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Comunicato Stampa

Inquinamento pm10 e smog: blocco delle auto diesel euro 5

11/01/23 Veneto

A Parma è entrato in vigore da inizio anno il blocco delle auto diesel euro 5 su tutto il territorio urbano compresa la tangenziale. Ma la colpa dell'inquinamento dell'aria è tutta delle auto a gasolio? Quali sono i maggiori responsabili degli alti valori di PM10 nelle città della Pianura Padana?

FotoNella Pianura Padana i valori di PM10 sono molto elevati, tanto da superare i livelli di Legge oltre il numero di giorni consentiti all'anno. La colpa dell'inquinamento dell'aria è tutta delle auto diesel?
Con lo scopo di ridurre l'inquinamento prodotto dal traffico urbano circolante, con la normativa Fuel Quality la comunità europea ha posto l'attenzione e l'interesse alle problematiche relative alle emissioni inquinanti dei motori termici, emanando negli anni stringenti normative sul contenuto di incombusti nei fumo di scarico.
E' di questi giorni la notizia che Parma vieta la circolazione di auto euro 5 all'interno della città e della tangenziale che la circonda, probabilmente altre città la seguiranno in questa decisione. Tutta la Pianura Padana è soffocata dalle polveri sottili PM10, basta vedere i dati della qualità dell'aria dell'ARPAV per verificare quanto inquinamento ci sia, anche nelle piccole città come Treviso.

E' TUTTA COLPA DELLE AUTO DIESEL?
La cosa che colpisce sono i provvedimenti presi contro le auto diesel che non potranno più circolare, quando gli euro 4 con FAP ed euro 5 hanno sofisticati impianti di abbattimento fumi che gli aerei ad esempio non hanno. Come mai quindi bloccare solo le auto, quanto molte amministrazioni cittadine e Ministero dei Trasporti danno pieni poteri agli aeroporti per aumentare i voli sopra le nostre città?
Un aereo va a cherosene, carburante molto più inquinante del moderno gasolio per autotrazione che ha per il 7/9% componenti bio e, ogni aereo inquina come 500/800 auto euro 0 (non essendo dotato di nessun impianto di abbattimento fumi).
l'obiettivo è quello di produrre motori per auto ad elevata efficienza che rispondano a criteri di minimo impatto ambientale, con costi economici accettabili, come ad esempio gli attuali euro 6.
I recenti motori euro 6 infatti, sono sofisticati sistemi di alimentazione dotati di filtri allo scarico e funzionanti con carburanti additivati con componenti bio(diesel).

COME RIDURRE L'EMISSIONE DI PARTICOLATO?
Il particolato (o fumo nero) è costituito da particelle di sostanza solida ad alto contenuto di carbonio (composizione: 97% C, 3% O2 e H2 ) e si forma nelle zone più ricche della combustione di combustibili liquidi, (nel caso di combustibili gassosi si ha formazione quasi nulla).
Queste sostanze scaricate nell’aria vengono inalate e trattenute dai polmoni, provocando danni fisiologici diretti e costituendo il veicolo di molte sostanze nocive il cui effetto non è ancora del tutto conosciuto. La formazione di particolato è dovuto al cattivo miscelamento aria/combustibile, all’esistenza di zone molto ricche di combustibile e ad alti valori della pressione di esercizio.

GLI AEREI QUANTO INQUINANO?
E' evidente come una cittadina di 75mila abitanti come Treviso, sfori i limiti di Legge imposti per i valori di PM10 nell'aria, oltre i 35 giorni all'anno. Dalla relazione dell'ARPAV vediamo come questi sforamenti siano dovuti ben oltre l'11% all'aeroporto, distante solo 2 km dal centro cittadino ma che questo non rappresenti nessun problema, anzi, si è dato il permesso ad aumentare il traffico aereo.
Se vediamo la relazione dell'ARPAV della qualità dell'aria a Treviso, di oltre dieci anni fa (dati del 2011), con l'aeroporto Canova prima dell'arrivo di Ryanair che ha decuplicato i voli sopra la città. Risulta che le emissioni prodotte dal traffico aereo costituiscono circa l'11% delle emissioni totali sul territorio comunale (nella foto i risultati Arpav). Il dato è risultato basso, tale da fare approvare la VIA (Valutazione Impatto Ambientale) da parte del Ministero dei Trasporti e dare il via allo sviluppo dell'aeroporto con conseguente crescita esponenziale dei voli.

A Treviso, su 10 giorni vengono sforati 7 volte i parametri previsti per Legge. Per quanto riguarda le PM10, il limite annuale previsto da Italia ed Europa è di 40 µg/mc, mentre l'OMS consiglia di non superare i 20 µg/mc, oltre il quale scatta il livello d'allerta. Da non superarsi per più di 35 giorni all'anno. Nel periodo delle feste natalizie a Treviso tra fuochi d'artificio e il "pan e vin" (tradizionale festa popolare con fuochi di paglia alti diversi metri), si è ampiamente superato il livello di 200 µg/mc, praticamente una stanza piena di fumo. Da segnalare che il sindaco di Treviso ha bloccato il falò previsto nel centro urbano, peccato che nei comuni limitrofi abbiano fatto festa come se nulla fosse, giustificandosi con l'hashtag #xenatradission ("è una tradizione" in Veneto).

Sembra evidente come per scongiurare malattie polmonari, soprattutto nei bambini e anziani, le amministrazioni pensino di risolvere bloccando il traffico delle auto diesel. Ma è sufficiente? Le stufe a pellet o a legna non alimentano i valori del PM10? Perché dunque non orientarsi per ridurre gradualmente l'utilizzo del riscaldamento da biomasse? Non basta vedere i valori dell'inquinamento dell'aria per allarmarsi? Che senso ha bloccare la circolazione delle auto diesel per poi vantarsi dell'ampliamento di un aeroporto cittadino che utilizza vettori a cherosene euro 0?

Forse non c'è da sorprendersi se i più giovani bloccano le strade o sporcano quadri o palazzi storici. Alla fine non si potrà dire "non lo sapevamo". L'ha detto Macron riguardo gli effetti del cambiamento climatico, ma non ha fatto una bella figura.



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