Scuola a rischio: mancano gli insegnanti

Secondo l'ultimo studio " Dati Chiave Sull'istruzione In Europa Nel 2012" presentato ai Ministri dell'Educazione lo scorso 10 Febbraio in molti paesi europei, tra cui l'Italia, ssarebbe in forte calo il numero di insegnanti della scuola primaria e secondaria. Il problema più grande, per quanto riguarda il nostro paese, è la mancanza di ricambio generazionale.

La scuola italiana è osservata speciale dall'Unione Europea. Secondo l'ultimo studio " Dati Chiave Sull'istruzione In Europa Nel 2012" presentato ai Ministri dell'Educazione lo scorso 10 Febbraio in molti paesi europei, tra cui l'Italia, ssarebbe in forte calo il numero di insegnanti della scuola primaria e secondaria. Il problema più grande, per quanto riguarda il nostro paese, è la mancanza di ricambio generazionale.

Molti insegnanti vanno in pensione ma non ne arrivano di nuovi. Questo avviene sia per mancanza di fondi da parte dello stato, sia per lo scarso numero di giovani laureati che vuole avvicinanrsi al mondo dell'insegnamento.

Secondo i dati diffusi dall'Unione Europea tra gli insegnanti della scuola primaria ben il 45% circa ha più di 50 anni mentre quelli con meno di 30 anni rappresentano meno dell'1%. E la situazione nella scuola secondaria, se possibile, è ancora peggiore visto che gli insegnanti sopra i 50 anni rappresentano, addirittura, poco meno del 58%.

Proprio per questo l'Unione Europea stimola l'Italia e gli altri paesi dell'unione a fare di più incentivando i giovani a studiare per diventare insegnanti. L'allarme più grande però rappresenta la scuola superiore, ossia quella che dovrebbe formare il giovane per prepararlo al mondo del lavoro.

Tuttavia un allarme va lanciato anche per quanto riguarda l'inadeguatezza degli strumenti messi a disposizione del corpo docenti. Il budget di spesa a disposizione degli istituti è crollato negli ultimi anni anche per via della crisi economica tanto che in molte scuole manca perfino il materiale essenziale che viene acquistato tramite collette di genitori e insegnanti.

Tuttavia, come viene ribadito anche dalla Commissione Europea, è impensabile poter pensare ad un futuro migliore che lasci alle spalle la crisi economica se non si torna a investire nella formazione dei nostri giovani.

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