SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Ilmo: al via il primo trapianto "liquido"

21/09/16

L’istituto bresciano sperimenta il primo trapianto non chirurgico al mondo

FotoUn trapianto senza chirurgia e senza nemmeno entrare in sala operatoria? Sembra fantascienza ma sta per diventare realtà grazie alla tecnica - tutta italiana! - di Trapianto di Unità Elementari della Membrana Amniotica sviluppata dal dottor Emiliano Ghinelli dell’Istituto ILMO di Brescia e appena validata da Centro Nazionale Trapianti, Istituto Superiore di Sanità e Ministero della Salute.

Romano, 42 anni, direttore scientifico ILMO dal 2015, Ghinelli è un talento precoce della chirurgia oculare, raro caso di “cervello in fuga” che dopo le esperienze all’Harvard Medical School e al M.I.T. di Boston ha deciso di tornare in Italia per concentrare qui le sue ricerche sulla cura delle patologie oculari.
Una percorso iniziato giovanissimo, a soli 17 anni, dopo l’incontro con Rita Levi Montalcini, che lo ha indirizzato ad approfondire le potenzialità del fattore NGF (Nerve Growth Factor - fattore di crescita nervoso) nella cura di alcune malattie degli occhi.

Oggi il frutto di anni di ricerche si concretizza nel primo trapianto non chirurgico al mondo che somministra le Unità Elementari...come un semplice collirio!
Tanto semplice da apparire banale eppure in grado di bloccare sul nascere - prima che diventino croniche - patologie importanti come ulcere corneali e neurotrofiche, patologie autoimmuni e rigetto del trapianto di cornea.
Il Trapianto di Unità Elementari della Membrana Amniotica (HAMT-EU Amniotic Therapy) rappresenta quindi un progresso rivoluzionario nel campo della rigenerazione tessutale che libera molti pazienti dall'obbligo della sala operatoria, superando la tecnica tradizionale del trapianto chirurgico.

Unità Elementari della membrana amniotica
La ricerca messa a punto dal Dottor Ghinelli permette di "liofilizzare" le Unità Elementari della membrana amniotica consentendone cosi la somministrazione topica.
Appena entrano in contatto con l'occhio le Unità si disgregano liberando un potentissimo cocktail di antinfiammatori, nutritivi e neurorigenerativi la cui assenza contribuisce alla nascita di numerose malattie del segmento anteriore dell'occhio.
Si tratta degli stessi elementi con i quali ogni essere umano è venuto in contatto nell'utero materno, in grado di svolgere una funzione curativa per numerose patologie.
In linea di principio, questo trapianto potrebbe gettare le basi per una potenziale cura di malattie come il Morbo di Parkinson e l'Alzheimer, causate da una ridotta funzionalità neuronale. Una riduzione che genera a sua volta il deficit di diversi fattori, tra cui molti fattori di crescita contenuti nelle unità elementari della membrana amniotica.

Da oltre 15 anni l'ILMO di Brescia (Istituto Laser Microchirurgia Oculare) rappresenta un punto di riferimento europeo per la correzione dei difetti visivi e delle patologie oculari.

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