SALUTE e MEDICINA
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La cultura del ben essere e la pratica dello sport in provincia di Salerno

Salerno – Presso la Sala Bottiglieri della Provincia, organizzato dall'Accademia Didattica Internazionale, con il patrocinio del Comune e della provincia di Salerno, si è tenuto il primo convegno su" La cultura del benessere e la pratica dello sport in provincia di Salerno". Numerosi gli interventi a partire dal Dott. Roberto Giaquinto, direttore del giornale Salernobynight, il dott. Antonio Monizzi, esperto in marketing relazionale, il dott. Francesco de Feo, esperto di Wellness marketing, il dott. Michele Buonomo, presidente di Lega Ambiente, la dott.ssa Tina Rosato, naturopata e la dott.ssa Angelina Petraglia, sociologa e couselor socio analista e il dott. Gennaro Setola, esperto in discipline olistiche. La tematica, il benessere, è stata affrontata sotto tutti gli aspetti. La ricerca dello stare bene psicofisico, di uno stile di vita sano, in una società sempre più frenetica e a volte superficiale è ciò di cui tutti parlano.

Cresce la pratica di attività sportive e spirituali che possano donare all'anima, oltre che al corpo, il necessario equilibrio per stare bene.
In provincia di Salerno, secondo un' analisi effettuata sembra che siano i bambini e gli anziani ad essere maggiormente soffrire della mancanza di benessere. Si adottano, come è stato detto, comportamenti alimentari sbagliati e questo porta l'obesità nei bambini e carenze di cure e terapie fisiche negli anziani.
In chiave olistica, il dott. Setola, ha detto che si attiva nell'individuo, di qualsiasi età, un sistema complesso di anima e corpo che non può essere ridotto semplicemente a nessuna delle due componenti. Risposte come l'attività fisica, che sempre più è connessa al benessere psichico attraverso discipline nuove, quali il "bodyfly".
Tutti concordi nel ritenere che parlare di benessere significa parlare di: salute, vigore, alimentazione, energia, equilibrio, appagamento, serenità e farlo in un territorio, come quello vasto della provincia di Salerno, può assumere una valenza rilevante.
Parliamo di un territorio che persiste e si estende dalla montagna al mare, dove le condizioni di vita delle persone dovrebbero essere delle migliori e invece, nonostante questo, ci troviamo purtroppo ad affrontare una tematica, quale il benessere, che non tutti vedono ed interpretano allo stesso modo.
Benessere significa il bene dell'essere, il bene del corpo, il bene dell'anima e tutto questo è alla base della ricerca di ogni essere umano di qualsiasi età e appartenente a qualsiasi contesto sociale, culturale ed economico. Al contempo il benessere trova la sua collocazione, con l'attribuzione di un significato diverso, a seconda della fascia d'età di cui si parla e anche a seconda dello stato sociale, culturale ed economico in cui si trova a vivere.
Per un individuo giovane il benessere significa avere ciò che lo status simbol ci offre, ovvero: vestiti firmati, viaggi, divertimento e avere tutto ciò che ci fa sentire ahimè, non diversi dagli altri, ma omologati altri.
Per una persona anziana, il benessere può significare un discreto stato di salute e la speranza di arrivare a fine mese con il minimo della pensione dopo aver lavorato un'intera vita. Non a caso il benessere nel gergo degli anziani è l'equivalente del servizio sanitario nazionale in quanto assicurato l'aspetto sanitario il problema anziano è risolto.
E' importante considerare che l'aumento delle persone anziane è significativo nel mondo, in Italia, ma anche nella nostra provincia.
E' comune sentire parlare di anziani centenari e ultracentenari. Questo perché sono migliorate le condizioni di vita degli stessi, perché, e ci piace crederlo, anche gli anziani hanno capito l'importanza che ricopre la loro età e hanno sfatato la regola che essere anziano significa accontentarsi.
Oggi l'anziano della nostra Provincia è un anziano attento alle novità e si rifiuta, nella maggior parte di essi, di accettare che essere anziani, uscire fuori dal mercato del lavoro debba significare inevitabilmente abbandono, deterioramento e morte.
Oltre a formulare delle domande sulla sua salute, l'anziano, proprio per la larga disponibilità di tempo libero, esprime bisogni di istruzione, di svago, di divertimento, di conoscenza in senso lato, gli anziani leggono, si dedicano al giardinaggio, vanno a teatro.
Si va definendo una nuova etica sociale, l'anziano è una persona che vuole far emergere la propria soggettività, avere cura di sé, aumentare la qualità della loro speranza di vita anche attraverso l'attività motoria, cosi come attraverso le "ginnastiche per la mente". Nell'anziano va rafforzandosi sempre di più la coscienza, la cura e la considerazione della corporeità.
Così come ribadisco dal dott. Monizzi bisogna sapere chi siamo e che cosa vogliamo. L'anziano di oggi sa chi è, ha coscienza della sua dimensione nella società e conosce cosa vuole.
Il benessere di un anziano dipende soprattutto dall'alimentazione. Un anziano che si muove poco e mangia male può andare incontro ad un repentino deperimento.
Il nostro vasto territorio offre, per fortuna, ancora la possibilità di poter usufruire di alimenti coltivati in maniera sana. L'alimentazione si è modificata negli ultimi anni e abbiamo assistito ad una trasformazione rispetto a ciò che si mangiava una volta e ciò che oggi la nostra società ci propina.
L'inevitabile processo di industrializzazione, accanto ai suoi innegabili vantaggi, sta portando sempre piu' i consumi alimentari verso prodotti di massa, privi di una qualsiasi connotazione di originalità e tipicità, sradicando i cittadini dal contatto con la campagna e l'ambiente, favorendo l'acquisizione di errate abitudini alimentari. Secondo la naturopata, la dott.ssa Rosato, bisogna scoprire il sapore degli alimenti naturali così da superare ed evitare tante patologie legate all'alimentazione che nei bambini ed anziani trovano territorio fiorente.
Da una ricerca effettuata un anno fa, che ha coinvolto 17 Comuni della nostra provincia e che ha visto impegnati 600 anziani su una popolazione di 17.000 abitanti, si è rilevato come le abitudini alimentari degli anziani si siano modificate e di come il cibo condizioni il benessere del nostro corpo.
Non vi è più l'uso di legumi cotti in casa, ma si prediligono quelli già pronti per essere usati, si fa più consumo di pan carrè che di fette biscottate, non si mangia frutta, ma, come è stato evidenziato, si consumano prodotti già pronti per essere consumati dove anche l'odore risulta preconfezionato.
L'alimentazione nell'anziano delle nostre terre è fondamentale perché il nostro territorio ancora ci offre prodotti sani come l'olio d'oliva e ortaggi coltivati senza diserbanti.
Correlata all'alimentazione vi è il movimento che è fondamentale per la buona funzionalità di una persona anziana., sia dal punto di vista puramente medico, sia dal punto di vista psicologico, cognitivo e sociale.
L'attività fisica, attraverso il movimento del corpo, porta alla conoscenza del mondo. Un anziano che si muove comunica con se stesso e con gli altri.
Corpo ed anima viaggiano insieme, sono inseparabili, il movimento viene considerato il tramite di sviluppo che unisce corpo e mente.
Nell'anziano parlare di attività motoria significa raggiungere obiettivi fondamentali:
preservare il più a lungo possibile le abilità psicomotorie dell'autonomia. L'attività fisica ritarda il processo di invecchiamento;
combattere la tendenza all'ipocinesi, dove per quest'ultima intendiamo una ridotta o totale assenza di autonomia del movimento, ovvero parziale o totale immobilizzazione.
recuperare sensazioni corporee positive, di un senso fisico di benessere e di una percezione estetico-fisica positiva di sé, che hanno influito direttamente sull'autostima ;
Il fatto che gli anziani non si vedano più capaci di compiere atti quotidiani che hanno sempre svolto, porta gli stessi ad avere una perdita dell'autostima. Invogliarli invece a fare attività motoria ridurrebbe di gran lunga questo stato e non ci troveremmo di fronte ad anziani che perdono la voglia di vivere perché non capaci più di gestirsi anche nei movimenti.
aumentare occasioni di pratica di attività ludiche e divertenti, che possono generare piacere e buonumore. Sono gli elementi del benessere inteso per un anziano che vuole vivere bene.
Percorsi di benessere studiati per e sull'anziano portano gli stessi ad una maggiore consapevolezza riguardo alle variabili che consentono di invecchiare bene. Con una attività motoria adeguata si diventa più forti fisicamente e mentalmente perché praticare attività motoria aumenta e/o mantiene un buon livello di autostima nell'anziano. Importante è anche lo spazio dove tali attività vengono svolte. E' stata "demonizzata" la fatidica palestra, molte volte vista solo quale luogo per ingrandire la massa muscolare. Palestra oggi, significa uno spazio dotato di confort che presenta spazi rilassanti e dove, chi si appresta ad entrare, sa di trovare benessere soprattutto per la mente.
Un convegno come questo, fatto su questa tematica deve far riflettere tutti gli operatori del settore, ma anche chi, con il proprio ruolo nella società, deve farsì che si propongano attività per gli anziani del nostro territorio, così da vedere lo sport e le attività olistiche quale mezzi di prevenzione per gli anziani, per migliorare la vita, mantenere l'anziano in uno stato di autosufficienza il più a lungo possibile e ridurre le istituzionalizzazioni.
Sono intervenuti l'assessore allo sport e alla qualità della vita della provincia di Salerno Piero Cardalesi, l'assessore provinciale all'ambiente Angelo Paladino.
Si è concluso nell'essere concordi che benessere per un individuo e soprattutto per un anziano deve significare: qualità di vita dove mente e corpo sono in relazione e in sinergia tra loro e dove il comandamento sia: non cessare di amare, di sognare, di sorridere…soprattutto…di amarsi.

Angelina Petraglia per Francesco Maria de Feo

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