SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

In aumento l’incidenza della malattia dell’occhio secco. Al via il progetto “Vediamoci Chiaro!” per scoprire il disturbo in farmacia

15/10/21

• L’Associazione Lombarda tra titolari di Farmacia insieme a Fondazione Muralti lancia “Vediamoci Chiaro!”, un progetto di sensibilizzazione volto ad aumentare la consapevolezza della malattia dell’occhio secco, patologia oculare in costante aumento, anche come effetto della pandemia • Tra gli obiettivi dell’iniziativa, che coinvolge le farmacie delle province di Milano, Lodi e Monza-Brianza, valutare, mediante un questionario e con la consulenza di farmacisti esperti, la presenza di fattori di rischio e sintomi riconducibili all’occhio secco, per favorire diagnosi precoci e corretta terapia • Al centro del progetto anche la formazione e l’aggiornamento dei farmacisti lombardi sulle più diffuse patologie oculari, curati da autorevoli esponenti dell’oftalmologia italiana

FotoPrende il via “Vediamoci chiaro!”, l’iniziativa promossa dall’Associazione Lombarda tra titolari di Farmacia e Fondazione Muralti, con il supporto incondizionato di Polifarma, per sensibilizzare i cittadini lombardi sulla malattia dell’occhio secco, patologia oculare che colpisce 1 persona su 5 dopo i 40 anni e fino al 33% degli over-651, ma che spesso viene ignorata e sottovalutata, mettendo a rischio la salute degli occhi. Dal 1° ottobre al 1° dicembre, sarà possibile recarsi nelle farmacie aderenti al progetto delle province di Milano, Lodi e Monza-Brianza per verificare, attraverso la compilazione di un questionario e il colloquio con il farmacista, se sussistono fattori di rischio e sintomi riconducibili al disturbo che richiedono un consulto dallo specialista.

“L’occhio secco è causato dall’impoverimento del film lacrimale che lubrifica la superficie oculare, e si manifesta con sintomi quali bruciore, prurito, sensazione di un corpo estraneo nell’occhio, che possono compromettere lo svolgimento di attività quotidiane come leggere, guidare, lavorare” - spiega Maurizio Rolando, Responsabile Unità per la Superficie Oculare dell’ISPRE Oftalmica di Genova. È una malattia cronica tipica dell’anziano, ma oggi sempre più diffusa fra giovani e adulti, anche a causa dell’esposizione prolungata agli schermi di computer e smartphone che riduce il numero di ammiccamenti ed aumenta il numero degli ammiccamenti incompleti, cioè di quei movimenti di apertura e chiusura delle palpebre che consentono la distribuzione ed il ricambio del film lacrimale. Inquinamento, scorretti stili di vita e l’utilizzo di alcuni farmaci sono tra gli altri fattori che possono favorire l’insorgenza dell’occhio secco”.

“Consapevolezza e diagnosi precoce sono fondamentali per affrontare il disturbo in maniera corretta e preservare la salute dell’occhio - afferma Stefano Barabino, Responsabile Centro Superficie Oculare e Occhio Secco, Ospedale L. Sacco, Università degli Studi di Milano. Se non trattata in modo adeguato, nel tempo la malattia dell’occhio secco può portare a una diminuzione della vista e causare lesioni della superficie oculare. Ecco perché è importante aiutare i pazienti a riconoscere i campanelli di allarme e, una volta confermata la diagnosi dallo specialista, impostare la terapia più appropriata in base alla storia clinica e alla gravità della malattia”.

“La salute dell’occhio è uno degli ambiti di maggior ricorso al consiglio del farmacista, che svolge dunque un ruolo cruciale nel far emergere condizioni patologiche diffuse, eppure sottovalutate, come nel caso della malattia dell’occhio secco, che rischiano di aggravarsi nel tempo se non diagnosticate e trattate adeguatamente - dichiara Annarosa Racca, Presidente di Federfarma Lombardia. Siamo lieti di collaborare con una grande azienda italiana come Polifarma e con autorevoli esponenti dell’oftalmologia italiana in un progetto che, oltre a sensibilizzare i cittadini lombardi, si propone, attraverso lo strumento della survey, di offrire una fotografia dell’occhio secco in Lombardia. Ciò al fine di comprendere l’incidenza e la sottostima della malattia, lavorando in sinergia con gli specialisti per monitorare i sintomi nel tempo e supportare i pazienti nel percorso di cura”.

“La formazione e l’aggiornamento continuo del farmacista sono fondamentali per potenziare il suo ruolo di counselor a supporto del cittadino-paziente - spiega Manuela Bandi, Direttore della Fondazione Muralti. Per questo, il progetto “Vediamoci Chiaro!” prevede anche un ampio programma formativo, sotto la direzione scientifica del Prof. Rolando e del Prof. Barabino, che permetterà ai farmacisti lombardi di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per portare la malattia dell’occhio secco all’attenzione degli utenti e guidarli nel percorso terapeutico”.

“Siamo orgogliosi di sostenere questa iniziativa di formazione e awareness sulle patologie oculari, che riflette il nostro impegno quotidiano per migliorare la salute delle persone ed essere al fianco degli operatori sanitari che condividono con noi questo stesso obiettivo - dichiara Andrea Bracci, Amministratore Delegato di Polifarma. Mai come al tempo della pandemia, lo smart working e una maggiore fruizione di contenuti digitali hanno messo a dura prova gli occhi di giovani e adulti. Inoltre, in questo periodo in cui sono stati implementati processi organizzativi per ridurre l’accesso alle strutture sanitarie, è emersa la necessità di incrementare l’utilizzo degli strumenti digitali attraverso percorsi di tele-farmacia a integrazione della telemedicina, in modo da garantire un supporto costante al paziente. Anche grazie alla spinta del PNRR, il farmacista avrà l’occasione di accrescere il suo ruolo di consulente esperto della salute all’interno del contesto territoriale, riaprendo il ruolo di connettore tra paziente, medico di famiglia e centri specialistici di riferimento. Diventa quindi fondamentale aumentare l’awareness su questi temi che interessano milioni di italiani, con ricadute concrete sulla qualità della vita”.

Bibliografia
1 Schaumberg DA, Sullivan DA, Buring JE, Dana MR. Prevalence of dry eye syndrome among US women. Am J Ophthalmol. 2003;136:318-326.

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