SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Enzimi da fermentazione a cascata

La fermentazione a cascata è una nuova scoperta, unica nel suo genere. E’ un particolare processo di fermentazione che permette di concentrare gli enzimi necessari per la vita, prendendoli dagli alimenti, scomponendoli e trasmettendo su di essi l’energia vibratoria.

FotoL’essere umano è costituito da 100 mila miliardi di cellule e ogni giorno l’organismo compie circa 200 milioni di processi chimici. Ogni processo è regolato da un enzima prodotto dal corpo.

La regolare funzionalità dei processi enzimatici preserva la vita, al contrario, quando c’è un’interferenza nell’interazione armonica tra gli enzimi sorge la malattia.

La carenza enzimatica è una delle cause principali della malattia nell’era moderna. Più dell’80% della popolazione ha carenza di sostanze vitali e di enzimi.

La prima causa di questo è l’alimentazione: i raccolti precoci, lunghi tempi di stoccaggio, la trasformazione degli alimenti, la conservazione, l’abuso di carni, etc.. causano una perdita enorme di enzimi fondamentali per la vita.

COSA SONO GLI ENZIMI?
La vita dell’uomo e il suo metabolismo sono costituiti da milioni di reazioni biochimiche che, per svolgersi in tempi compatibili con la vita, devono avvenire in tempi molto brevi. L’accelerazione delle reazioni biochimiche è detta catalisi ed è garantita da molecole chiamate appunto “catalizzatori”, che altro non sono che ENZIMI. Gli enzimi, dunque, gestiscono e regolano tutti i processi biochimici che avvengono nell’organismo. Potremmo dire che la vita è l’interazione regolare e armonica di tutti i processi realizzati dagli enzimi nell’organismo.

Gli enzimi presenti nell’organismo lavorano in modo coordinato: quando si attiva un singolo enzima, simultaneamente viene attivata un’intera cascata di enzimi pronti a funzionare.

La durata e qualità della vita di una persona sono direttamente proporzionali alla capacità funzionale del sistema enzimatico endogeno. Alla nascita e durante l’allattamento ogni neonato riceve una grossa scorta di enzimi endogeni che lo accompagneranno nel corso della sua vita.

Il mantenimento della vitalità e della salute dipende dalla conservazione di questa riserva di enzimi, la quale può essere garantita attraverso una corretta alimentazione naturale che provveda a fornire l’apporto dei costituenti enzimatici necessari. Secondo le indagini svolte a livello mondiale, più dell’80% della popolazione soffre di carenze di sostanze vitali e di enzimi. I primi sintomi di questa condizione sono: stanchezza, difficoltà di concentrazione, predisposizione alle infezioni, problemi cutanei, svogliatezza generale, disturbi della digestione. Già in questo stadio possono insorgere danni alle cellule e ai tessuti che negli anni successivi conducono inevitabilmente alle più gravi malattie dell’epoca moderna.

QUALI SONO I MOTIVI DELLA CARENZA DI ENZIMI?
I raccolti precoci, i lunghi tempi di stoccaggio e l’ulteriore trasformazione degli alimenti nelle attuali industrie alimentari mediante processi di irradiazione, riscaldamento, sterilizzazione e conservazione determinano una perdita colossale di enzimi fondamentali e di altre sostanze vitali. I cibi da fast-food, ad esempio, hanno un valore nutritivo che si avvicina pericolosamente allo 0 e che serve quasi esclusivamente a dare una sensazione di sazietà. Sovrappeso, mancanza di movimento, stress, inquinamento, pesticidi e concimi chimici, farmaci, fumo, alcool rappresentano ulteriori divoratori di enzimi che avvelenano il nostro organismo, danneggiando e distruggendo le nostre cellule.

L’assunzione di vitamine, minerali ed enzimi ha un’attività limitata in quanto le disfunzioni del tratto digerente (es. disturbi digestivi, malassorbimento intestinale, ecc.) impediscono un’assimilazione completa. Inoltre, essendo gli enzimi tradizionali (es. quelli derivati da frutti esotici, quali bromelina e papaina) grandi sistemi proteici, nella loro forma non scomposta possono essere assimilati solo in percentuali ridotte.

A COSA SERVONO GLI ENZIMI?
Tra i processi che gli enzimi regolano ricordiamo i seguenti:

• aggregazione e rimozione di tutte le sostanze tossiche e dei radicali liberi
• eliminazione dei depositi aterosclerotici (colesterolo)
• fluidità del sangue (prevenzione trombosi)
• sblocco delle connessioni nervose bloccate (attraverso l’inibizione della colinesterasi, enzima che degrada l’aceticolina, la quale viene così rimessa a disposizione della trasmissione degli impulsi nervosi alla placca neuromuscolare)
• guarigione delle lesioni e alleviamento dei dolori
• equilibrio acido-basico
• regolazione ormonale
• regolazione immunitaria (prevenzione malattie allergiche e autoimmuni)
• guarigione malattie infettive (batteriche, virali, micotiche)
• rilevamento e distruzione di cellule danneggiate (prevenzione processi tumorali)

L'IMPORTANZA DEGLI ENZIMI
"Agli enzimi, catalizzatori di natura proteica dotati di alta specificità, si deve l’ordinato svolgersi di quella miriade di reazioni che hanno luogo incessantemente nella materia vivente e che nel complesso costituiscono il metabolismo. Senza di essi la maggior parte delle reazioni sarebbe estremamente lenta e, per accelerarle, occorrerebbero mezzi chimici o fisici, troppo energici per le delicate strutture cellulari.

L’attività degli enzimi assolve quindi una funzione essenziale per la realizzazione del complesso biochimismo cellulare. Le malattie degenerative croniche sono imputabili a una grave carenza enzimatica.

Quando si mangiano alimenti cotti, gli enzimi deputati a digerirli vengono prodotti da altri organi o tramite un costante drenaggio degli stessi dal sistema immunitario; quando tutto questo si verifica nell’arco di un’intera esistenza, gli organi deperiscono e vengono sopraffatti dalla malattia. Il pancreas umano è due o tre volte più pesante e grande rispetto a quello degli altri mammiferi, attribuendo la causa di tale caratteristica al consumo di una eccessiva quantità di alimenti cotti, che costringe la ghiandola a un’iper produzione enzimatica con conseguente ipertrofia. Con il passare del tempo il nostro organismo non produce più la stessa quantità di enzimi di quando eravamo bambini o giovani.

Non si è necessariamente quello che si mangia, bensì quello che si riesce a digerire, un miglior processo digestivo, coadiuvato da enzimi di derivazione vegetale, dovrebbe costituire il punto di partenza di qualsiasi programma di tutela della salute; quando l’organismo riesce ad ottenere quello di cui necessita e nel momento in cui ne ha bisogno esso produce meraviglie.

A tutt’oggi nessuno è riuscito a creare un enzima partendo da materiale sintetico, gli enzimi si possono creare esclusivamente partendo da materiale organico vivente. Il problema è che i preparati enzimatici tradizionali hanno una limitata efficacia.

Le formulazioni in pastiglie, infatti, a causa del calore inerente alla lavorazione perdono almeno il 50% dell’attività enzimatica; gli enzimi derivati dalla frutta esotica (papaina e bromelina) forniscono un apporto di due o tre enzimi, che non coprono in alcun modo il fabbisogno enzimatico del nostro organismo, che si aggira intorno a 10.000 enzimi giornalieri e da ultimo non dimentichiamo che gli enzimi sono macromolecole proteiche che nella loro forma non scomposta vengono assimilati dall’organismo solo in bassa percentuale.

La domanda è: come procurarsi al giorno d’oggi una gran quantità di enzimi funzionanti endogeni?

Il Dr. Hans Niedermaier, farmacista e chimico alimentare, nel 1970 si è posto questa domanda e dopo 30 anni di ricerche ha scoperto il processo di fermentazione a cascata.

Partendo da frutta, noci e verdure biologiche sminuzzate si effettuano varie fermentazioni successive tramite l’aggiunta dei microrganismi per ottenere una scomposizione di tutti gli elementi efficaci con notevole aumento dell’energia vibratoria e trasformare gli enzimi molecolarmente grandi in subunità enzimatiche costituite da piccole catene peptidiche di informazione terapeutica potenziata, che hanno la possibilità attraverso i villi intestinali di raggiungere il circolo sanguigno e venire in gran parte assorbiti anche già tramite la mucosa orale.

Il prodotto finale è privo di zucchero, alcol e, conservanti, privo di microrganismi viventi: è un meraviglioso elisir di aminoacidi, flavonoidi, polifenoli, carotenoidi, vitamine, minerali che garantisce un potenziale antiossidante elevatissimo.

Con la somministrazione degli enzimi scomposti si mira a restituire all’organismo il suo equilibrio (omeostasi), ostacolando così disfunzioni metaboliche, iperacidità, invecchiamento di articolazioni o tessuti e ossidazioni incontrollate, responsabili dei sintomi acuti o cronici di molte malattie." (Dott.ssa Claudia Campagnoli).

COME OTTENERE ENZIMI FUNZIONANTI IN GRANDI QUANTITA'?
Attraverso la fermentazione a cascata si riescono ad ottenere enzimi scomposti nelle loro unità attive. Si tratta di una fermentazione in più stadi, in cui frutta fresca, noci e verdure provenienti da coltivazione biologica vengono decomposte in vari stadi di fermentazione consecutivi e lasciate fermentare per molte settimane in presenza dei batteri dell’acido lattico destrogiro. Questo processo comporta che le singole strutture enzimatiche abbiano una dimensione molecolare ridotta, potendo così raggiungere il sistema circolatorio persino attraverso la mucosa orale e, addirittura, la pelle.

Attraverso l’ondulazione a cascata (particolare forma di fermentazione), i frammenti di enzimi vengono caricati di energia vibratoria, così che in pochi secondi questi possano agire come enzimi endogeni. Il prodotto finale della fermentazione a cascata è composto unicamente da pura natura in forma concentrata e trattata senza alcool, zuccheri, conservanti.

IL PROCESSO DI FERMENTAZIONE A CASCATA
Questo particolare processo consiste nella produzione di cosiddetti “regolatori” ottenuti dalla fermentazione di alimenti curativi biologici vegetariani, con l’aiuto di microrganismi vivi. Vengono ricavati gli enzimi da frutta, noci e verdura, moltiplicati e concentrati; successivamente vengono scomposti nelle loro unità attive permettendo così ai singoli enzimi di avere una dimensione molecolare ridotta. In questo modo gli enzimi possono raggiungere direttamente il sistema circolatorio attraverso la mucosa orale o la pelle e agire in pochi secondi.

Le lunghe fermentazioni parziali in acido lattico imitano la cascata enzimatica naturale nell’organismo il cui prodotto finale è carico di energia vitale ed ha una eccezionale disponibilità biologica. In questo moderno processo di scomposizione, gli ingredienti vegetali provenienti da coltivazioni biologiche vengono frazionati in diverse fasi di fermentazione a livello molecolare.

Le materie prime utilizzate nella fermentazione a cascata sono alimenti particolarmente sani e compatibili che coprono il nostro fabbisogno nutrizionale e contengono molti enzimi attivi. Grazie alla fermentazione lattica a più stadi, tutti i preziosi ingredienti vengono scomposti delicatamente. In questa forma sono altamente biodisponibili per l'uomo e possono quindi essere facilmente assorbiti attraverso le mucose orali, gastriche e intestinali.

La fermentazione a cascata imita nell’organismo umano le lunghe fermentazioni parziali della cascata naturale di enzimi. Il prodotto finale della fermentazione a cascata è composto soltanto dalla pura natura in forma concentrata e trattata (senza zuccheri né alcool né conservanti). Gli enzimi della frutta, delle noci e delle verdure utilizzate vengono moltiplicati, scomposti nelle loro sottostrutture enzimatiche e attivati. Sono messi, quindi, direttamente a disposizione del nostro organismo come in un negozio self-service. Quindi, i regolatori agiscono in frazioni di secondo.

Con la fermentazione a cascata si ottiene un composto enzimatico che compensa molte carenze del nostro tempo e dà a tutti gli esseri viventi la forza enzimatica necessaria per poter resistere meglio agli effetti dell’inquinamento ambientale.

Il processo è realizzato in tre fasi. Gli ingredienti freschi vengono frantumati e versati con acqua in un serbatoio di fermentazione. Vengono aggiunti i lactobacilli alla miscela per produrre acido lattico L(+) destrogiro. Dopo circa due giorni inizia la prima fermentazione. Dopo circa tre settimane ha luogo la prima filtrazione parziale.

Il filtrato viene nuovamente miscelato per la fermentazione con l'aggiunta di altri lactobacilli. Secondo questo principio seguono altre fasi di fermentazione. In questo modo si ottiene una scomposizione sempre più fine del contenuto. Tutte le frazioni di fermentazione vengono assemblate, sottoposte nuovamente a un processo di fermentazione totale e filtrate. Grazie allo speciale e delicato processo di produzione, è possibile rinunciare a conservanti, additivi chimici, zucchero e alcol.

Il risultato della fermentazione a cascata è la miscela Regulatessence, una composizione liquida di enzimi fermentati, miscelata con circa 50.000 sostanze vegetali secondarie, antiossidanti, ingredienti di colture di fermentazione, disciolti in acido lattico destrogiro, che può essere assorbita sorprendentemente bene dall'organismo; questa miscela è alla base di tutte le essenze Regulat fermentate a cascata, come RegulatPro Bio.

Il Dr Howell, pioniere dell’impiego clinico degli enzimi di derivazione vegetale, riteneva che la lunghezza della vita fosse proporzionale alla quantità di enzimi consumati nel processo della digestione.

Gli enzimi, infatti, vengono dirottati dal loro naturale impiego metabolico, in particolar modo quelli del sistema immunitario, allo scopo di digerire cibo cotto, in cui una temperatura di 48°C per più di 15 minuti, distrugge completamente gli enzimi essenziali.

Fonte: Regulat® Italia – Dr. Niedermaier Pharma




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