SALUTE e MEDICINA
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La Piramide alimentare è cambiata

10/09/11

Alla luce delle nuove ricerche in campo alimentare la vecchia piramide alimentare ha subito importanti cambiamenti.

La piramide alimentare è cambiata ,alla luce delle nuove conoscenze scientifiche la vecchia piramide alimentare ha subito considerevoli mutamenti
La Piramide Alimentare, ottimo metodo grafico per illustrare la composizione "ottimale" (e qui le virgolette sono d'obbligo) dei macronutrienti ha subito una radicale trasformazione: per certi versi è come se fosse stata capovolta!
Prima di parlare di "Dieta Mediterranea" sarebbe meglio prendere visione dei cambiamenti apportati, perché qualcuno potrebbe chiedervi: "Quale? La vecchia o la nuova?".
E non avrebbe torto. Sono profondamente diverse e qualcuno arriva oggi persino ad accusare la vecchia piramide alimentare di aver provocato grossi danni, soprattutto alla popolazione americana...
La "vecchia" piramide alimentare e dieta mediterranea
Si è parlato molto della dieta mediterranea, anche la cosiddetta "piramide alimentare" elaborata e proposta nel 1992 dal Dipartimento dell’Agricoltura statunitense, che si ispirava alle caratteristiche di questo tipo di dieta. L'idea era quella di ripartire in modo ottimale il quotidiano apporto calorico sui differenti nutrienti al fine di prevenire l'insorgere delle "malattie del benessere": arteriosclerosi, infarto, diabete, ipertensione, obesità, etc.
La distribuzione dei nutrienti è:
- 60% Carboidrati (cereali e derivati)
- 30% Grassi (olio di oliva, burro, etc.)
- 10% Proteine (carni, pesci, uova, legumi, etc.)

La vecchia piramide alimentare
La figura geometrica, divisa in cinque aree, indica la distribuzione in frequenza e quantità di tutti gli alimenti che nell’arco della giornata devono essere assunti (i cibi alla base sono quelli che si possono utilizzare quotidianamente, mentre quelli al vertice sono quelli che è meglio limitare su base settimanale).
La "nuova" piramide alimentare e dieta mediterranea
Oggi si propone invece la “nuova” Dieta Mediterranea che tiene conto delle più recenti acquisizioni in campo nutrizionale.
Anche la nuova piramide “ufficiale” del governo americano prevede per questo alcune variazioni, recependo quanto emerso negli ultimi anni, e cioè:
1) Non tutti i grassi hanno le stesse valenze nutrizionali. Nella precedente versione tutti i grassi venivano collocati verso l’apice. Ora solo i grassi saturi (per lo più di origine animale, come il burro), mantengono questa posizione, mentre i grassi di origine vegetale (ma non tutti sono uguali, meglio, ad esempio, l'olio di oliva extravergine) sono collocati verso la base della piramide, prevedendone il consumo quotidiano.


2) La classica differenziazione tra carboidrati semplici e carboidrati complessi, non è la più adeguata per una scelta corretta, perchè non tutti i carboidrati hanno le stesse valenze nutrizionali. I carboidrati complessi come pane, pasta e riso, precedentemente collocati alla base della piramide, vengono ora relegati all’apice della piramide stessa! Si tratta di un sovvertimento radicale, in quanto un gruppo di alimenti che prima rappresentava la base dell’alimentazione quotidiana, oggi viene invece classificato come “consumare in maniera limitata”. La differenziazione tra queste due categorie è dovuta alla loro differente propensione a rilasciare glucosio nel sangue (aumento indice glicemico). Alla base ci sono cereali ma solo in forma integrale per la grande importanza che rivestono le fibre alimentari.

La nuova piramide alimentare usda

La nuova piramide è poi integrata da uno zoccolo inferiore che sottolinea l’esigenza di svolgere quotidianamente un adeguato livello di attività fisica e presenta, come suggerimento esterno, l’indicazione ad un moderato consumo di alcool e a supplementi di integratori vitaminici e minerali.

In sommario:

- poca carne e tanti vegetali (suggerimento: insalatone, abbondanti ma leggere e ottima fonte vitaminica).
- meno cereali e derivati e più cibi a basso indice glicemico. Quando mangiate cereali utilizzate solo i cereali integrali quelli a basso indice glicemico (pasta, orzo, riso, etc.) rispetto a quelli con alto indice glicemico (pane bianco ,pasta non integrale, patate, etc.)

- Utilizzare spesso grassi “buoni” (olio d’oliva extravergine, pesce,omega 3, frutta secca oleosa con guscio, come noci, mandorle, pinoli...)

- Insaporire ed esaltare gli aromi con abbondante uso di erbe aromatiche piuttosto che con intingoli complessi.

- mantenete un buon ritmo fame-sazietà: meglio tanti piccoli e semplici pasti nell'arco della giornata.

- variare gli alimenti nell'arco della settimana

- bere molto (1.5-2 litri di acqua al giorno, spesso e in piccole quantità. Limitare le bevande gassate e dolci)

- dolci con parsimonia (ci si può concedere un paio di piccole porzioni alla settimana di dolci semplici e non elaborati).

Mio personale consiglio utilizzate tutti i giorni un buon multivitaminico e minerali , in inverno utilizzate un integratore di Vitamina D, 2-3 cicli all’anno di antiossidanti ,licopene, resveratrolo, vit C ,Vit E.
Evitate come la peste i cibi a lunga scadenza , le merendine dolci e/o salate , e tutti i cibi che contengono grassi idrogenati .Negli ultimi tempi le aziende alimentari Utilizzano la scritta “ grassi vegetali “ anziché grassi idrogenati , se non è specificato il tipo di grasso oppure non vi è scritto “ grassi vegetali non idrogenati “, non acquistate quel cibo.
Ricordatevi che le industrie alimentari nascono per fare profitti e aumentare le loro vendite non per farvi rimanere in salute.
Per vendere di più le aziende alimentari devono fornirvi cibi più buoni a livello di palato non a livello di valore nutrizionali.
Provate a pensare che quando introducete cibo nel vostro organismo non mandate solo calorie , ma soprattutto mandate messaggi al vostro organismo e i recettori ormonali risponderanno di conseguenza.

Questi sono i nuovi dettami, che a differenza dei vecchi dovrebbero essere più efficaci a contrastare arteriosclerosi, infarto, diabete, ipertensione, obesità e altre malattie del benessere. Anche qui ci si avvicina sempre di più ad una alimentazione di tipo paleolitico.



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