GASTRONOMIA
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Il vino più antico d’Europa? Un rosso sardo di 3.000 anni fa

25/01/17

Fino a ieri si pensava che il vino fosse stato portato in Europa dai fenici, all’incirca 2.500 anni fa, mentre i francesi sostenevano di essere stati loro i primi a produrre e a diffondere il vino in tutto il Continente. Ora questa questione storica è, però, a una svolta.

FotoFino a ieri si pensava che il vino fosse stato portato in Europa dai fenici, all’incirca 2.500 anni fa, mentre i francesi sostenevano di essere stati loro i primi a produrre e a diffondere il vino in tutto il Continente.
Ora questa questione storica è, però, a una svolta.
Alcuni ricercatori dell’equipe archeobotanica del centro conservazione biodiversità dell’Università di Cagliari hanno infatti trovato che in un antichissimo torchio, risalente a circa 3.000 anni fa e ritrovato a Monastir, una cittadina situata a pochi km da Cagliari, vi sono tracce dell’acido tartarico presente nell’uva; da qui la logica deduzione: quel torchio serviva per produrre il vino.
A produrre il vino in un’età così antica e con quegli strumenti era la popolazione dei nuragici dell’Età del Ferro, vissuti in piccoli villaggi sparsi in Sardegna tra il 900 e il 750 A.C.
Gli studi fin qui condotti dagli esperti dell’Università di Cagliari non hanno ancora consentito tuttavia di individuare con precisione che tipo di vino producessero i nuragici di Monastir, ma le sostanze analizzate rivelano tracce di vitigni autoctoni e in particolare a bacca rossa.
A sostegno di questa ipotesi scientifica vi sono anche altri ritrovamenti che confermano il livello avanzato di cultura contadina dei nuragici. In una differente zona della Sardegna, e più precisamente nelle campagne di Cabras, gli archeologi hanno ritrovato più di 15 mila semi in perfetto stato di conservazione, perché contenuti in profondi pozzetti scavati nella roccia che fungevano da frigoriferi naturali. Da questa scoperta si è dedotto che i nuragici curavano la vite, oltre a condurre altre attività agricole.
La scoperta di questo vino di 3.000 anni fa è destinata a riscrivere la storia dell’enologia europea, avvalorando ancora di più il vino made in Italy.
Da quel lontano IX secolo A.C. la produzione di vino italiano si è estesa progressivamente anche alle altre regioni italiane. Oggi sono Toscana e Piemonte le due regioni più produttive in termini vinicoli.
Ed è proprio in Piemonte che si trova una piccola realtà, Tenuta Cucco, che costituisce un modello di eccellenza italiana in campo vinicolo. I suo vini rossi sono infatti degni eredi del primo vino sardo di 3.000 anni fa.
In modo particolare la Tenuta è famosa per i suoi 3 tipi di Barolo ed è la sola azienda vitivinicola a commercializzare il Barolo DOCG Cerrati, uno dei cru più vocati di Serralunga d’Alba, dove ha sede la Tenuta.



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