I medici competenti contrari all'invio telematico dei dati

I medici competenti del Co.Na.Me.Co.(Coordinamento nazionale dei medici competenti) riunitisi a Torino hanno espresso il loro disappunto in merito alla norma che regola l'invio telematico dei dati, definendola "un'inutile vessazione, anche se non l'unica".

La nuova norma entrata in vigore che legifera sull’invio telematico del certificato da parte del medico competente è stata aspramente criticata dagli stessi camici bianchi. Una prima critica ufficiale della categoria si è avuta nei giorni scorsi a Torino, direttamente dal primo Congresso Co.Na.Me.Co. (Coordinamento nazionale dei medici competenti).

Pareri negativi in merito al contenuto del Dlgs 81/08 era già arrivati dalle strutture ospedaliere, adesso è proprio la categoria dei medici competenti a farsi sentire. Attraverso le parole di Aristide Pellegrini, socio fondatore del sindacato, che esprime come il tentativo di rimodellare un iter burocratico al fine di semplificare il lavoro dei medici è sicuramente il lato apprezzabile della norma. Di fatto i voleri iniziali non hanno trovato piena risposta nella norma che invece ha finito per sobbarcare i medici di ulteriori difficoltà.

Secondo i primi pareri espressi dagli appartenenti all’associazione risulta altamente difficile ottemperare alla norma in pieno, senza incorrere in omissione, errori, o incompletezza delle parti. In generale gli adempimenti burocratici e la parte formale occupano un periodo di tempo che sfiora il 60% complessivo dell’attività di un medico competente, non solo, alcune attività imposte rientrano tra compiti che di norma dovrebbero essere portati a termine dalle Asl, in pratica i medici competenti si ritrovano a svolgere in modo del tutto gratuito azioni che per legge toccherebbero ad altre strutture sanitarie.

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