SOCIETA
Comunicato Stampa

Trento, delibera sui servizi sociali bocciata. Ma il problema esiste e va risolto

14/09/12

Trento. La delibera del consigliere comunale Gabriella Maffioletti per la riforma dei servizi sociali, la prima delibera in assoluto presentata da un consigliere comunale e non dalla giunta, non è passata sebbene fosse supportata dalla firma di 500 cittadini. Ma dai banchi del Consiglio si è levato unanime il plauso verso il consigliere Maffioletti per aver sollevato un problema che interessa centinaia di minori trentini e che, come riconosciuto da tutte le parti politiche, è un problema che esiste e va risolto rapidamente.

Trento. La delibera del consigliere comunale Gabriella Maffioletti per la riforma dei servizi sociali, la prima delibera in assoluto presentata da un consigliere comunale e non dalla giunta, non è passata sebbene fosse supportata dalla firma di 500 cittadini. Ma dai banchi del Consiglio si è levato unanime il plauso verso il consigliere Maffioletti per aver sollevato un problema che interessa centinaia di minori trentini e che, come riconosciuto da tutte le parti politiche, è un problema che esiste e va risolto rapidamente.
I consiglieri non hanno risparmiato critiche al sistema dei servizi sociali. In aula si è parlato persino di sequestri di stato e crimini contro l’umanità. Si è sollevato il tema delle relazioni dei servizi sociali che sono spesso, o persino “quasi sempre”, alterate e non corrispondenti alla realtà come ha sostenuto un consigliere che svolge la funzione di avvocato e che conosce il problema in modo approfondito. È stato anche chiarito il fatto che a volte i figli vengono sottratti per motivazioni economiche e non in presenza di reali abusi, maltrattamenti, ecc. ma solo per il disagio soggettivo conseguente ai problemi economici, che viene ingiustamente classificato da psicologi, psichiatri e persino dagli assistenti sociali stessi come un pregiudizio per il minore. Un altro grave problema sollevato è stata la presunta autonomia dei servizi sociali che recentemente hanno rivendicato pubblicamente sostenendo che dovrebbero essere controllati solo dal loro stesso ordine. Su questo punto l’assessore Violetta Plotegher è stata criticata violentemente per non aver contestato queste affermazioni. Gli assistenti sociali sono dipendenti comunali e devono essere controllati dall’amministrazione comunale. Nonostante tutte le critiche mosse dal consiglio l’assessore Plotegher ha dimostrato tutta la sua pochezza e incompetenza ed ha replicato parlando di “miglioramenti” da fare all’interno di un sistema che secondo lei funziona e reiterando la sua fiducia (acritica a nostro parere) nei confronti dei servizi sociali. Forse l’assessore non era presente mentre si parlava di crimini contro l’umanità e di errori gravi e frequenti al limite del reato penale? Non si è accorta forse che il presidente della commissione politiche sociali stesso ha dichiarato formalmente che esiste un problema?
E l’aula si è scaldata ulteriormente dopo l’intervento del consigliere Maffioletti che ha ricordato le parole dell’onorevole Antonio Guidi al recente convegno di Trento dell’8 giugno scorso: «vale più un chilo di bambino che un chilo di eroina». Il consigliere ha sostenuto che la giustizia minorile è una gallina dalle uova d’oro e che non vede esenti da possibili conflitti di interesse né il consiglio comunale né la giunta. Ha ricordato che il presidente della commissione politiche sociali, Marco Pisoni, lavora per Villa St. Ignazio mentre l’assessore all’ambiente Michelangelo Marchesi è il direttore della cooperativa Progetto ’92 che si occupa di minori seguiti dai servizi sociali o sottratti alle famiglie. Il consigliere Pisoni ha tentato pateticamente di rispondere dimostrando chiaramente di non essere neppure consapevole del possibile conflitto di interessi, il che non è accettabile per una figura istituzionale di questi livello. E addirittura il Sindaco stesso ha preso la parola per difendere l’assessore Marchesi dicendo che viene allontanato dalla sala quando si parla del Progetto ’92, ammettendo quindi che esiste un conflitto di interessi.
Sebbene la proposta di delibera sia stata bocciata, il consigliere Maffioletti si è detta molto soddisfatta della presa di coscienza generale del problema e soprattutto dell’impegno esplicito preso da molti consiglieri di mettere mano alla questione e trovare una soluzione condivisa. Ovviamente ora dalle parole si deve passare ai fatti e chi ha riconosciuto la presenza di un problema non potrà più limitarsi a fare bella figura con i genitori e le famiglie ma dovrà anche concretizzare questo suo impegno. E questo deve essere fatto in fretta perché mentre noi parliamo ci sono dei bambini che soffrono rinchiusi ingiustamente in una casa famiglia. Le associazioni che si occupano della famiglia, i genitori e i cittadini attenderanno al varco questi consiglieri per ricordare loro le promesse fatte che sono state registrate in un video che sarà presto disponibile su YouTube.
Adiantum

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