SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Patto della Salute e riordino del territorio: visione nera da parte dei medici delle cure primarie

06/10/14

I medici delle cure primarie bocciano il riordino del territorio contenuto nel Piano della Salute, strutturato principalmente sulle aggregazioni funzionali territoriali (AFT) e sulle unità complesse di cure primarie (UCCP). E’ quanto vien fuori dall’ultima indagine CGM HEALTH MONITOR di CompuGroup Medical Italia in collaborazione con il Sole24Ore Sanità.

L'indagine realizzata da CompuGroup Medical Italia Group per Il Sole-24Ore Sanità, dà conto di una visione essenzialmente "nera" rispetto alle chance offerte dal riordino, al centro delle trattative appena partite per il rinnovo della Convenzione, e basate proprio su quell'articolo 5 del Patto costruito sull'ossatura della legge 189/2012.

Il 40% dei 1.640 medici che hanno risposto al sondaggio dichiara di non essere «d'accordo» con la revisione, mentre il 38% lo è solo in parte. A motivare questo approccio negativo è, da una parte, l'assenza di forme organizzative analoghe dichiarata nel 58% delle risposte, mentre, dall'altra parte, pesano la mancanza di una formazione specifica in capo agli stessi Mmg e Pls (ben l'80% delle risposte) e l'idea diffusa (60%) tra i professionisti che l'assistenza ai pazienti non trovi giovamento dalla riorganizzazione dell'offerta su scala multi professionale nelle Uccp. Il corollario è che, secondo i medici delle cure primarie difficilmente l'h24 potrà scongiurare l'inappropriatezza degli accessi in pronto soccorso, anche perché la tanto sbandierata assistenza h24, per il 63% del campione, non è facilmente realizzabile sul territorio in cui il camice bianco concretamente opera.

Un quadro a tinte fosche, insomma, aggravato dalla sfiducia registrata nella metà degli interpellati (il 49%, per la precisione) rispetto alla capacità della propria Asl di recepire rapidamente ricetta elettronica e fascicolo sanitario elettronico, i due strumenti d'elezione indicati sempre nel patto per la salute per garantire la continuità dell'assistenza.
Né medicina d'iniziativa, farmacia dei servizi e distretto-regista delle cure ricevono un trattamento migliore, visto che solo il 18% del campione li considera utili a oliare l'ingranaggio della rete di cure primarie di domani.

Infine, il rapporto con i cittadini: per il 46% dei Mmg e dei pediatri che hanno risposto all’indagine il web riuscirà "in parte" a fungere da cinghia di trasmissione delle informazioni sulle nuove procedure di presa in carico ai cittadini.

Il dettaglio di tutte le risposte all’indagine è consultabile nella sezione Health Monitor del sito corporate di CGM, all’indirizzo www.cgm.com/it.



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