SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Le piante alleate per il benessere del cervello

Sono molti i principi attivi che aiutano a mantenere il cervello in forma. Sempre più studi scientifici dimostrano che alcune piante medicinali tradizionali possono migliorare le prestazioni mentali. Ci sono anche altri micronutrienti, in particolare le vitamine, che sono particolarmente importanti per il nostro cervello.

FotoIl cervello è l’organo che presiede a tutte le nostre funzioni cognitive, mnemoniche e strategiche, motivo per cui ce ne dobbiamo prendere cura adottando un’alimentazione sana e fatta da alimenti di buona qualità con un abbondante contenuto di minerali, vitamine ed altre sostanze nutrienti (come gli acidi grassi “buoni”) e svolgendo una regolare attività fisica.

In media il cervello inizia a invecchiare a partire dai 30-35 anni. Quindi già da giovani occorre preservare tale organo. Oltre ad allenarlo quotidianamente, è bene quindi condurre una vita sana e attiva, sia mentalmente che fisicamente.

La fitoterapia mette a disposizione un’ampia gamma di rimedi naturali per tutelare la salute del cervello e la memoria, ritardando il declino cognitivo e aiutando a prevenire e contrastare malattie come il morbo di Alzheimer, il Parkinson ed altri tipi di demenza.

GINKGO BILOBA
Le foglie di Ginkgo biloba possiedono proprietà antinfiammatorie e antiossidanti, e contribuiscono a migliorare la circolazione sanguigna. Pertanto, aumentando il flusso sanguigno al cervello, il Ginkgo biloba potrebbe sostenere le funzioni cognitive come la concentrazione e la memoria (1).

Alcuni studi hanno osservato la capacità del ginkgo di ridurre il tasso di declino cognitivo nelle persone con demenza (2,3), mentre altri non sono riusciti a replicare questo risultato.

Una revisione di 21 studi ha stabilito che – se usato in combinazione con la medicina convenzionale – l’estratto di ginkgo può aumentare le capacità funzionali nei soggetti con Alzheimer lieve (4).

Un’altra revisione ha valutato 4 studi condotti su 1.628 pazienti, riscontrando una riduzione significativa di vari sintomi associati alla demenza grazie all’uso di ginkgo per 22-24 settimane (5).

Una metanalisi di 13 studi su oltre 2.300 persone ha concluso che una dose giornaliera di 240 mg di estratto di ginkgo era sicura ed efficace nel trattamento della demenza.

BACOPA O BRAHMI
La Bacopa monniera possiede un immenso potenziale neuromodulatore e di potenziamento della memoria. È stato infatti dimostrato che la bacopa migliora le capacità di pensiero e la memoria, sia nelle persone sane che negli anziani che soffrono di un declino della funzione cerebrale (6,7,8).

Uno studio ha dimostrato che la somministrazione giornaliera di un estratto di B. Monniera (300 mg e 600 mg) per 12 settimane ha migliorato la memoria di lavoro, l’attenzione e altre capacità cognitive in 60 anziani sani (9).

In uno studio su 60 studenti di medicina, un estratto di Bacopa assunto per 42 giorni ha prodotto un miglioramento significativo nei test relativi alle funzioni cognitive. Anche meta-analisi e revisioni di studi clinici hanno trovato prove sulla capacità della bacopa di migliorare la cognizione.

I dosaggi tipici per l’estratto di Bacopa monnieri vanno da 300 a 600 mg al giorno. In genere, si utilizzano estratti titolati in bacosidi al 55%.

ASHWAGANDHA
Studi clinici sulla popolazione anziana con decadimento cognitivo lieve hanno suggerito gli effetti benefici dell’integrazione di Withania somnifera (Ashwagandha) (10). Ad esempio, l’estratto di radice di Ashwagandha ha migliorato la memoria in 50 persone con deterioramento cognitivo lieve e in un altro studio su 53 persone. Una revisione che includeva cinque studi clinici ha rilevato che esistono prove preliminari sulla capacità dell’ashwagandha di migliorare il funzionamento cognitivo in alcune popolazioni, inclusi gli anziani con decadimento cognitivo lieve e le persone con schizofrenia (11).

CURCUMINA
Molti esperimenti hanno suggerito che la curcumina può invertire il declino cognitivo, i deficit di memoria e l’infiammazione nei modelli animali di morbo di Alzheimer (12).

La curcumina può aiutare a migliorare la memoria anche nelle persone con Alzheimer. Potrebbe anche aiutare a eliminare le placche amiloidi che sono un segno distintivo di questa malattia. Tuttavia, le prove cliniche esistenti sono discordanti. Ad esempio, in un piccolo studio, 1-4 g/die di curcumina per 6 mesi non hanno avuto alcun effetto sullo stato mentale e cognitivo nei pazienti con morbo di Alzheimer.

Un altro studio clinico condotto trattando i pazienti con disturbo depressivo maggiore con curcumina per 4-8 settimane ha mostrato un modesto effetto antidepressivo. Anche un altro studio ha concluso che il trattamento con curcumina (1.000 mg/die) abbasserebbe in modo efficace e sicuro la Hamilton Depression Rating Scale (HDRS-17) nei pazienti con disturbo depressivo maggiore (13).

CENTELLA ASIATICA
Un piccolo studio ha confrontato gli effetti dell’estratto di centella asiatica e dell’acido folico nel potenziare la funzione cognitiva dopo un ictus (14). Questo piccolo studio ha valutato l’impatto su tre gruppi di partecipanti: uno che assumeva 1.000 mg di centella asiatica al giorno, uno che assumeva 750 mg di centella asiatica al giorno e uno che assumeva 3 mg di acido folico al giorno. Sebbene la centella asiatica e l’acido folico fossero ugualmente utili nel migliorare la cognizione generale, la centella asiatica era più efficace nel migliorare il dominio della memoria.

GINSENG
Il ginseng ha proprietà antiossidanti e antinfiammatorie, grazie alle quali può proteggere i neuroni dai danni ossidativi (15). Gli integratori a base di ginseng possono migliorare i processi di pensiero e cognizione, aiutando a sostenere le funzioni cerebrali come memoria, comportamento e umore.
In uno studio su 30 persone sane, 200 mg di Panax ginseng al giorno per 4 settimane hanno migliorato la salute mentale, le interazioni sociali e l’umore. Tuttavia, questi benefici hanno smesso di essere significativi dopo 8 settimane, suggerendo che gli effetti del ginseng potrebbero diminuire con l’uso prolungato.

In un altro studio su 30 adulti sani, dosi di 200 o 400 mg di Panax ginseng hanno migliorato le prestazioni mentali e l’affaticamento durante un test cognitivo di 10 minuti. La dose da 200 mg è risultata più efficace.

Altri studi hanno riscontrato effetti positivi sulla funzione e sul comportamento cerebrale nelle persone con malattia di Alzheimer.

RHODIOLA ROSEA
Al pari del ginseng, la rodiola è un classico adattogeno. Come tale, promuove la capacità dell’organismo di resistere, adattarsi e superare situazioni stressanti, sia sul piano fisico che mentale. In uno studio RCT, 100 mg di Rodiola una volta al giorno per 20 giorni hanno prodotto benefici significativi nella coordinazione oculo manuale, nell’affaticamento mentale e nel benessere generale percepito. Questi miglioramenti sono stati osservati in un gruppo di studenti durante il periodo degli esami (16).

In uno studio clinico randomizzato in doppio cieco controllato con placebo, un estratto di Rhodiola rosea combinato con ginseng ha migliorato l’accuratezza della memoria di lavoro in modo superiore rispetto ai due estratti usati da soli.

Nel complesso, la maggior parte degli studi, ha evidenziato effetti benefici della rodiola nel ridurre la fatica mentale, migliorare le prestazioni intellettive e motorie, migliorare la qualità del sonno e ridurre il bisogno di dormire, migliorando insonnia, ansia e depressione moderata .

Fonte: https://magazine.x115.it/

Bibliografia:
1. Effetti del Ginkgo biloba sul flusso sanguigno cerebrale valutati mediante imaging di perfusione RM quantitativa: uno studio pilota (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/21061003/)
2. Efficacia e tollerabilità di una formulazione una volta al giorno di estratto di Ginkgo biloba EGb 761® nella malattia di Alzheimer e nella demenza vascolare: risultati di uno studio randomizzato e controllato (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/22086747/)
3. L'efficacia del ginkgo per gli anziani con demenza e disturbi della memoria associati all'età: nuovi risultati di uno studio clinico randomizzato (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11037003/)
4. Ginkgo Biloba per deterioramento cognitivo lieve e malattia di Alzheimer: una revisione sistematica e una meta-analisi di studi randomizzati e controllati (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26268332/)
5. Effetti terapeutici dell'estratto di Ginkgo biloba EGb 761® sullo spettro dei sintomi comportamentali e psicologici della demenza: meta-analisi di studi randomizzati controllati (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28931444/)
6. Meta-analisi di studi randomizzati e controllati sugli effetti cognitivi dell'estratto di Bacopa monnieri (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/24252493/)
7. Effetti cognitivi di due nutraceutici Ginseng e Bacopa confrontati con modafinil: una revisione e un confronto delle dimensioni degli effetti (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23043278/)
8. Studio randomizzato e controllato sull'estratto standardizzato di Bacopa monniera nel deterioramento della memoria associato all'età (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20703343/)
9. Efficacia dell'estratto standardizzato di Bacopa monnieri (Bacognize®) sulle funzioni cognitive degli studenti di medicina: uno studio randomizzato, controllato con placebo, della durata di sei settimane (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/27803728/)
10. Una revisione sistematica dell'uso clinico della Withania somnifera (Ashwagandha) per migliorare la disfunzione cognitiva (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31742775/)
11. Una revisione sistematica dell'uso clinico della Withania somnifera (Ashwagandha) per migliorare la disfunzione cognitiva (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/31742775/)
12. Struttura-funzione, biodisponibilità ed efficacia della curcumina in modelli di neuroinfiammazione e morbo di Alzheimer (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2527621/)
13. Efficacia e sicurezza della curcumina nel disturbo depressivo maggiore: uno studio randomizzato e controllato (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23832433/)
14. Efficacia dell'estratto di centella asiatica 750 mg e 1000 mg rispetto all'acido folico 3 mg nel miglioramento del deterioramento cognitivo vascolare dopo un ictus (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4908235/)
15. Analisi proteomica dell'effetto del ginseng rosso coreano nello striato di un modello murino di malattia di Parkinson (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC5082921/)
16. Uno studio pilota in doppio cieco, controllato con placebo, sull'effetto stimolante e adattogeno dell'estratto di Rhodiola rosea SHR-5 sull'affaticamento degli studenti causato dallo stress durante un periodo di esame con un regime ripetuto a basse dosi (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10839209/)



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