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PAPAYA: digerire e ringiovanire!

La papaya fermentata possiede una notevole attività immunomodulante aumentando la velocità d’azione dei macrofagi. Assumendo la papaya fermentata vengono inoltre attivate le cellule”natural killer” e c’è un incremento della produzione dell’interferone da parte dell’organismo (interferone è la sostanza utilizzata dal nostro organismo per combattere i virus).

FotoLa papaya fermentata contiene: papaina, vitamina A, vitamine B1,B2 & B6, vitamina D e vitamina E calcio, magnesio, potassio, rame e zinco; aminoacidi essenziali: treonina, valina, metionina, lisina, isoleucina, leucina, fenilalanina, triptofano aminoacidi non essenziali: cisteina, tironsina, prolina, alanina, arginina, histidina, glicina, acido glutammico, glutamina, senna, asparagina, acido aspartico

Tutte sostanze altamente antiossidanti e quindi protettive del sistema immunitario particolarmente sensibile all’azione dei radicali liberi.

La papaya fermentata contiene grandi quantità di enzimi digestivi come la papaina che è un enzima proteolitico che riesce a digerire 300 volte il suo peso in proteine in qualsiasi ambiente di Ph; contiene inoltre enzimi come la lipasi (digestione dei grassi) e amilasi(digestione dei carboidrati).

L’ipocloridria (carenza di acido cloridrico) è molto comune e questo è spesso dovuto all’eccesso di latticini e di dolciumi nella dieta ma anche nell’età avanzata si instaura una situazione di ipocloridria.
L’incompleta digestione è causa di disbiosi, alterazione della microflora residente nel tubo digerente con la formazione di dispepsie fermentative e produzione di grande quantità di gas nel lume intestinale e di sostanze tossiche che portano all’infiammazione dell’intestino.

La papaya fermentata per il suo contenuto di enzimi digestivi permette una ottimale digestione riducendo la formazione di antigeni d’origine alimentare di tossine e di fermentazioni disbiotiche allontanando preventivamente svariate forme allergiche e sollecitazione irritative del sistema immunitario. La migliore assimilazione dei cibi porta ad una ottimizzazione dell’equilibrio sinergico fra flora eubiotica, mucosa e sistema immunitanio associato alle mucose che costituiscono il 70% delle nostre difese immunitarie e questo determina il rinforzo del tutto l’organismo.

LA PAPAYA COMUNICA CON VIVACITÀ AL NOSTRO CORPO, TRASMETTENDOGLI LE PROPRIE INCLINAZIONI.

Dona energia, grazie all'elevato contenuto di carboidrati di facile assorbimento e alla presenza di sali e vitamine del gruppo B. Il frutto fresco è molto utile per affrontare periodi di stress o superlavoro.
Aiuta la digestione, essendo ricchissima di enzimi proteolitici. Allevia il lavoro del fegato e riduce la produzione di metaboliti, cioè quelle sostanze parzialmente digerite che rallentano il transito intestinale.
Riduce lo stress ossidativo, grazie al suo elevato contenuto in carotenoidi. Significa che è in grado di ridurre e rallentare i processi responsabili dell'invecchiamento causati dai radicali liberi. Sebbene queste proprietà siano riconducibili ad alcuni elementi specifici, è la sua la peculiare composizione a determinare la sinergia che rende la papaya così efficace.

Secondo il Ministero della Salute, gli integratori a base di Papaya (Carica papaya) possono vantare proprietà:

• antiossidanti;
• di sostegno alle naturali difese dell’organismo;
• digestive, legate alla presenza di papaina, un enzima proteolitico dotato anche di un elevato potere antinfiammatorio e antiedemigeno.

La papaina è un enzima digestivo che si trova nella papaia (Carica papaya), prevalentemente nel lattice e nel frutto acerbo. Con la sua azione, aiuta a scomporre le proteine in amminoacidi, facilitando la digestione. Grazie a questa sua caratteristica, la papaina viene usata per ammorbidire le carni e favorire la digestione. Inoltre, può aiutare a combattere le infezioni, migliorare la guarigione delle ferite e ridurre l’infiammazione. La papaina viene estratta dal lattice di papaya, un fluido lattiginoso che trasuda dal frutto, dal gambo e dalle foglie della Carica papaya.

Il frutto ne è il più ricco, specialmente se acerbo. Tuttavia, per raggiungere la dose normalmente presente negli integratori bisognerebbe mangiarne quantità notevoli.

NEI PAESI IN CUI CRESCE SPONTANEA, LA PAPAYA È STATA A LUNGO UTILIZZATA COME RIMEDIO TRADIZIONALE PER I DISTURBI GASTROINTESTINALI
Anche in India la papaina viene usata come trattamento per la dispepsia funzionale in combinazione con altri enzimi. In uno studio clinico su 200 persone con dispepsia funzionale (che soffrivano cioè di indigestione senza lesioni documentate degli organi digestivi), l’integrazione di papaina ha ridotto l’infiammazione dello stomaco. Rispetto al placebo, ha alleviato sintomi come mal di stomaco, vomito, nausea, bruciore gastrico, eruttazione e gonfiore (1).

In uno studio su 60 pazienti con gastrite cronica lieve, la somministrazione di un preparato a base di papaina e fibre di avena, 2 volte al giorno per 30 giorni, ha ridotto i sintomi digestivi e diminuito il dolore in maniera superiore al placebo (2). In uno studio su pazienti con indigestioni croniche (prevalenti) e disfunzioni del tratto gastrointestinale, un preparato a base di papaya assunto per 40 giorni ha ridotto vari disturbi funzionali, come “stitichezza” e “gonfiore”.

La papaina ha anche ridotto l’acidità dello stomaco e le dimensioni delle lesioni gastriche nei ratti con ulcere allo stomaco (3).

Infine, la papaina può bloccare la crescita di batteri intestinali dannosi che causano o alimentano la sindrome dell’intestino irritabile e altri disturbi dello stomaco e dell’intestino (4).

La papaya fermentata è genericamente indicata in condizioni che possono aumentare lo stress ossidativo (eccesso di radicali liberi) e/o indebolire le difese immunitarie, come ad esempio:

• periodi di intenso stress psicofisico;
• inquinamento;
• fumo di sigaretta (tabagismo);
• alimentazione poco equilibrata e ricca di cibi spazzatura e/o povera di vegetali freschi;
• abuso di alcolici;
• stress psicofisico elevato;
• over-training sportivo;
• forte esposizione solare;
• cambi di stagione e periodo invernale.

Considerando che lo stress ossidativo gioca un ruolo importante come concausa e/o conseguenza di svariate patologie, sotto controllo medico la papaya fermentata può essere utilizzata come trattamento coadiuvante (come supporto nutrizionale, non certo come cura) nella terapia di alcune malattie degenerative associate a stress ossidativo. Tra queste patologie ricordiamo ad esempio morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson, artrite reumatoide, malattie cardiovascolari, diabete mellito, sindrome metabolica ecc. Dal momento che lo stress ossidativo è stato più volte chiamato in causa anche nelle teorie che spiegano l’invecchiamento cellulare, la papaya fermentata viene genericamente consigliata anche come supporto nutrizionale utile per rallentare l’invecchiamento della pelle.

PAPAYA FERMENTATA
La papaia fermentata viene ottenuta attraverso un particolare processo di fermentazione del frutto acerbo intero, comprensivo di buccia e semi.

I frutti vengono lavati, sminuzzati e posti in una vasca contenente miceti, glucosio ed eventuali altri microrganismi, per almeno tre mesi.

Grazie a questo processo produttivo, la papaia fermentata presenta caratteristiche differenti rispetto all’estratto di papaia tradizionale, poiché si arricchisce in oligosaccaridi, amminoacidi (derivanti dall’idrolisi proteica) e altre sostanze dotate di proprietà antiossidanti e potenzialmente immunostimolanti.
La papaia fermentata si presenta come una sostanza granulare in polvere, che ben si presta alla
ormulazione di specifici integratori alimentari.

Studi preliminari condotti in modelli di patologie degenerative (es. talassemia, cirrosi, diabete), invecchiamento e sport hanno evidenziato che la papaya fermentata può avere un effetto favorevole a livello (5):

• Immunitario
• Emopoietico
• Vascolare
• Antiossidante/Antinfiammatorio.

Sulla base di questi studi, la papaia fermentata sembrerebbe:

• inibire la perossidazione lipidica (6);
• favorire l’aumento di attività enzimatiche antiossidanti endogene (7);
• protegge il DNA e le proteine dai ROS, e proteggere il tessuto cerebrale dai danni ossidativi (8).

DIGERIRE E RINGIOVANIRE

L’ORIGINE DELLA PAPAYA
Gli aborigeni australiani conoscevano da secoli i poteri curativi della Papaya, che costituiva un alimento chiave della loro dieta per la sua ricchezza di sostanze nutritive. Grandi esploratori come Cristoforo Colombo, Marco Polo, Vasco da Gama e Magellano, al ritorno dalle loro spedizioni, riferirono dell’uso della papaya presso le popolazioni che avevano conosciuto. In particolar modo, Colombo annotò nei suoi appunti l’uso della papaya dopo i pasti per prevenire i problemi digestivi e Marco Polo verificò la sua efficacia contro lo scorbuto.

PAPAYA VIVIDUS FERMENTATA
Grazie agli studi e alla sperimentazione in Australia, è stata sviluppata una formulazione esclusiva che si basa sulla fermentazione della papaya con il Tè verde. Ed è questa la caratteristica che rende unica la Papaya Vividus fermentata. Un alimento speciale perché contiene “Mature Green Papaya”, cioè frutti maturi ma ancora verdi, perché è in questo stadio di maturazione che la papaya sviluppa il massimo contenuto di principi attivi e di enzimi. Papaya Vividus fermentata contiene “Mature Green Papaya” intera (polpa, buccia, semi e foglie) e Tè Verde. Ingredienti da sempre noti per le loro benefiche proprietà.

La Papaya Fermentata Vividus (Papaya frutto, tè verde foglie, melograno frutto estratto) è la soluzione ideale per contrastare la digestione lenta, considerata “un alimento ringiovanente” in virtù della sua ricchezza di sostanze antiossidanti.

Attraverso il processo della fermentazione, che permette la concentrazione dei principi attivi e la conservazione del prodotto senza aggiunta di conservanti, la papaya si arricchisce di sostanze benefiche. L’utilizzo della “Mature Green Papaya”, cioè dei frutti maturi ma ancora verdi, nella Papaya Vividus assicura il massimo contenuto di principi attivi.

La Papaya Fermentata Vividus è la soluzione ideale per contrastare la digestione lenta, soprattutto delle proteine, ed è considerata “un alimento ringiovanente” in virtù della sua ricchezza di sostanze antiossidanti.

Non esistono controindicazioni all’uso di Papaya fermentata in soggetti adulti in buono stato di salute, salvo la presenza di reazioni di ipersensibilità individuale. Se compaiono sintomi di una reazione allergica, come rash cutanei, con nausea e vomito, contattare il medico.

L’assunzione di Papaya fermentata in presenza di situazioni particolari o se si sta seguendo una terapia farmacologica è consigliata sotto controllo del medico che, conoscendo approfonditamente il quadro clinico del Paziente, saprà dare i migliori consigli.

In soggetti sensibili, l’assunzione di Papaya fermentata può dare origini a disturbi gastrointestinali (crampi addominali, mal di stomaco, diarrea)

Fonte: https://magazine.x115.it/

BIBLIOGRAFIA:
1. Prevenzione della dispepsia funzionale con estratto di carica papaya (https://scholar.google.com/scholar?hl=it&as_sdt=0%2C5&q=Prevention+of+Functional+Dyspepsia+with+Carica+Papaya+Extract&btnG=)
2. L'integrazione di Caricol®-Gastro riduce il dolore associato alla gastrite cronica (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/29604620/)
3. Una revisione sull'attività antiulcera di alcune piante medicinali indiane (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC4058214/)
4. Sostanza antibatterica ricavata dall'estratto del frutto di Carica papaya (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/7097295/)
5. Applicazioni e bioefficacia dell'integratore alimentare funzionale preparato con papaia fermentata (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/20870007/)
6. Attività di eliminazione dei radicali liberi della preparazione di papaya fermentata e suo effetto sul livello di perossido lipidico e sull'attività della superossido dismutasi nei focolai epilettici dei ratti indotti dal ferro (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/9635126/)
7. Un induttore della glutatione S-transferasi dalla papaia: screening rapido, identificazione e relazione struttura-attività degli isotiocianati (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/10936680/)
8. Il nitrilotriacetato ferrico ha indotto danni al DNA e alle proteine: effetto inibitorio di un preparato di papaia fermentata (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11062700/)



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