SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

La natura ti aiuta in caso di dolori articolari

Nei paesi industrializzati oltre il 64% della popolazione che ha più di 60 anni soffre di artrosi, artriti o osteoporosi e questa condizione si rivela essere anche la principale causa di disabilità negli anziani.

FotoIl benessere delle nostre articolazioni dipende da un insieme di fattori come il movimento, l’alimentazione, l’idratazione, il peso corporeo e l’età. Ricordiamoci che le articolazioni sono formate da tendini, membrane, tessuto fibroso e tessuto cartilagineo. Le maggiori componenti di tutti questi elementi dell’articolazione sono le proteine, in particolare il collagene.

Un’altra sostanza importante per il buon funzionamento delle articolazioni è l'acqua. Bere almeno 2 litri di acqua al giorno assicura che venga prodotta la giusta quantità di liquido sinoviale, un sottile strato liquido che fa da cuscinetto alle nostre articolazioni e attua la frizione con le ossa. Quando c’è poco liquido, l’attrito diretto tra ossa e cartilagine provoca infiammazione.

L'infiammazione è una risposta fisiologica a una lesione o a un'irritazione. Quando si verifica, è un campanello d’allarme che consente al corpo di attivarsi per riparare i tessuti danneggiati e combattere il dolore. Quindi non è qualcosa di negativo in assoluto! Tuttavia, l'infiammazione cronica delle articolazioni può portare a danni permanenti alle cartilagini, ridotta mobilità e predisporre a infortuni, sia durante lo sport che durante le normali attività quotidiane.

Da tempo sappiamo che alcuni alimenti sono benzina per le infiammazioni.

Ecco alcuni esempi di cibi che infiammano le articolazioni - e anche il resto del corpo!

● Zucchero e altri dolcificanti artificiali;
● Grassi saturi, presenti in cibi da fast food e molti prodotti industriali;
● Alimenti processati come la farina di tipo 00 o gli insaccati industriali;
● Spezie particolari - come il pepe;
● Alcolici.

Se soffri di dolori alle articolazioni potrebbe essere il caso di ridurre questi cibi e sostituirli con gli alimenti per rinforzare le cartilagini di cui abbiamo parlato prima o integrare la tua alimentazione con un integratore specifico per tendini e cartilagini.

I MIGLIORI INTEGRATORI PER TENDINI E ARTICOLAZIONI
Un ottimo integratore per rinforzare le articolazioni dovrebbe contenere:

● collagene - e magari anche acido ialuronico che idrata le cartilagini;
● sali minerali;
● vitamina C - per la sua azione antiossidante;
● vitamine del gruppo B - fondamentali per il funzionamento dell’organismo:
● vitamina K - per supportare la sintesi proteica;

Tra gli integratori contro il dolore che ci sentiamo di consigliare ce ne sono in particolare quattro:

• IL RAME COLLOIDALE PURO: questo prodotto è assolutamente necessario per mantenere un elevato benessere delle articolazioni e per combattere artrosi, artrite reumatoide, dolori reumatici e anche la demineralizzazione ossea e le contrazioni muscolari. Il rame, infatti, apporta immediato sollievo in caso di patologie dolorose e lo si può applicare localmente e, in parallelo, assumere per via orale.

• IL COLLAGENE COLLOIDALE PURO: il collagene è una delle proteine più rilevanti del nostro corpo ed è presente nei tessuti connettivi come le cartilagini. Assumerlo aiuta quindi a mantenere forti i tessuti e a prevenire e contrastare i dolori articolari e muscolari.

• ACIDO IALURONICO COLLOIDALE PURO: l’acido ialuronico stimola la produzione di nuovo collagene e rende i tessuti più elastici, cartilagini comprese. Inoltre, idrata profondamente tessuti di tutto il corpo e aiuta a lenire modo naturale tutte le parti irritate e doloranti.

• FORMULA CAISSE: si tratta di uno degli integratori per artrosi più completi, in quanto si tratta di un mix di erbe che va ad agire in modo potente contro il dolore, sedandolo in modo naturale e agendo, al contempo sui tessuti con effetto adattogeno, ovvero aiutando l’organismo a ritrovare il suo equilibrio e benessere naturale.

Utile l’associazione con i seguenti fitocomplessi:

BOSWELIA ESTRATTO SECCO
Le ricerche tossicologiche confermano che gli estratti di Boswellia non presentano alcuna tossicità né a breve né a lungo termine, non si sono riscontrati effetti collaterali. In particolare, a differenza di tutti i salicilati, non esercita alcuna azione ulcerogenica.

Albero deciduo dalla corteccia facilmente sfaldabile, di color cenere, cresce nelle regioni collinari dell'India e della Cina. Produce grandi foglie composte ovate-lanceolate più o meno pubescenti, fiori bianchi e profumati raggruppati in racemi. Il frutto è una drupa contenente tre semi a forma di cuore. La gommoresina fresca, ottenuta per incisione della corteccia, indurisce lentamente e mantiene la sua trasparenza e il suo odore aromatico, simile a quello dell'incenso (Boswellia carterii). Contiene circa il 23% di frazione gommosa, costituita fondamentalmente da polisaccaridi, e il 55% di frazione resinosa rappresentata principalmente da acidi triterpenici pentaciclici.

La potente attività antiinfiammatoria della Boswellia è stata clinicamente dimostrata, in particolare nell'artrite reumatoide, e si esplica fondamentalmente attraverso 2 meccanismi d'azione:

• Inibizione della 5-lipossigenasi (5-LO): gli ac. boswellici inibiscono selettivamente la 5-lipossigenasi bloccando così la sintesi dei leucotrieni, mediatori chimici del processo flogistico in diverse patologie infiammatorie: leucotriene B4 (LTB4) per l'infiammazione acuta e LTC4, LTD4, LTE4, per quella cronica. Non agendo sulla sintesi delle prostaglandine, catalizzata dalle ciclossigenasi, non presentano gli effetti collaterali gastrolesivi tipici dei salicilati. Il risultato consiste nella riduzione del gonfiore e del dolore, nel miglioramento delle capacità motorie, compromesse soprattutto al mattino;

• Inibizione della migrazione leucocitaria e dell'elastasi: gli acidi boswellici si sono dimostrati capaci di bloccare la migrazione dei leucociti polimorfonucleati, grazie all'inibizione del rilascio o della produzione di alcuni fattori chemotattici in grado di richiamarli verso il luogo dell'infiammazione. I polimorfonucleati agiscono localmente liberando elastasi, enzima proteolitico responsabile della distruzione del collagene e quindi dei tessuti coinvolti nel processo infiammatorio: anche l'attività stessa dell'elastasi e di altre idroglicolasi (ad esempio b-glucuronidasi e b-N-acetilglucosoaminidasi, responsabili della distruzione dei glucosamminoglicani) risultano inibite dagli ac. boswellici, prevenendo così la degenerazione articolare. N.B.: Come spesso accade, l'azione dell'estratto secco (fitocomplesso) risulta più efficace della somministrazione dei singoli principi attivi. L'effetto di Boswellia è paragonabile a quello dei sali d'oro, di cui non possiede gli effetti collaterali.

A differenza degli antiinfiammatori classici (FANS) e dei corticosteroidei, non induce segni di intolleranza gastrica e manifesta anzi un'attività protettiva nei confronti dell'ulcera da alcol e da farmaci gastrolesivi.

GLUCOSAMINA
L'organismo forma glucosamina unendo GLUCOSIO + AMINA = GLUCOSAMINA
• Stimola la formazione di glicosaminoglicani;
• Favorisce la captazione di zolfo nelle cartilagini.

Fonti alimentari naturali sono inesistenti. Il nostro integratore è derivato dalla " CHITINA " un composto che costituisce l'esoscheletro di gamberetti, aragoste e granchi. "Da varie ricerche scientifiche è stata posta l'ipotesi che la carenza di glucosamina porti all'OSTEOARTROSI".

Una ricerca recentissima (apparsa su "LANCET") ha dimostrato che l'integrazione con glucosamina è in grado di bloccare nell'85% dei casi l'artrosi:

• Secondaria : (dovuta a fratture, lesioni traumatiche e ripetute: malattia tipica degli atleti anche in età giovane);

• Primaria : (dovuta al normale invecchiamento ed è causata da una specie di squilibrio nella nostra personale "fabbrica di cartilagine").
Le migliori notizie sono la conferma che l'integrazione non solo con glucosamina ma anche vitamine antiossidanti, minerali e fitonutrienti, non solo dà sollievo al dolore e alla rigidità dell'osteoartrite, ma può anche riparare la cartilagine danneggiata.

ARTIGLIO DEL DIAVOLO
Anche l'Artiglio del diavolo possiede una notevole azione antinfiammatoria e antidolorifica. La sua funzione principale è quella di ostacolare la formazione di alcuni dei metaboliti che favoriscono i processi infiammatori. Numerosi studi ne hanno dimostrato l'efficacia. L'effetto dell'artiglio del diavolo è dovuto alla sua azione soppressiva sulla sintesi di alcune sostanze che favoriscono il dolore e l'infiammazione ed è efficace soprattutto nel trattamento del mal di schiena. E' la pianta dotata del maggior numero di studi clinici, che ne hanno dimostrato l'efficacia.

L'attività antinfiammatoria e antidolorifica è stata studiata da EICHLER ET KOCH 1970, ERDOS et FONTAINE 1978, VAN HAELEN et COLL 1981, Dr. SCHMIDT 1972, STUDI CLINICI DI ZIMMERMANN 1976, Dr. DAHOUT 1979, Dr. BELAICHE 1981, STUDI CLINICI DI GUYADER 1984.
Il risultato di questi studi è stato l'evidente POTERE ANTIARTRITICO, ANTIREUMATICO e ANALGESICO.

URTICA DIOICA
Nota per le sue proprietà terapeutiche, mineralizzante, depurativa, utilissima per l'iperplasia prostatica, ha evidenziato recentemente un considerevole effetto antireumatico. In uno studio (CHRUBASIK 1997) il suo impiego ha permesso di ridurre da 200 mg a 50 mg il Diclofenac ottenendo medesimi risultati su dolore, rigidità e mobilità articolare, portando così a livelli non gastrolesivi le dosi di attacco dei FANS.

PERNA CANALICULUS
è un mollusco coltivato in Nuova Zelanda oggetto di studio negli anni settanta da parte di ricercatori americani per il potere antinfiammatorio del suo estratto contenente GAG (GLYCOSAMINOGLYCANI). Ultimamente è stato chiarito il suo meccanismo d'azione: può inibire la sintesi di alcune prostaglandine (PGE2) e i leucotrieni responsabili dei DOLORI ARTICOLARI, REUMATISMI, ARTRITI, ARTROSI.

GLUCOSAMINA SOLFATO
La Glucosamina Solfato è un sostanza naturalmente presente nell'organismo umano, che viene utilizzata per la sintesi di alcune sostanze fondamentali per il benessere della matrice extracellulare della cartilagine articolare dette proteoglicani. Normalmente la glucosamina viene sintetizzata a partire dal glucosio. Nell' artrosi si verifica un difetto metabolico nella sintesi della glucosamina, che porta a una progressiva alterazione della cartilagine articolare con conseguenze fortemente negative sulla funzionalità delle articolazioni.

In questa situazione l'assunzione di glucosamina solfato per bocca supplisce alle carenze endogene della sostanza, stimola la biosintesi dei proteoglicani, svolge un' azione nutritiva nei confronti delle cartilagini articolari e favorisce la produzione di condroitinsolfato. Tutte queste azioni positive della glucosamina ostacolano il processo degenerativo delle cartilagini che sta alla base dell'artrosi.

La glucosamina solfato non ha effetti sul cuore e sui vasi sanguigni, sui polmoni, sul sistema nervoso sia centrale sia periferico. Ha dimostrato invece una lieve attività antinfiammatoria nel ratto. In alcuni studi clinici rigorosi (randomizzati in doppio cieco) la glucosamina ha dimostrato di avere una azione anti-infiammatoria e antidolorifica superiore al placebo, anche se non sono ancora ben chiari i meccanismi che spiegano questo effetto. In questi studi la tollerabilità della glucosamina solfato, anche a dosi elevate, è stata ottima.

In seguito ad assunzione per via orale, la quantità di glucosamina che viene assorbita è all'incirca pari al 45% di quella ingerita; la sua eliminazione avviene principalmente con le urine. È stato dimostrato che l'assunzione per via orale di glucosamina solfato può avere effetti benefici per la cura dell'artrosi. La tossicità della glucosamina è molto bassa. Infatti studi fatti in animali da esperimento hanno dimostrato che anche dosi 20 volte superiori a quelle normalmente usate non causavano danni evidenti a questi animali. Anche la somministrazione di glucosamina solfato a dosi 10 volte superiori a quelle normali per 4 mesi consecutivi non ha provocato danni evidenti negli animali.

CONDROITIN SOLFATO
E’ la sostanza presente in maggior quantità all'interno delle cartilagini. Si può trovare in numerosi tessuti, tra cui tendini, ossa, dischi vertebrali, cornea e valvole cardiache. La sua funzione fondamentale nella cartilagine è quella di formare i legami con le fibrille di collagene. È stato dimostrato anche un effetto inibitorio nei confronti degli enzimi (collagenasi ed elastasi) presenti nel liquido sinoviale e responsabili della degradazione della cartilagine. Col passare degli anni la produzione di condroitin solfato da parte dei condrociti (le cellule della cartilagine) diminuisce, con la conseguenza di avere una cartilagine sempre più indebolita.

Assumere, quindi, condroitin solfato nel caso di artrosi può aiutare ad incrementare la concentrazione di glicosaminoglicani nella cartilagine e limitare la sua eccessiva degradazione. Molti studi pubblicati recentemente riportano che, in seguito a somministrazione per via orale di condroitinsolfato, i pazienti che soffrono di artrosi hanno riscontrato una riduzione del dolore (leggera attività antinfiammatoria) e conseguentemente hanno ridotto il consumo di farmaci antinfiammatori e/o antidolorifici. La quantità assorbita in seguito all'assunzione via orale è stata calcolata essere circa il 20% del totale. Anche in questo caso non è stata dimostrata alcuna tossicità ne effetti collaterali.

Sia la glucosamina sia il condroitin solfato, considerati separatamente, non possiedono tutte le caratteristiche peculiari di un protettore della cartilagine articolare; ciò si verifica invece se si sommano i loro effetti grazie all'assunzione contemporanea di entrambe queste sostanze. Visto che la glucosamina stimola la produzione di nuova cartilagine e il condroitin solfato ne impedisce la degradazione, l'effetto risultante di una somministrazione combinata di queste due sostanze è il rallentamento del progredire dell'artrosi e quindi un evidente sollievo dai sintomi tipici di questa malattia, come dimostrato da numerosi studi clinici rigorosi effettuati in questi ultimi anni. La combinazione di glucosamina solfato e di condroitinsolfato non provoca alcun aumento degli effetti collaterali delle due sostanze prese singolarmente ed è ottimamente tollerata.

Attualmente negli Stati Uniti è in corso uno studio clinico gestito dal National Institute of Health (Istituto Nazionale per la Salute) che durerà tre anni e coinvolgerà più di 3000 persone colpite da artrosi, con lo scopo di confrontare l'effetto dell'associazione della glucosamina solfato e del condroitinsolfato con quello di alcuni farmaci anti-infiammatori non steroidei (FANS). Finora hanno completato lo studio 1258 pazienti, nei quali si è visto che l'efficacia dell'associazione glucosamina + condroitinsolfato aveva un'efficacia sul dolore da moderato a severo paragonabile a quella mostrata da un FANS utilizzato come confronto. Uno studio clinico ha mostrato che la glucosamina fino a un dosaggio giornaliero di 2000 mg e il condroitinsolfato fino a un dosaggio giornaliero di 1200 mg somministrati assieme non causano importanti effetti collaterali neppure per un uso prolungato, sottolineando quindi l'ottima tollerabilità di queste due sostanze nell'uomo anche quando date assieme e per lungo periodo.

Particolare attenzione è rivolta all'impiego di condroitinsolfato e glucosamina, che presi per via orale lavorano in sinergia per rallentare il progredire dell'artrosi e dei sintomi da essa provocati. La comodità d'impiego, il basso costo e la loro assoluta non-tossicità aprono le porte ad un approccio basato su sostanze naturali nella cura dell'artrosi, considerata una malattia quasi inarrestabile fino a pochi anni fa.

Può rivelarsi utile inoltre l'utilizzo di, ANANAS, (ENZIMI), BETULLA (DIURESI) ECHINACEA, UNCARIA T (IMMUNOSTIMOLAZIONE), OLIO DI PESCE, E DI BORRAGINE (ACIDI GRASSI POLIINSATURI) CARTILAGINE DI SQUALO.

Fonte: https://www.reumatoide.it/Terapie-naturali-alcuni-prodotti-naturali

BIBLIOGRAFIA

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• Disponibile a: https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22353693



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