendo sulla tematica: se è chiaro che le cellule del nostro corpo si rigenerano a pacchetti (la pelle ogni mese, quelle delle ossa ogni 8-9 anni ecc ecc) nella sua complessità il corpo invecchia.

Una bellissima ricerca svedese ha evidenziato come gran parte delle cellule nel nostro organismo abbia meno di dieci anni - https://cordis.europa.eu/article/id/24286-life-span-of-human-cells-defined-most-cells-are-younger-than-the-individual/it

Ciò significa che la capacità rigenerativa è onnipresente ma…non nel sistema complessivo! Alcuni scienziati credono che questo possa essere spiegato con l’accumulazione delle mutazioni nel DNA, che progressivamente perde le sue informazioni.

Un’altra teoria accusa il DNA del mitocondrio, che non possiede i meccanismi di riparazione disponibili per i cromosomi.

Una terza teoria ipotizza infine che le cellule staminali, che sono la fonte delle nuove cellule in ogni tessuto, con l’avanzare dell’età crescano deboli.

Sappiamo altresì, grazie al Nobel Elizabeth Blackburn che i telomeri, la parte finale dei geni, si accorciano progressivamente e che esiste un enzima, la telomerasi, il cui compito è proprio quello di creare le condizioni necessarie per colmare la lacuna di DNA, venutasi a creare all’estremità cromosomica, in modo da mantenere costante la lunghezza delle estremità telomeriche.

ll progressivo accorciamento dei telomeri sembra condurre all’invecchiamento cellulare, alla morte o alla trasformazione in cellule cancerose, aumentando così il rischio di molte condizioni croniche, tra cui cancro e malattie cardiache.

Mentre è dimostrato che sessioni di sport aerobico di resistenza, svolte per 40 minuti tre volte la settimana nell’arco di sei mesi, raddoppiano l’attività della telomerasi (Werner et al, 2015).

MA ESISTE UN ORMONE DELLA GIOVINEZZA? COSA LO AIUTA?
L’ormone della giovinezza esiste, si chiama DHEA. L’invecchiamento ormonale inizia precocemente, già verso i 35 anni. Pochi ci dicono che la cascata ormonale parte dal colesterolo (ebbene si, il demonizzato colesterolo), da cui discende il pregnenolone che a sua volta origina il testosterone e gli altri ormoni steroidei. Perciò, pochi ci dicono che il colesterolo va modulato, non inibito.

Ma a prescindere da questo il DHEA (5-deidroepiandrosterone) è un ormone steroideo naturale endogeno a 19 atomi di carbonio. Esso è il principale ormone steroideo prodotto dalla secrezione delle ghiandole surrenali (viene anche prodotto nelle gonadi e nel cervello). Il DHEA è lo steroide circolante più abbondante degli esseri umani ed è coinvolto nella produzione del testosterone, degli estrogeni, del progesterone e del corticosterone.

I livelli di DHEA aumentano fino all’età di 25 anni quando la produzione comincia a calare. Il calo del DHEA è parallelo a quello del GH (ormone della crescita), cosicché a 65 anni il corpo produce circa il 10-20% di quello che ne produceva a 25.

COSÌ COME PER LA MELATONINA E IL GH, IL DECLINO DEL DHEA È ASSOCIATO A TUTTA UNA SERIE DI PATOLOGIE DI TIPO DEGENERATIVO LEGATE ALL’INVECCHIAMENTO.
Secondo il Dottor Samuel Yen, endocrinologo responsabile di un importante studio sul DHEA all’Università della California a San Diego “ il DHEA aiuterebbe le persone ad invecchiare più gentilmente”.

CHE AZIONE HA IL DHEA?
Il Dhea ormone della giovinezza ha un’azione meravigliosa sulla pelle, modula le metalloproteinasi, enzimi che degradano collagene ed elastina. In particolare, ha un’azione riparatrice sulle metalloproteinasi.
Inoltre ha un’azione regolatrice sul profilo lipidico, migliora il rapporto fra trigliceridi e HDL (lipoproteine ad alta densità).
Infine, il Dhea stimola l’acido nitrico, fondamentale per la salute endoteliale.

I benefici del Dhea, sulla base di recenti studi scientifici e speculazioni teoriche, potrebbero essere così sintetizzati:

• STIMOLA IL SISTEMA IMMUNITARIO contro le infezioni
• RIDUCE IL RISCHIO DI TUMORI, malattie cardiovascolari, osteoporosi e diabete
• FAVORISCE LA PERDITA DI GRASSO e l’aumento della massa magra
• È UTILE nel trattamento dell’Alzheimer, Lupus, HIV infection, EPSTEIN-BARR e CFS (sindrome di affaticamento cronico).
• MIGLIORA I SINTOMI DELLA MENOPAUSA, la depressione, la memoria, il deficit da apprendimento
• AUMENTA L’ASPETTATIVA DI VITA

ZUCCHERO, STRESS (ANCHE OSSIDATIVO), VITA SEDENTARIA: TRE NEMICI DELLA GIOVINEZZA
Il controllo dell’invecchiamento ormonale è uno dei fattori importanti per conservare la giovinezza.
Una buona alimentazione, un’attività fisica ben modulata e la giusta integrazione di gruppi di metile, insieme a folati e sulforafano (una sostanza contenuta nelle crucifere, broccoli e cavoli, ricavata sotto forma di nutraceutico), possono essere tre ottimi modi per aiutare il nostro organismo a gestire l’endocrino senescenza.

In particolare, lo stress cronico provoca quello che viene definito furto del progesterone, ovvero la diminuzione di ormoni sessuali a favore della produzione di cortisolo (ormone dello stress).
Anche un eccesso di zuccheri, con conseguente intervento dell’insulina, blocca la via del DHEA per favorire quella del cortisolo.

Il cortisolo fra l’altro elimina le proteine, ma vi è di più: lo stress duraturo vaso costringe e aumenta ROS, le specie reattive dell’ossigeno, causa dello stress ossidativo.

QUALI SONO I MARKER DA CONTROLLARE PER VALUTARE LO STATO DI EFFICIENZA FISICA E DI BENESSERE?
1. LO STRESS OSSIDATIVO. Ovvero, quando il nostro sistema antiossidante non riesce a fare fronte all’eccesso di radicali liberi, portato da cattiva alimentazione, inquinamento, stili di vita poco idonei al benessere, mancanza di attività sportiva, stress psichico.

2. LA GLICAZIONE. Un fenomeno che avviene quando lo zucchero si lega alle proteine, caramellizzandole: accade con l’emoglobina, con collagene ed elastina. Lo zucchero è uno dei nemici più acerrimi della nostra giovinezza. Fra i fattori che combattono la glicazione ci sono la carnosina e l’acido alfa lipoico.

3. CONTROLLO DELL’INVECCHIAMENTO ORMONALE. Gli ormoni sono in grande parte lipidici, per altra parte proteici: serve perciò un’alimentazione con il giusto contenuto di acidi grassi a catena corta e di proteine. Il GH ad esempio (ormone della crescita)e l’insulina sono polipeptidici e di natura proteica. Il nostro invecchiamento è spesso frutto della scarsa ingestione di grassi, osteggiati negli anni Ottanta ma fondamentali per la salute cardio vascolare. Lo stesso colesterolo è precursore della vitamina D, degli ormoni sessuali e ha funzione antiossidante.

4. METILAZIONE DEL DNA, il meccanismo che consente alle cellule di controllare l’espressione genica. La donazione di gruppi di metile (un atomo di carbonio e tre di idrogeno) è importante nella metabolizzazione degli ormoni. La donazione di gruppi di metile (che può essere favorita da integratori come il SAMe) è fondamentale per la produzione di serotonina e melatonina, nonché per il funzionamento dei mitocondri, i motori delle cellule.

5. INFIAMMAZIONE CRONICA SILENTE, pericolosissima non solo perché causa di invecchiamento ma perché alla base di ogni malattia degenerativa. A questo proposito, il test SDrive può essere di vitale importanza, al fine di verificare se la presenza di acido arachidonico è eccessiva e se gli Omega 3 sono equilibrati.

6. BENESSERE CELLULARE. Le nostre cellule sono riprogrammatori epigenetici. Si riprogrammano ogni giorno in relazione all’impatto ambientale. L’assunzione di integratori come CellFood aiuta la cellula a mantenere la quantità di ossigeno necessaria per la buona produzione di energia (Atp), contrastando lo stress ossidativo.

CellFood drena, purifica, disintossica, ci permette di lavorare sulla ristrutturazione del DNA mitocondriale e favorisce l’aumento di antiossidanti come la SOD (SuperOSsido Dismutasi).

Infine, per favorire la giovinezza bisogna aiutare i mitocondri, i motori delle nostre cellule e della nostra vita, a stare bene. Un buon integratore di ossigeno favorisce l’attività mitocondriale, unitamente a una regolare attività fisica e a una corretta restrizione calorica. I mitocondri sono altresì favoriti dal digiuno intermittente, che implica almeno 14 ore di digiuno.

Fonte: https://cellfood.it/



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