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Comunicato Stampa

Due esponenti del cattolicesimo italiano al III WORLD APOSTOLIC CONGRESS ON MERCY di Bogotà

Mons.Domenico Cancian Vescovo di Città di Castello e Padre Aurelio Perez Garcia,Superiore Generale dei Figli dell'Amore Misericordioso, rappresentano l'Italia al Congresso Mondiale sulla Misericordia.

Bogotà, capitale della Colombia,ha ospitato un importante evento a livello internazionale. Parliamo del III Congresso Apostolico Mondiale della Misericordia, al quale hanno partecipato anche due rappresentanti italiani, provenienti dall'Umbria. Un Paese, la Colombia, che conta 6 milioni di vittime in 70 anni di scontri.
I due rappresentanti italiani sono stati Mons. Domenico Cancian, Vescovo di Città di Castello, membro della Conferenza Episcopale Italiana, coordinatore nazionale per i Congressi della Misericordia, e di Padre Aurelio Perez Garcia, Superiore Generale dei Figli dell'Amore Misericordioso di Collevalenza. Un appuntamento che è diventato ancor più attuale nelle conclusioni alla luce degli ultimi gravi avvenimenti a livello intenazionale.

- Monsignor Cancian, può riassumerci le motivazioni alla base di questo Congresso Apostolico Mondiale della Misericordia?

“L'idea dei Congressi Apostolici della Misericordia è venuta ad alcuni cardinali (specialmente al cardinal Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna) per rendere concreta l'intenzione profetica di S. Giovanni Paolo II: la misericordia sarà la speranza del terzo millennio.
In vari modi il Papa polacco l'aveva annunciato, a partire dagli anni 80’. L'enciclica Dives in misericordia contiene già una teologia dell'Amore misericordioso. Nell'81 si reca pellegrino a Collevalenza per sottolineare l'importanza della Misericordia come speranza per il mondo. In quell'occasione è presente Madre Speranza, ora beata. Nel 2000, l'anno del Grande Giubileo, il Papa canonizza Santa Faustina Kowalska che aveva promosso la devozione alla divina misericordia. E infine nel 2002 in Polonia, nel Santuario della Divina Misericordia a Łagiewniki, Krakow, Papa Wojtila consacra il mondo intero alla Misericordia di Dio.
Tutti questi eventi, e tanti altri interventi magisteriali di Papa Benedetto e ora di Papa Francesco, documentano che il tema della misericordia è al centro della Nuova Evangelizzazione nel terzo millennio.
Queste sono le motivazioni principali che hanno portato all'iniziativa dei Congressi mondiali e nazionali della Misericordia. In particolare questo Congresso di Bogotà, prosegue Mons.Domenico Cancian, è stato voluto, su richiesta dei Vescovi della Colombia, per la particolare situazione che vive il paese, lacerato da una settantina d’anni da una strisciante guerra civile, in cui si scontrano i ribelli delle FARC, i paramilitari, la criminalità organizzata (tutti e tre implicati nel narcotraffico) e l’esercito regolare della nazione. Il frutto di 70 anni di scontri sono circa sei milioni di vittime.
Si può intuire quanto bisogno di misericordia c’è in un contesto del genere, una misericordia basata sulla riconciliazione, il perdono, ma anche sulla ricerca di una pace stabile fondata su una vera giustizia sociale che tolga l’alibi alla violenza. È stato magistrale l’intervento del Card. Salazar, arcivescovo di Bogotà e molto commoventi le testimonianze di una mamma che ha perdonato e persino si è presa cura degli assassini dei propri cari, e di un avvocato che ha chiesto perdono per “essere stato a guardare” di fronte a tante ingiustizie e violenze”

A Padre Aurelio Perez Garcia,Superiore Generale dei Figli dell’Amore Misericordioso di Collevalenza, chiediamo se un uomo di fronte alle crudeltà alle quali stiamo assistendo possa provare misericordia e perdono verso soggetti che commettono quotidianamente gesti barbarici, come quello di tagliare la testa ai vinti ed esporla come trofeo ?

“ Non è facile “provare” misericordia verso le situazioni più terribili e i crimini più atroci. I sentimenti umani più immediati sono l’orrore, la ripugnanza, la rabbia, la paura, o un angoscioso senso di impotenza.
Solo chi ha l’amore di Cristo, cioè lo Spirito Santo, può andare oltre questi sentimenti, e provare pena, compassione profonda di fronte all’orrore. La violenza ferocemente “reale” esibita in questi ultimi giorni attraverso i mezzi di comunicazione (che spessissimo sovrabbondano nell’esibire la violenza “virtuale” e su questo si dovrebbe fare una riflessione) ci lascia sconcertati e profondamente addolorati.
Qui nel Santuario di Collevalenza, Madre Speranza ha fatto collocare il Crocifisso dell’Amore misericordioso. Guardando questo Crocifisso e ascoltando le parole che sta dicendo, “Padre, perdonali perché non sanno quello che fanno”, si può capire un po’ meglio in che consiste la misericordia e il perdono. Chiedere a Dio di perdonare chi ti sta ammazzando ingiustamente, è la conferma che nel mondo è presente una rivoluzione, quella dell’amore più grande, il solo che può spezzare la catena dell’odio, della non accettazione del diverso, dei rancori accumulati e delle violenze di ogni tipo che lacerano ancora il volto dell’umanità. Penso che questa sia l’unica via autentica della speranza e della pace.”



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