SALUTE e MEDICINA
Articolo

Qualche considerazione sulle soluzioni troppo facili

23/05/09

Ogni periodo ha la sua parola magica. Qualche tempo fa ogni malessere era “psicosomatico”. Hai mal di schiena? Non importa se ieri hai sollevato un gommone con annesso motore fuoribordo e hai dovuto pure metterti in groppa la suocera e i due ragazzini, è evidente che il tuo male derivi da una somatizzazione del rapporto con la suocera (o con i gommoni).

Ogni periodo ha la sua parola magica.

Qualche tempo fa ogni malessere era “psicosomatico”.

Hai mal di schiena? Non importa se ieri hai sollevato un gommone con annesso motore fuoribordo e hai dovuto pure metterti in groppa la suocera e i due ragazzini, è evidente che il tuo male derivi da una somatizzazione del rapporto con la suocera (o con i gommoni).

L’individuo è corpo e psiche: dunque tutto ciò che colpisce il fisico, deve necessariamente provenire dalla mente.

Vivi bene con te stesso e non ti ammalerai!

Beati i cretini, dunque, poiché non si fanno troppe domande, si piacciono come sono e non si stressano per le sorti del mondo o per le proprie.
Per carità, nessuno nega il fondamento della somatizazione, né le sue applicazioni pratiche, ma come spesso avviene, un’ipotesi è diventata un dogma assoluto, producendo svariati danni.

Quante diagnosi mediche sono state influenzate da quest’impostazione:

“Dottore ho le vertigini, dei cali improvvisi di pressione, mi manca il fiato, l’altro giorno sono svenuto nella doccia….” “Non si preoccupi è evidentemente un disturbo psicosomatico si faccia una bella settimana a Rimini e le passa tutto”.

Se poi al paziente a Rimini è venuto un infarto cosa ci possiamo fare: aveva proprio un pessimo rapporto con sé stesso!

Altri tempi.

Quando anche i pastori della Sila hanno preso a discettare sull’origine psicosomatica della montata lattea nelle pecore, il vento è cambiato.

Fermi tutti, il messaggio va corretto: non basta la psiche, ci vuole anche la spiritualità!

Era nato il nuovo dogma, la new age!

Andate tutti a comprare incensi, fiori e altarini buddisti. Se proprio siete sfigati andate almeno da Fiorucci a prendervi una maglietta con gli angioletti e vi sentirete bene con voi stessi e con gli altri.

Dalla Tamaro a Catherine Spaak, da Vanna Marchi alla senatrice Grazia Francescato, tutte folgorate sulla via della new age!

Nuova era, nuova spiritualità. Ma quella precedente non bastava?

Tutto passa e già nuove suggestioni bussano alla porta.

Tra queste le intolleranze e le allergie.

Secondo il nuovo credo siamo intolleranti (dunque sviluppiamo allergie), a tutto.

Andate da un dietologo e dopo attenti studi col pendolino vi dirà che non va mica bene che vi strafoghiate di pizza, patatine fritte e babà perché, purtroppo, avete un’intolleranza alimentare verso questi prodotti.

Ma non basta. Siccome le fregature non vengono mai sole, siete anche ipersensibili ad ogni alcolico, alla pastasciutta, all’aperitivo, al cioccolato, al dolce, al caffè e all’ammazzacaffè.

Mai che uno abbia intolleranze per l’insalata o l’ananas! Ma tranquilli se eliminate tutto tempo sei mesi e sarete dei fiorellini.

Ah dimenticavo…. 200 euro per la consulenza.

Se però il vostro problema non è la linea, ma una sciatica lombare non preoccupatevi: state soffrendo d’allergia.

Polveri, detersivi, onde elettromagnetiche, acari, tutto trama alle vostre spalle o meglio alla vostra schiena.

Che fare? La soluzione migliore sarebbe trasferirsi nell’isola di Tonga, ma se non vi piace il mare potete buttare tutti i vostri mobili e acquistare quelli fatti in bambù dall’ultimo dei Maya, demolire i muri di casa e ricostruirli con i dettami del fen shui in cima all’Aspromonte, unico posto dove, forse, non c’è un traliccio elettrico.

Stiamo esagerando? E’ probabile, ma il nostro compito è provocare e poi il pensiero unico non c’è mai piaciuto.

Crediamo nelle sfumature piuttosto che nel bianco o nero, pensiamo che per risolvere i problemi fisici, psichici o spirituali, ci voglia il contributo d’ogni scienza, ma soprattutto molta umiltà, meno verità gridate (e commercializzate) e più dubbi.

Ma tranquilli, non è ancora finita: la nuova formula magica per risolvere ogni problema è già pronta.

Se leggete articoli giornalistici, ascoltate programmi e interviste, la sentirete pronunciare sempre più spesso.

Il nuovo manifesto è “cambiare lo stile di vita!”.

Avete i trigliceridi alti? Fino a ieri bastava una buona dieta, adesso non basta più.

Dovete cambiare lo stile di vita. Ma cosa vuol dire in concreto? Non fumare (non ci voleva molto a saperlo), evitare le droghe, fare moto, l’eterna dieta mediterranea e poi….basta.

Sembra che così si prevenga qualsiasi male.

Se poi viviamo tra veleni di ogni tipo, se non c’è lavorazione industriale che non contenga scorie infernali, se la verdura e la frutta (anche quella biologica) sono irrorate da piogge acide, se respiriamo di tutto, se lo stress del lavoro e del tempo libero ci uccide, se i rumori cittadini ci assordano, non importa, la cosa essenziale è cambiare lo stile di vita.

Siamo seri. Lo stile di vita è fondamentale, è la polizza di assicurazione sul nostro futuro, ma solo se da enunciazione di principio diventerà modello di sviluppo economico e sociale.

Ci vorrebbe molto meno di quello che comunemente si pensa: bastano la volontà politica, il consenso, leggi chiare, sanzioni applicate sul serio.

Non significa rinunciare a nessuna comodità moderna, ne tornare all’economia del baratto, basterebbe smettere di essere ostaggio di interessi particolari per privilegiare quelli collettivi.

Metà Paese potrebbe andare comodamente ad energia solare, ma guai a dirlo ai nostri politici perché tassare il sole è operazione complessa.

Il gasdotto Algerino porta il metano in quasi tutte le nostre città, con un inquinamento dieci volte inferiore a quello del gasolio e un costo estremamente più basso e allora cosa fanno…aumentano le tasse sul metano e non defiscalizzano il cambio di caldaia.

Demagogia? A furia di pensare che sia sempre tutto impossibile e che noi si viva nel migliore dei mondi possibili siamo in fondo a ogni seria classifica sulla qualità della vita nei Paesi Occidentali.

Perfino Los Angeles è meno inquinata di Milano e non risulta che i californiani volino anziché usare la macchina.

Di esempi ne possiamo fare migliaia, il punto fondamentale è sempre lo stesso: altro che stile di vita, qui c’è da cambiare la testa!



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