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Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB): Introduzione al problema

31/03/11

Cos'è l'ipertrofia prostatica benigna? Quali sono le cause di questo ingrossamento della prostata e come fare a farlo regredire spontaneamente attraverso un cambio radicale di uno stile di vita o l'uso di erbe che aiutano il processo di dilatazione della prostata.

Che cos’è l’ipertrofia Prostatica Benigna?

L’Ipertrofia Prostatica Benigna (detta anche IPB) è una condizione cronica che colpisce la prostata. La prostata è una ghiandola presente solo negli uomini situata sotto alla vescica.

Col progredire dell’età la prostata lentamente si ingrandisce e si dilata. Il termine “benigna” significa solamente che l’allargamento della prostata non è causata da un cancro o da un’infezione batterica in corso.

Il termine “Ipertrofia” invece fa riferimento all’ingrandimento della prostata. A causa della posizione di questa ghiandola essa crescendo di dimensioni può provocare una pressione crescente sull’uretra, che è quel canale in cui passa l’urina prima di venire espulsa dall’organismo.

Questa pressione crescente può causare una serie di problemi al sistema urinario, in particolare intaccando il flusso di urina che può diventare più lento e meno potente.

Pian piano, nella stragrande maggioranza dei casi , i sintomi di un’ipertrofia prostatica benigna iniziano a farsi sentire aumentando la necessità di alzarsi più spesso la notte per urinare o la necessità di svuotare la vescica spesso durante il giorno.

Altri sintomi molto comuni che possono presentarsi sono la difficoltà di iniziare ad urinare, uno sgocciolamento finale dopo la minzione e una diminuzione del flusso di urina.

E’ fondamentale ricordare che alcuni di questi sintomi possono essere il campanello di allarme per malattie più gravi, come un’infezione alla vescica, un’infezione al tratto urinario o ancora peggio un cancro alla vescica.

Se si riscontrano questi sintomi quindi è sempre bene fare una visita di controllo da un urologo che sappia fare una diagnosi completa della malattia.


Diagnosi per l’Ipertrofia Prostatica Benigna (IPB)

E’ importante che il medico abbia un quadro completo e cronologico dei sintomi. Il passo successivo consiste in un esame rettale in cui l’urologo controlla la prostata inserendo un dito ben lubrificato nel retto del paziente per tastare la parte posteriore della prostata.

Questo esame consente al medico di sentire e valutare le dimensioni della ghiandola prostatica.

Per assicurarsi che il problema sia realmente un’Ipertrofia Prostatica Benigna e non qualcosa di più grave il medico può avere bisogno di un campione di urine per verificare l’assenza di infezioni. E’ possibile che richieda anche un esame del sangue in alcuni casi incerti.

Solo nei casi più sospetti l’urologo avrà bisogno di esaminare dettagliatamente la prostata con una biopsia.


Che cosa causa l'Ipertrofia Prostatica Benigna (BPH)?

Secondo la medicina ufficiale l’ingrossamento della prostata è un fatto inevitabile che accompagna il processo di invecchiamento. L’aumento della crescita cellulare della prostata avviene infatti solitamente dopo i 40 anni o oltre.

In realtà esistono persone con uno stile di vita completamente sano e naturale che non riscontrano questo problema anche in età molto avanzata.

Da questo si può quindi evincere che non è una malattia inevitabile della vecchiaia ma un problema che si presenta a seguito di cattive abitudini alimentari e stile di vita che si è protratto nel tempo.


Cosa fare in caso di Iperplasia prostatica benigna (BPH)

Una volta che è stata diagnosticata l’ipertrofia prostatica possono esserci diverse opzioni per curarla o cercare di mantenerla sotto controllo.

Il medico può prescrivere dei farmaci che dilatano la prostata e permettono al flusso di urina di passare liberamente dall’uretra, ma non è senz’altro una cura priva di effetti collaterali.

Altri metodi utilizzano alcune erbe ed estratti vegetali che hanno più o meno la stessa funzione dei farmaci ma con molti meno effetti collaterali.

Un’altra possibilità, che è sempre quella meno presa in considerazione dalla medicina ufficiale, ma secondo me la più efficace nel medio lungo periodo è un cambio radicale delle abitudini alimentari e dello stile di vita, in modo da eliminare in partenza le cause che l’hanno provocata.



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