SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Salute dell'udito, in Italia pochissima attenzione: solo 1 su 5 effettua controlli regolari

18/04/24

Da una ricerca MED-EL, in collaborazione con Research Without Barriers - RWB, emerge che solo il 19% degli italiani dichiara di monitorare l’udito con controlli regolari ogni anno. Il 35% dei giovani tra i 18 e i 24 anni ammette di non fare mai controlli, nonostante l’alto rischio di perdita dell'udito a cui è esposta questa fascia di età. Le regioni che si “trascurano” maggiormente: Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Calabria. Chi ha sofferto di ipoacusia promuove una maggiore attenzione.

fonte ufficio stampa Omnicom PR GroupA seguito della recente celebrazione della Giornata Mondiale della Salute (7 aprile), MED-EL, azienda leader nelle soluzioni per l’udito, condivide i dati emersi da una recente ricerca di mercato globale* sottolineando l'importanza della salute uditiva. Più della metà degli italiani (53%) dichiara di sottoporsi raramente al test dell'udito, mentre oltre un quarto (28%) di non averlo mai fatto.

Risultati che evidenziano l'urgente necessità di una maggiore consapevolezza e di misure efficaci per affrontare l'allarmante lacuna degli screening regolari dell'udito rispetto ad altri esami di controllo.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che oltre 1,5 miliardi di persone, quasi 1 su 5, convive attualmente con una perdita d’udito.

Nonostante questi dati, la recente indagine condotta da MED-EL rivela in Italia una realtà allarmante:

• I controlli dell'udito sono notevolmente meno diffusi rispetto ad altri esami sanitari: meno di 1 persona su 5 (19%) si sottopone a test annuali. Oltre 1 italiano su 2 trascura il controllo dell’udito o vi si sottopone raramente (rispettivamente il 28% e il 26%). Esiste inoltre un importante divario di genere: il 25% degli intervistati di sesso maschile dichiara di non essersi mai sottoposto a test dell’udito, contro il 32% del campione di sesso femminile.

• In linea con le tendenze globali, più della metà degli intervistati in Italia esegue controlli di salute con cadenza annuale. Il monitoraggio della pressione è considerato importante, con oltre la metà degli intervistati che dichiara di aver fatto il test nell’ultimo anno. Il 37% afferma inoltre di sottoporsi a controlli della vista annualmente o anche con maggiore frequenza (rispetto ad un 39% a livello globale). Il 45% degli intervistati controlla regolarmente i livelli di colesterolo (superando i dati globali del 43%).

• Tra i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, la percentuale di chi non ha mai fatto controlli è molto più alta (35%) rispetto al 29% a livello globale. Questo dato risulta particolarmente preoccupante alla luce delle stime dell’OMS, secondo cui sono oltre 1 miliardo i giovani a rischio di perdita dell’udito permanente a causa di abitudini di ascolto scorrette, come ad esempio l’ascolto di musica ad alto volume e per periodi di tempo prolungati. Rischi per cui, nella maggior parte dei casi, è possibile fare prevenzione.

• Nella fascia di età dai 55 anni in su, il 25% ammette di non sottoporsi mai a controlli dell'udito, nonostante l’incidenza della perdita dell'udito aumenti con l'avanzare dell'età.

• Dall’analisi regionale emergono disparità significative per quanto attiene la frequenza dei controlli uditivi. La Basilicata risulta la prima regione, con il 38% delle persone che si sottopongono a controlli regolari, seguita dall'Abruzzo (27%). Al contrario, il Friuli-Venezia Giulia mostra la percentuale più alta di disattenzione (il 50% degli intervistati dichiara di non aver mai fatto controllo). Seguono la Sardegna (47%) e la Calabria (42%).

• A livello globale le percentuali di persone che non si sono mai sottoposte a esami per l'udito variano notevolmente. In Kenya, Messico e Italia rispettivamente il 34%, il 31% e il 28% dichiara di non essersi mai sottoposte a un test dell’udito. In Colombia solo il 14%.

L’importanza di sensibilizzare sulla salute uditiva
“È fondamentale sensibilizzare all‘importanza della salute uditiva. L'udito non ha a che fare solo con i suoni, ma permette la comunicazione orale, favorisce anche la connessione emotiva con le persone, soprattutto familiari e amici, dischiude alla dimensione musicale e molto altro. Migliora, in sintesi, la qualità della vita - sottolinea Romed Krösbacher, direttore di MED-EL Italia che, alla luce dei dati emersi dalla ricerca di mercato, mette in evidenza come sia urgente aumentare la consapevolezza sulla necessità di controlli uditivi regolari - I dati italiani emersi dalla nostra ricerca sono sconcertanti. Si evince scarsa attenzione per i controlli della salute uditiva e poca regolarità. È essenziale invece informare su quanto sia importante identificare e trattare l’ipoacusia il prima possibile, per garantire al paziente risultati migliori. L’importanza della salute uditiva andrebbe riconosciuta così come avviene per la salute visiva e per altri indicatori di salute”.

Le conseguenze della perdita dell'udito non trattata
L’ipoacusia può avere diverse ripercussioni sulla salute e sul benessere delle persone. Non solo isola dai suoni e rende difficile la comunicazione con gli altri, ma può anche indurre a ritardare, anche fino a 10 anni, le visite dal medico. Inoltre, come dimostrato da numerosi studi, la perdita uditiva non curata è associata ad importanti problemi di salute:

• Maggiore rischio di isolamento sociale e depressione a causa di difficoltà di comunicazione
• Maggiore probabilità di cadute
• Maggiore rischio di declino cognitivo
• Maggiore rischio di malattie cardiovascolari

L’esperienza di chi ha perso l’udito (e lo ha ritrovato grazie all’impianto cocleare)
Erika è nata con sordità profonda congenita bilaterale. Nonostante i pochi benefici derivati dalle protesi acustiche, non aveva mai considerato l'impianto cocleare, fino a quando non si è trovata di fronte alla decisione di impiantare suo figlio, anche lui con sordità bilaterale profonda. È stato proprio suo figlio a chiederle di sottoporsi all'intervento ed affrontare insieme questo importante percorso.

"Mio figlio mi ha dato la forza per intraprendere questo viaggio. Come avrei potuto dire di no? - dice Erika, portatrice di impianto cocleare e mentore dell’iniziativa Hearpeers, che ripensando al suo percorso racconta - Da quando ho ricevuto l’impianto cocleare la mia vita è cambiata totalmente, anzi sono rinata. Finalmente mi sento me stessa, più a mio agio e rilassata. Ogni giorno è un’opportunità per vivere nuove emozioni e per scoprire suoni che non conoscevo prima dell’impianto cocleare. So quanto è difficile dover prendere decisioni importanti per sé stessi, a maggior ragione quando si tratta del futuro dei propri figli. Per questo ho scelto di diventare mentore di Hearpeers, l’iniziativa che permette a chi convive con la perdita uditiva di comunicare con volontari portatori di impianti uditivi, per confrontarsi e scambiare le proprie storie. Sono felice di condividere la mia esperienza e mi auguro che questo possa aiutare altre persone che si trovano ad affrontare un percorso simile. Identificare il prima possibile l’ipoacusia e le soluzioni per trattarla è fondamentale. Aggiungo che convinzione, giusta determinazione e costanza sono valori necessari per affrontare il proprio percorso uditivo e ottenere buoni risultati grazie all’impianto cocleare.”

Test dell'udito online: rapido e semplice
Sul sito web di MED-EL sono disponibili maggiori informazioni sull'udito e sull'importanza di screening regolari. MED-EL mette inoltre a disposizione test dell'udito online, gratuiti e rapidi, per valutare una possibile perdita uditiva: https://www.medel.com/about-hearing/hearing-test

*La ricerca online è stata condotta nel dicembre 2023 e nel gennaio 2024 in collaborazione con Research Without Barriers in nove paesi: Argentina, Austria, Colombia, Germania, Italia, Kenya, Messico, Slovacchia e Spagna.

A proposito di MED-EL
MED-EL Medical Electronics, leader nelle soluzioni per l’udito, è guidata dalla missione di superare la perdita uditiva come barriera alla comunicazione e alla qualità della vita. L’azienda austriaca, di proprietà privata, è stata co-fondata dai pionieri del settore Ingeborg ed Erwin Hochmair, la cui ricerca rivoluzionaria ha portato allo sviluppo del primo impianto cocleare multicanale microelettronico (CI) al mondo, che è stato impiantato con successo nel 1977 e ha posto le basi per quello che oggi è conosciuto come il moderno IC. Ciò ha gettato le basi per la crescita del successo aziendale che, dopo l’assunzione dei primi dipendenti nel 1990, ad oggi conta oltre 2.700 dipendenti da circa 80 nazioni e 30 sedi in tutto il mondo.

MED-EL offre la più ampia gamma di prodotti per il trattamento di tutti i tipi di perdita dell'udito, consentendo a persone in 137 paesi di poter sentire e beneficiare del dono dell’udito, grazie all'aiuto di un dispositivo MED-EL. Le soluzioni uditive di MED-EL comprendono sistemi di impianti cocleari e per orecchio medio, un sistema combinato di impianti acustici a stimolazione elettrica, impianti uditivi del tronco encefalico cerebrale e dispositivi a conduzione ossea chirurgici e non chirurgici.



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