SALUTE e MEDICINA
Articolo

I disinfettanti in sala operatoria

18/03/13

In ambiente peri-operatorio gli strumenti chirurgici vengono usati quotidianamente. Il chirurgo seleziona strumenti specifici per eseguire procedure complesse al fine di assicurare al paziente risultati ottimali.

Parte di questi risultati si basa sull'assunto che tutti gli strumenti chirurgici siano puliti e decontaminati in maniera rigorosa in preparazione al processo di sterilizzazione per prevenire infezioni o danni al paziente.

La pulizia è il primo passo importante per rendere un dispositivo medico pronto ad essere riutilizzato.

Senza un’adeguata pulizia, molti processi di disinfezione e sterilizzazione sono inefficaci. La pulizia è una fase critica nella rimozione di residui, nella prevenzione della possibile contaminazione crociata e nella protezione dell’operatore sanitario nell'area di lavoro. Si deve considerare come pulizia la rimozione di sporco visibile, di materia organica o altri materiali estranei da uno strumento o da un oggetto. Pulire significa generalmente rimuovere, più che uccidere, i microorganismi. Esistono principi base per il lavaggio degli strumenti, sia a mano che tramite macchinari:

Usare un risciacquo con acqua fredda per rimuovere i residui.
I sedimenti e i residui grassi o proteici secchi presenti sulla superficie dello strumento possono necessitare di essere immersi in un detergente enzimatico.
La temperatura dell’acqua deve essere inferiore a 60° °C.
Scegliere un detergente compatibile con la composizione dello strumento chirurgico.

Decontaminazione è un termine usato per descrivere il processo tramite il quale vengono rimossi i contaminanti, usando specifiche soluzioni concepite per rendere innocui il sangue e altri residui organici; successivamente un processo di disinfezione o sterilizzazione ucciderà i microorganismi per rendere gli strumenti sicuri da utilizzare. Per essere efficace al massimo grado, la decontaminazione deve avvenire non appena possibile, subito dopo l’uso degli strumenti chirurgici.

Alcune istituzioni sostengono che una pre-immersione, con l’aggiunta di un detergente enzimatico nell'acqua di un bacile, avvii la distruzione dei residui organici. Alcuni esperti nel campo della sterilizzazione e del trattamento rifiutano la nozione di pre-immersione con un detergente enzimatico nell'area peri-operatoria, ma difendono l’uso di acqua sterile per impedire che il sangue e i fluidi corporei, che portano a corrosione, siano lasciati a seccare sullo strumento.

La maggior parte degli strumenti chirurgici sono in acciaio inossidabile. Le leghe hanno proprietà specifiche che le rendono resistenti alla corrosione in caso di esposizione a sangue, fluidi corporei, soluzioni pulenti, sterilizzazione e atmosfera. Le leghe di ferro della serie 400 (povere di cromo e ricche di carbonio) sono le più comunemente usate nella fabbricazione di strumenti chirurgici.

I nemici dello strumento chirurgico sono presenti nella ferita chirurgica e gli strumenti vi sono quotidianamente esposti. Sangue, tessuto, residui di fluidi corporei, liquido sinoviale, liquido peritoneale, grassi, pus, bile, urina e acidi gastrici consumano, macchiano e scolorano gli strumenti chirurgici. Tra gli altri agenti nocivi ci sono il lavaggio degli strumenti con soluzioni non adatte come il sapone per i piatti o da bucato, la candeggina (ipoclorito di sodio), disinfettanti e soluzioni non approvate, che contribuiscono tutti alla corrosione del metallo.

Quando gli strumenti chirurgici sono entrati nell'area centrale per il trattamento sterile e vengono smistati, possono essere lavati manualmente o meccanicamente. Tra le tipologie di pulitori meccanici, ci sono quello ad ultrasuoni, il lavatore decontaminante, quello sterilizzante e quello disinfettante. Ad eccezione del pulitore ad ultrasuoni, tutti possono essere utilizzati per rimuovere i residui dagli strumenti e per renderne sicuro l’ uso, ma non per l’immediato ri-utilizzo. È il processo di disinfezione che elimina molti o tutti i microorganismi patogeni - ad eccezione delle spore batteriche - da oggetti inanimati e superfici.

Le associazioni professionali hanno stabilito che i residui organici e il bio-carico batterico debbano essere rimossi prima del trattamento con disinfezione o sterilizzazione ad alto livello. Gli strumenti chirurgici sono classificati come articoli critici in quanto rappresentano un elevato rischio di infezione per il paziente se contaminati con microrganismi, incluse le spore batteriche, per i quali viene richiesta la sterilizzazione.
Per minimizzare l’accumulo organico o ridurre il bio-carico sugli strumenti, le migliori pratiche in ambito peri-operatorio includono il mantenimento degli strumenti puliti da possibili residui ematici ed organici durante la procedura chirurgica. Le pratiche di cura e pulizia degli strumenti chirurgici raccomandate impongono che gli strumenti siano puliti dallo sporco durante la procedura chirurgica.

La metodologia comunemente utilizzata include:
Uso di tamponi di garza o tela imbevuti di acqua sterile durante la procedura chirurgica per pulire gli strumenti e rimuovere i residui organici e il sangue.
Lavaggio di cateteri e cannule con acqua per la rimozione di sangue/fluidi, che potrebbero seccarsi e aderire alla superficie.
Uso di un tampone non fibroso per pulire le punte di strumenti oftalmici e per la microchirurgia e altri strumenti delicati (questo tampone impedisce la rottura delle punte più fragili e non si sfilaccia, prevenendo l’accumulo di fibre sullo strumento).
Smontaggio degli strumenti su cardini al termine della procedura e Immersione in bacili di acqua sterile.
Trattamento separato di strumenti affilati, taglienti, delicati o elettrici per evitare danni agli strumenti chirurgici.
Copertura di strumenti troppo grandi per l’immersione con teli imbevuti di acqua per impedire che i residui organici e il sangue si secchino sulla superficie dello strumento.

La rimozione dei residui dagli strumenti in fase peri-operatoria:
riduce il numero di microrganismi sul dispositivo
riduce il materiale che alimenta la crescita patogena
minimizza il rischio di esposizione ambientale per aerosol o versamento
riduce la possibilità di danno al dispositivo da parte dei residui organici: sangue, soluzioni fisiologiche, iodio e coloranti radiologici
elimina la necessità di pulire vigorosamente un dispositivo per rimuovere i residui incrostati.

Un’appropriata cura degli strumenti durante una procedura chirurgica, associata a metodi meticolosi di pulizia e disinfezione, garantiscono la sicurezza del paziente in tutti gli interventi chirurgici. La riduzione e la distruzione dei microbi e la prevenzione della contaminazione crociata e del rischio per il paziente è una responsabilità congiunta del reparto chirurgico e del reparto centrale che si occupa del trattamento degli strumenti.



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
Di Renzo Regulatory Affairs
Responsabile account:
Daniele Trombetti (Editor)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere