SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Sicilia, Sisifo rilancia su etica e legalità

17/03/16

Una strategia in tre mosse per crescere nel rispetto delle regole.

È in sintesi il piano d’azione del Consorzio Sisifo che raggruppa 25 cooperative sociali e di lavoro in Sicilia: con i suoi 1.357 occupati e un giro d’affari, nel 2014, di 89 milioni il Consorzio fondato nel 1999 è da sempre impegnato nei settori dell’assistenza domiciliare integrata e oncologica, nei servizi di riabilitazione domiciliare, nei servizi rivolti ai migranti e nella gestione di case di cura e di riposo. Tirato in ballo negli ultimi tempi per la partecipazione all’Ati che ha vinto la gara per la gestione del Cara (il Centro d’accoglienza per richiedenti asilo) di Mineo in provincia di Catania, il Consorzio guidato da Domenico Arena ricava dalla gestione sei servizi per i migranti l’11% del fatturato complessivo che deriva soprattutto dal milione e seicentomila ore di lavoro prestate in un anno per un totale di 33mila utenti assistiti in Sicilia.

Sisifo non è coinvolto nell’inchiesta della Procura di Roma sugli affari di Mafia Capitale e sul ruolo di Luca Odevaine nella gestione degli appalti per la gestione del Cara di  Mineo anzi in una delle intercettazioni pubblicate nelle scorse settimane il consorzio siciliano viene indicato quale ostacolo dallo stesso Odevaine. Come si ricorderà su proposta del presidente dell’Autorità anticorruzione Raffaele Cantone, il prefetto di Catania ha commissariato le due strutture coinvolte nell’inchiesta: il Consorzio di coop sociali Casa della solidarietà e la Cascina global service. Il Consorzio Sisifo, anche sulla base di questa recente esperienza, ha avviato una profonda riflessione sulla sua presenza nel settore dell’assistenza ai migranti ma ha soprattutto messo in atto un primo pezzo della strategia che punta a blindare la struttura da qualsiasi tentativo di contaminazione: a questa esigenza risponde intanto l’approvazione del Codice etico e la nomina di un organo di controllo esterno. Il secondo passo è la firma del protocollo di legalità con la prefettura di Palermo: adesione che è stata deliberata dal consiglio di amministrazione del Consorzio Sisifo nelle scorse settimane. L’altro passo è il rafforzamento del cosiddetto core business: «Sisifo - dice Arena - rappresenta ormai una realtà occupazionale importante oltre che un sostegno concreto all’economia siciliana del Terzo settore. Ci impegniamo per un modello di gestione che metta al primo posto etica e qualità e ottimizzazione delle risorse. Non vogliamo essere semplici erogatori di servizi assistenziali e sanitari, ma veri e propri partner della pubblica amministrazione». E delle imprese visto che il Consorzio ha anche aderito alla Rete italiana benessere e salute, contratto di rete promosso da Banca Prossima (Gruppo Intesa San Paolo) che ha tra gli obiettivi lo sviluppo del cosiddetto welfare aziendale.
di Nino Amadore



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