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Sul filo dei meno venti, nel regno dei GHIACCI, a due passi da casa

29/11/16

Bufere di neve per una intera settimana, ecco come ne esce il rifugio più alto d'Europa

FotoQuesta immagine, a ben dire, ha fatto il giro del mondo grazie ai social network che ne hanno permesso una diffusione, come si suol dire, “virale”. Non ci troviamo al Polo Nord, anche se le condizioni climatiche in realtà non se ne discostato granchè. La luminosità e la lunghezza delle giornate infatti è quella dell’Italia. Qui ci troviamo infatti sulla Punta Gnifetti, una delle cime più elevate del Monte Rosa e questa è la celeberrima Capanna Osservatorio Regina Margherita.

Siamo a 4.559 metri di quota, al trivio tra Piemonte, Valle d’Aosta e Svizzera Vallese e questo spiega tutto, anche queste immagini, più uniche che rare e sono state ritratte da Andrea Azzo che in questi giorni, nonostante le difficili condizioni in cui si trovava la montagna, è salito al rifugio più alto d’Europa, immortalandone questo suggestivo aspetto invernale così come lo si poteva ammirare dopo una settimana ininterrotta di bufere e di nevicate.

Cielo e terra uniti in questa figura, nell'ordine dal sapore antico che viene espresso con questa naturale colorazione in bianco e nero, in sospeso tra cielo e nuvole, sospesi in un volume d’aria a tre dimensioni che pone questo luogo spettacolare in una dimensione senza tempo.

Là dove non volano le aquile ma dove ogni tanto, in estate, si può intravvedere qualche gracchio alpino portato su dalle potenti correnti verticali che risalgono le immense muraglie di roccia e ghiaccio. Là dove in estate questo rifugio è meta di schiere di alpinisti in arrivo da tutto il mondo. La dove in inverno si viaggia alla media di 15 gradi sotto lo zero, ma non di rado possono anche trascorrere giorni o settimane sul filo dei meno venti, in casi eccezionali anche meno trentacinque. Là dove durante l’inverno non esiste acqua liquida e tutto è imprigionato dal ghiaccio in un silenzio totale che aiuta a preservare il pregio unico di questo luogo.

Là dove quasi tutta l’Europa si trova sotto i piedi, dove gli enormi accatastamenti rocciosi sono riusciti a protendersi così in alto da superare quasi tutte le nuvole, un posto così diverso, così lontano, ma anche così vicino, tanto da poter scorgere alla vista estasiata di chi arriva fin lassù nelle giornate limpide, in un solo colpo d’occhio, addirittura lo skyline di Milano e l’abitato pedemontano di Torino.

Insomma un posto come questo in una situazione come questa valeva bene la spesa di un articolo e di 2 minuti della vostra attenzione.

Luca Angelini



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