TURISMO
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Semana Santa a Tenerife: la Pasiòn di Adeje

13/04/12

Una manifestazione in cui sacro e profano, arte e cultura deliziano turisti, curiosi e credenti...

Ormai da un paio di giorni in giro si sente davvero tanto la dolce e profumata aria pasquale: la costa Sud di Tenerife, infatti, nella giornata di giovedì è stata letteralmente invasa da moltissimi spagnoli provenienti non solo da altre parti dell’isola ma anche dalla penisola (oltre ai soliti turisti provenienti dal nord Europa!) che hanno deciso di trascorrere la loro semana santa all’insegna del sole e del puro divertimento di queste località…
Nello stesso pomeriggio di giovedì prendo totale consapevolezza del fatto che le festività di Pasqua sono molto sentite a Sud di Tenerife (non nel senso religioso, naturalmente)e che impazza la moda di trascorrere questi giorni di festa tra alcool, danze frenetiche e spiaggie.
Dal canale autonomo della televisione Canaria apprendo che l’evento del giorno successivo, trasmetteso in diretta in tutte le isole dell’arcipelago,é la chicca per gli abitanti e i turisti della costa meridionale: la Pasiòne di Adeje.
Una manifestazione interessante, una processione che coniuga con maestria tradizione, arte e religiosità (o almeno così dicono!)…e che sembra trasformare per un giorno la municipalità di Adeje in una Hollywood in miniatura
L’evento è ormai alla sua 17ª edizione (il numero non porta bene ma i dati parlano chiaramente!) e si svolgerà alle 12 in punto nella via principale di Adeje, la Calle Grande, ove per l’occasione 300 attori non professionisti, la maggior parte provenienti da località limitrofe, prenderanno parte ad una manifestazione che narra gli ultimi giorni della vita di Gesù. La Pasiòne è un evento organizzato con il patrocinio del Consiglio per la Cultura della municipalità e che si prepone l’obiettivo di raccontare ogni anno questa pagina di storia sacra conferendole sfumature differenti in modo da rendere il racconto in linea con il periodo storico in cui viviamo.
Alle 12.15 davanti al Palazzo del Municipio stanno posizionati alcuni veicoli dello stesso canale televisivo che trasmette in diretta. Le strade sono chiuse al traffico e invase da turisti, curiosi e Canari…
La gente è davvero tantissima e, specialmente, dall’aspetto algido (sabato mattina apprendo dai giornali e dai notiziari che la polizia locale di Adeje ha contato più di 22·000 partecipanti all’evento)…
Raggiungere il luogo ove si svolge l’azione per vivere dal vivo l’evento é molto complicato ma ne vale la pena.
Imboccata una delle piccole stradine che si immettono nella Calle Grande arrivo dentro la Cinecittà di Adeje: scenografie che riproducono gli ambienti e il periodo storico in cui si svolge l’azione, costumi da far invidia a quelli dei grandi teatri italiani e attori che con abilità cercano di non farsi distrarre dalla moltitudine di curiosi accorsi da ogni angolo di Tenerife per partecipare all’evento più importante della settimana santa sulla costa del Sud…
La gente è troppa e davvero maleducata (i tedeschi e gli inglesi specialmente non guardano in faccia nessuno!) ma con disinvoltura cerco di rubare degli scatti fotografici che possano trasmettere su un computer la bellezza del set, la ricercatezza degli abiti di scena e la dedizione con cui attori e personale tecnico rendono possibile la messinscena di questa rappresentazione che riesce a commuovere anche la scortese gente del Nord…
I momenti a cui riesco a partecipare da vicinissimo sono la scena in cui Gesù si trova all’Orto degli Ulivi, quella in cui un bravo Giuda tradisce per 30 denari il figlio di Dio, la sentenza di Ponzio Pilato, il momento in cui Gesù porta la croce e incontra la Veronica, e la crocifissione…
L’atmosfera ha delle tinte davvero particolari: profano e sacro, tradizione e modernità si fondono per far rivivere con sentimento una storia che è senza dubbio la più commovente di tutti i tempi…la musica, composta per l’occasione, è stata eseguita dall’Orchestra della Scuola di Musica di Adeje, diretta da Juan Carlos Coronado, ha poi conferito alla manifestazione delle tonalità uniche…il colore del coraggio di un uomo che sopporta la crudeltà e la cattiveria umana…
La crocifissione è stata concepita, poi, come un momento corale in quanto per un attimo tutti i partecipanti all’evento diventano per un istante attori e testimoni di un'inutile condanna a morte…quella di un giovane innocente che cerca di rassicurare una giovane madre straziata dalle lacrime e dal dolore.
Una meta per una semana santa unica e indimenticabile.



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