GASTRONOMIA
Comunicato Stampa

StrEat Catania, arriva nel capoluogo etneo l'inedito circuito dello street food

17/07/15

Il percorso: dalla pescheria a via Garibaldi, poi via Crociferi, via Manzoni, piazza Stesicoro e via Etnea. Per arrivare, attraverso piazza Carlo Alberto, corso Sicilia e piazza Spirito Santo, in via Cardinale Dusmet. Infine: Archi della Marina e piazza Duomo

In principio era StrEat Palermo, un esperimento di successo che porta i turisti a scoprire il cibo da strada panormita. Adesso, grazie a una partnership con il tour operator online Sicilying, arriva nel capoluogo etneo StrEat Catania. Uguale il modello, diversa l'esperienza. Tutti i capisaldi del cibo street di Catania, da assaporare – guidati – in una mezza giornata in giro per la città.

Un walking tour attraverso le strade e le piazza più belle del capoluogo etneo. Un percorso studiato per offrire ai turisti non soltanto una nuova prospettiva enogastronomica, ma anche una panoramica sulla storia, le tradizioni, la cultura e le leggende che fanno della città etnea un’affascinante meta turistica ancora tutta da promuovere.

Si comincia da piazza Duomo, luogo d’incontro e punto d’inizio di StrEat Catania. Sarà lì che verrà consegnato il Passaporto del Mangione, il documento ufficiale dell'esperienza streat. Dopo ogni assaggio, al Passaporto verrà apposto il timbro di StrEat Catania, affinché sia il ricordo unico di una giornata vissuta da vero catanese.

Ogni tappa è un appuntamento imprescindibile per i cittadini catanesi, un'esperienza autentica nel cuore del capoluogo etneo, che va oltre i cliché turistici e arriva al cuore pulsante della città vissuta da chi ci è nato. Le urla della pescheria, il profumo del pesce spada, la passeggiata tra i banchi di un mercato storico, che si ripete – uguale eppure diverso – tutte le mattine. StrEat Catania inizia con zuzzu, zibibbo e stigghiola: tre nomi che onomatopeici e che restituiscono l’idea di una tradizione di lunga data.

Per i più temerari, poi, c’è il sangele, ‘u sangeli. Sangue di maiale cotto all’interno del suo budello, a formare una salsiccia scura e saporitissima. Ma StrEat Catania è anche l’arancino, maschio e senza zafferano. Diverso da quell’arancina, femmina, che è parte – invece – di StrEat Palermo. La discussa maternità di alcune tradizioni culinarie, però, non basta a tenere lontane Catania e Palermo, i due poli di una Sicilia divisa dalle autostrade ma unita dal filo sottile delle buone idee.

E del buon cibo: per le strade del capoluogo etneo si continua con la tavola calda. La cipollina è d’obbligo, annaffiata con un fresco sciroppo preso in uno dei chioschi migliori della città. Per rinfrescarsi in tempo per la tappa a base di carne e polpette di cavallo. Che lasciano lo spazio perfetto per una conclusione in dolcezza con granite, paste di mandola e minnette di Sant’Agata, il dolce di marzapane e pasta di mandorla che prende il nome dalla santa patrona della città.

«Al netto dei cameratismi, la collaborazione tra noi, catanesi, e loro, palermitani, è una vera dichiarazione d’intenti», afferma Carmelo Indelicato, Ceo di Sicilying. «Siamo due imprese giovani, abbiamo scelto di fare della promozione del territorio il nostro core business – continua – Questo da solo basterebbe a spiegare le ragioni di un derby lavorativo che ha iniziato a dare da subito le prime soddisfazioni».

«StrEat Palermo nasce e cresce per amore della mia città e per passione del suo cibo di strada», spiega Marco Romeo, guida turistica panormita e ideatore del progetto StrEat Palermo. Un marchio che nasce a settembre 2013 con lo scopo di offrire a turisti e viaggiatori esperienze di viaggio autentiche a stretto contatto con i locali. Un’idea talmente riuscita che dal 27 al 30 settembre sarà ambasciatrice dei sapori siciliani al padiglione “Piazzetta Sicilia” di Expo Milano 2015. «Arrivare a Catania, collaborando con un tour operator come Sicilying, ci fa fare quel passo in più. E ci permette di dimostrare che il modello che abbiamo inaugurato può essere esportato. Anche in una città così diversa da Palermo com’è Catania».



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