SOCIETA
Comunicato Stampa

La rete sta con il Ministro Andrea Riccardi

12/03/12

Alfano chiude le polemiche sulle dichiarazioni del Ministro Andrea Riccardi

Nessuna sfiducia a Riccardi. Angelino Alfano chiude la polemica seguita alle parole del ministro Andrea Riccardi che aveva accostato i termini schifo e politica.
Accostamento che aveva fatto scoppiare una levata di scudi scandalizzata da parte di larghi settori del Pdl tanto che alcuni tra senatori e deputati avevano chiesto a gran voce le dimissioni e la sfiducia contro il ministro.
Ma, se da un lato la politica reagiva in quel modo, dall’altro, all’interno della rete e sui social network, partiva un larghissimo movimento di solidarietà e di vicinanza al ministro della Cooperazione e Integrazione fatto di migliaia di cinguettii su Twitter e di messaggi su Facebook.
Forse è anche vero, come sostiene qualcuno, che la rete possa essere un luogo dove è molto diffuso un sentimento antipolitico ma è altrettanto vero che, spesso, costituisce una sorta di sentire comune del paese, una specie di enorme bacino per i sondaggi. E, almeno in questo caso, sembra che i cittadini si sentano più vicini alle parole di Riccardi che a quelle della nomenclatura del Pdl e della politica del “palazzo”.
Forse, non è un caso che Alfano abbia sentito il bisogno di comunicare proprio attraverso Facebook che non ci sarà alcuna sfiducia al ministro Riccardi.Nessuna sfiducia a Riccardi. Angelino Alfano chiude la polemica seguita alle parole del ministro Andrea Riccardi che aveva accostato i termini schifo e politica.
Accostamento che aveva fatto scoppiare una levata di scudi scandalizzata da parte di larghi settori del Pdl tanto che alcuni tra senatori e deputati avevano chiesto a gran voce le dimissioni e la sfiducia contro il ministro.
Ma, se da un lato la politica reagiva in quel modo, dall’altro, all’interno della rete e sui social network, partiva un larghissimo movimento di solidarietà e di vicinanza al ministro della Cooperazione e Integrazione fatto di migliaia di cinguettii su Twitter e di messaggi su Facebook.
Forse è anche vero, come sostiene qualcuno, che la rete possa essere un luogo dove è molto diffuso un sentimento antipolitico ma è altrettanto vero che, spesso, costituisce una sorta di sentire comune del paese, una specie di enorme bacino per i sondaggi. E, almeno in questo caso, sembra che i cittadini si sentano più vicini alle parole di Riccardi che a quelle della nomenclatura del Pdl e della politica del “palazzo”.
Forse, non è un caso che Alfano abbia sentito il bisogno di comunicare proprio attraverso Facebook che non ci sarà alcuna sfiducia al ministro Riccardi.



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