SOCIETA
Comunicato Stampa

La FSI diffida l'AOU Maggiore della Carità di Novara

21/11/16

Impugnata la Deliberazione del Direttore Generale che preclude alla FSI le rimesse e le prerogative sindacali.

FotoLa Federazione Sindacati Indipendenti ha impugnato la deliberazione del Direttore Generale n. 632 del 4/11/2016 avente ad oggetto “Conflitto per la titolarità della rappresentanza della O.S. Federazione Sindacati Indipendenti. Situazione di assoluta incertezza. Provvedimenti conseguenti. Diffidando l’azienda al rispetto ed alla garanzia dell’effettivo esercizio dei diritti sindacali di FSI e dei suoi iscritti. La deliberazione manifestatamente infondata in fatto ed in diritto, evidenzia l’illogicità e la contraddittorietà dell’Azienda novarese. Il travisamento dei fatti della parte motiva della deliberazione impugnata, che arriva non si sa in forza di quali considerazioni, a parlare di scissione del sindacato, proseguendo poi nella semplicistica struttura a risposte multiple degna dei migliori quiz televisivi, non rispecchia i principi giuridici di buona e trasparente amministrazione. Infatti, in una lettura orientata alla leale imparzialità, rectius neutralità, risulta del tutto scontato che l’Amministrazione, nelle sue convocazioni, nelle concessioni delle prerogative sindacali e nelle rimesse dei contributi, e in ogni manifestazione di relazione sindacali con la FSI, non possa che adeguarsi al principio di conservazione espresso dall’ARAN nella nota 7660 del 18/10/2004. Appellarsi, al contrario, a fantomatici e pretestuosi dubbi interpretativi significa violare il principio di conservazione e della leale imparzialità, poiché surrettiziamente si entrerebbe nella contesa sindacale favorendo una parte a discapito di un’altra. L’obbligo alla correttezza e all’imparzialità della pubblica amministrazione, oltre alla ragionevolezza e alla non contraddittorietà dell’atto, sono tutti criteri e principi che devono guidare l’agire della P.A. Il Direttore Generale, abdicando al suo compito di valutare, secondo la comune logica giuridica, omette di adempiere ad un suo preciso dovere ed obbligo giuridico, connesso inscindibilmente alla carica di responsabile dell’Ente: quello di garantire in ogni caso la libera attività sindacale dei propri lavoratori, adoperandosi fattivamente in tal senso. L’aver emotivamente sospeso le prerogative ed i trasferimenti spettanti alla F.S.I. è decisione gravissima che incide in profondità e con violenza inusitata sui diritti sindacali garantiti e l’intenzionalità e l’antisindacalità è tutt’altro che assente nell’operato del DG. Rimettere l’elemento della condotta antisindacale ad una terza parte, considerando i tempi della giustizia come noti a chiunque nel nostro Paese, equivale a condannare il Sindacato alla sua estinzione, configurando una palese situazione di conflitto della P.A. che ha potenzialmente interesse ad indebolire ed anche, magari, a cancellare, la sua naturale controparte sindacale che rappresenta i propri dipendenti. La Federazione Sindacati Indipendenti, con l’atto di impugnazione della deliberazione, ha richiesto la revoca anche in autotutela, la cui illogica ed illegittima motivazione si fonda sull’eccesso di potere e sul travisamento dei fatti, in quanto è gravemente pregiudizievole per l’evidente, intenzionale, portata antisindacale risultando del tutto impedito e illegittimamente sospeso l’effettivo esercizio dei diritti costituzionalmente garantiti ai lavoratori iscritti alla FSI.

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Giuseppa Maria Pace (segretario territoriale di federazione FSI Novara)
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