SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Gli italiani vogliono conoscere meglio l'osteopatia. A Verona la prima tappa degli incontri del ROI con i cittadini

04/03/19

Sono 10 milioni gli italiani che si rivolgono all’osteopata. Un terzo lo fa su consiglio del medico. Nella città scaligera l’incontro per fare il punto su scienza e scelte di salute consapevoli

FotoVerona, 1 marzo 2019 – In un anno che vedrà gli osteopati italiani entrare pienamente a far parte della comunità dei professionisti del sistema sanitario nazionale, il ROI Registro degli Osteopati d’Italia - la più rappresentativa e storica associazione di categoria in Italia con oltre 3.000 iscritti – ha organizzato ieri a Verona il primo di una serie di incontri con i cittadini. Secondo una ricerca Eumetra il 60% della popolazione italiana vorrebbe conoscere meglio questa disciplina.

Nella sede della Società Letteraria della città scaligera, si sono confrontati Paola Mosconi, biologa e ricercatrice presso l’Istituto Mario Negri IRCCS di Milano, Stefano Fanini, Presidente del Codacons Verona e Direttore dell’Ufficio legale Codacons Veneto, Chiara Arienti, osteopata e ricercatrice presso la Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano e l’Università degli Studi di Brescia, e Paola Sciomachen, Presidente del ROI. L’incontro dal titolo “Fare scelte di salute consapevoli” è stato aperto da Mauro Polverino, Consigliere della macroregione Nord-Est del ROI.

“Un terzo dei 10 milioni di italiani che già oggi si rivolge all’osteopata, lo fa su consiglio del medico di base – ha dichiarato Paola Sciomachen. È un dato molto significativo, che ci invita da un lato a rafforzare la collaborazione con i professionisti della sanità e al tempo stesso a raggiungere tutti quei cittadini che potrebbero trarre beneficio dall’osteopatia. Ecco perché il prossimo congresso del ROI, in programma a Roma dal 6 al 7 giugno, sarà dedicato alle malattie croniche che affliggono 24 milioni di italiani secondo i dati dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane. In questo scenario la consapevolezza dei pazienti rispetto alle terapie complementari a loro disposizione è per noi un tema di primaria importanza”.

Per Paola Mosconi “oggi siamo costantemente bombardati da informazioni che riguardano la nostra salute, siamo obbligati a chiederci quali siano le fonti e se siano davvero attendibili. Purtroppo in Italia si sente la mancanza di una comunicazione di tipo istituzionale in grado di fornire ai cittadini un’informazione accessibile e al tempo stesso scientificamente solida”.

“L’informazione sull’osteopatia è molto discordante, frammentaria e alcune volte anche scorretta. Diventa dunque importante per il cittadino sapere che cos’è e quali sono i suoi campi di applicazione – ha dichiarato Chiara Arienti. Esistono molti documenti ufficiali, supportati da dati scientifici, che definiscono l’osteopatia e ne avvalorano l’efficacia terapeutica in diversi ambiti clinici. È stato definito che dalle ultime linee guida sull’osteopatia pubblicate nel 2016 dalla rivista JAOA, il trattamento osteopatico dovrebbe essere una delle cure elettive per il mal di schiena negli adulti e nelle donne in gravidanza e per i disturbi muscoloscheletrici. Altri studi scientifici identificano l’osteopatia come valido supporto per i principali disturbi in ambito neonatale, come coliche, rigurgiti ed eventuali deformazioni craniche e posturali post-partum e pediatrico”.

“Il ruolo di associazioni come il ROI è fondamentale per la tutela dei pazienti, perché rappresentano un punto di riferimento in un momento in cui la regolamentazione è in via di definizione” ha dichiarato Stefano Fanini. Dopo il varo della legge 3/2018, che ha individuato l’osteopatia come professione sanitaria, si attendono adesso i decreti attuativi che inquadreranno con chiarezza la professione. Le dichiarazioni rilasciate in Commissione Affari Sociali della Camera il 21 febbraio scorso dal sottosegretario alla Salute, Luca Coletto, fanno sperare che si possa giungere presto a uno schema di accordo da inviare in Conferenza Stato-Regioni.

“L’area del Nord-Est, che riunisce le regioni del Veneto, Emilia-Romagna, Friuli e Trentino-Alto Adige, raggruppa quasi il 20% dei soci ROI, con 678 iscritti – ha dichiarato Mauro Polverino. In Veneto gli osteopati che fanno parte del ROI sono oltre 270, con una crescita del 10% negli ultimi dodici mesi. Questo incontro è solo il primo passo di un percorso con cui gli osteopati intendono dare vita a un dialogo con i pazienti, con l’obiettivo di avvicinarli a una professione sanitaria sempre più integrata con le altre”.


Registro degli Osteopati d'Italia (ROI)
Il Registro degli Osteopati d'Italia (ROI) nasce nel 1989 con l'obiettivo di stimolare la diffusione e la valorizzazione dell'osteopatia in Italia. L’Associazione promuove la ricerca in campo osteopatico, l'aggiornamento e la formazione professionale dei suoi iscritti, a garanzia della qualità e della sicurezza delle prestazioni offerte. È un'Associazione privata senza fini di lucro che svolge attività di autoregolamentazione, autodisciplina, rappresentanza e coordinamento degli associati. Inoltre il ROI indirizza e definisce i criteri formativi e la deontologia professionale. Il ROI conta oltre 3.000 osteopati iscritti.
www.registro-osteopati-italia.com

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