TURISMO
Comunicato Stampa

Padova e le sue leggende: Sulle tracce di Ezzelino III da Romano al Castello Carrarese di Padova

02/09/20

L’obbiettivo dichiarato dall’ Associazione Ghost Hunter Padova nell’ ambito delle specifiche attività di ricerca perseguite da tempo,è quello di rivalutare i luoghi storici di Padova ed in particolare proprio quelli vissuti da Ezzelino III da Romano al quale si vorrebbe anche intitolare una via”.

‘Si narra che nelle notti scure si possa scorgere una piccola fiammella sulla sommità della Torlonga, fiammella fatua che poi scende velocemente scomparendo nelle acque del fiume. Si dice invece che un’ombra scura si affaccia sul punto più alto della torre, reggendo un lume tra le mani. Si narra pure che una figura avvolta in un mantello color vermiglio si trascini nelle segrete, per poi scomparire misteriosamente in lamenti, attraverso le mura della torre. Chi si cela tra e mura di questo antico baluardo? Un soldato? Un prigioniero assettato di vendetta? Il mistero aleggia tra le mura dell’antico maniero!’

Tra storia e leggenda: Alla biforcazione del fiume Bacchiglione sorge il Castello Carrarese, uno dei più importanti beni storici, architettonici, artistici e militari della città di Padova. Tra il X e l’XI secolo, venne edificato un complesso, che aveva come nucleo centrale la Torlonga, una imponente torre dai muri spessi oltre due metri. Un primo vero e proprio castello fu voluto da Ezzelino da Romano. tiranno della città dal 1237 al 1256, Ezzelino fece della Torlonga un luogo di prigionia. Tante le sofferenze e le morti nel luogo che hanno alimentato le numerose leggende di fantasmi e di strani fenomeni, alcuni dei quali si manifesterebbero nella notte tra il 23 ed il 24 giugno, nella Notte di San Giovanni, nota come la notte delle streghe.
C’è chi sostiene che, nell’oscurità della notte, si possano udire lamenti e grida spettrali provenire dalla torre e dalle antiche prigioni, fenomeni misteriosi che richiamano le urla strazianti dei condannati a morte di Ezzelino che rivendicano ancora oggi, di essere liberati. Altri ancora hanno udito sinistri rumori di catene, e i lamenti e di una sagoma eterea fluttuare tra le stanze delle orride prigioni.
Caduto Ezzelino, il suo castello venne acquisito dalla signoria dei Carraresi, con i quali, il castello, oltre che fulcro della difesa militare, aveva anche la funzione di rappresentanza: moltissimi erano gli ambienti affrescati, e quasi in ogni sala era presente il simbolo della signoria. Con la fine della signoria dei Da Carrara avvenuta nel 1405, il castello passò nei poteri della Repubblica di Venezia. A seguito del lungo periodo di pace di cui godette la città sotto il dominio della Serenissima, il valore strategico-militare del castello di Padova venne così definitivamente meno. Nei secoli successivi, il castello subirà gli usi più disparati: caserma militare, granaio pubblico. Tutto ciò, fino al 1767, quando la Torlonga e un’ala del castello verranno adibite agli studi di astronomia, divenendo la famosa Specola. In epoca napoleonica, attorno al 1806, invece, il castello sarà adibito a carcere cittadino, e così rimarrà tale fino al secondo dopoguerra. Dagli anni 90 ad oggi, il castello è oggetto di opera di restauro e di bonifica sia della struttura che degli affreschi, nella prospettiva di essere restituito, in maniera quanto più integrale possibile, alla Città di Padova. Le opere di tutela approntate per il castello mirano a farlo diventare un'importante polo culturale cittadino. Durante l’indagine tecnica (con foto e registrazioni audio anche ad ambiente vuoto), gli esperti componenti dell’Associazione ,hanno condotto più rilevazioni sperimentali, tra esse una particolare, è denominata “spunto quantico” prevede che i ricercatori, ‘inducano’ un evento paranormale attraverso una metodologia che richiama situazioni o fatti avvenuti nel periodo storico del quale si sta investigando.

L’Associazione basa le sue rilevazioni su metodi collaudati e si avvale di strumentazione all’avanguardia, tutto il materiale raccolto è frutto di attenta e scrupolosa analisi. Desideriamo ringraziare calorosamente l’assessorato alla Cultura del Comune di Padova, ed in particolare il Dr. Andrea Colasio e la Dott.ssa Elena Capellini (Vice Presidente della Commissione Cultura) sia per i permessi concessi che per la disponibilità accordata, ma soprattutto per la fiducia dimostrata nei confronti della nostra Associazione.



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