Giuseppe Catapano: 'Crack finanziario del Comune di Napoli'

“La notizia – dichiara il Presidente dell’Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio d’Europa, dr. Giuseppe Catapano – di un nuovo declassamento del Comune di Napoli da parte delle agenzie di rating è l’ennesimo esempio di un fallimento politico.

“La notizia – dichiara il Presidente dell’Osservatorio Parlamentare Europeo e del Consiglio d’Europa, dr. Giuseppe Catapano – di un nuovo declassamento del Comune di Napoli da parte delle agenzie di rating è l’ennesimo esempio di un fallimento politico che oggi, dopo quasi venti anni di finto rinascimento, rasenta la catastrofe. Sì, catastrofe, visto che l’Amministrazione partenopea deve fare i conti con le banche che chiudono il credito perché non si finanziano i flop sicuri. Ma questo disastro viene da lontano, imputabile ad una gestione allegra della cosa pubblica che da Palazzo San Giacomo si è estesa a tutta una miriade di Società Miste di controllo comunale, la cui amministrazione è stata affidata sempre a pseudo manager scelti dalla politica e non per criteri meritocratici, che le hanno trasformate da aziende a servizio dei cittadini a fabbriche di debiti a carico dei cittadini. Quindi a farne le spese è sempre il cittadino che oltre a combattere quotidianamente con disservizi e disastri di vario genere cagionati dalla mala amministrazione dell’Ente, si ritroverà, ignaro, con qualche euro di debito. E’ ora che le municipalizzate controllate dal Comune di Napoli – pur apprezzando la forte valenza sociale insita nell’atto di nascita – devono confrontarsi con il mercato in un’ottica europea. E’ necessario cioè che siano in grado di competere con le dinamiche della domanda offrendo un servizio in sintonia con le aspettative dell’utenza attraverso una gestione finanziaria sana e corretta, che generi ricchezza per la casse comunali e benessere per la comunità. Oggi la città di Napoli può fare leva su un valido esempio di fair play finanziario dettato dalla Società Sportiva Calcio Napoli che, presa dal baratro da un imprenditore serio, oggi, dopo poco più di cinque anni di gestione meramente manageriale, la squadra si ritrova ad essere competitiva sia a livello nazionale che europeo. Cinque anni, il tempo di una consliatura, speriamo la prossima, che sappia riconoscere l’importanza della società civile coinvolgendola nella gestione della cosa pubblica ”.

Bruxelles, 10 gennaio 2011

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