SALUTE e MEDICINA
Comunicato Stampa

Zeolite clinoptilolite attivata nella terapia antitumorale

Le caratteristiche peculiari della zeolite clinoptilolite attivata (ZECLA) sono costituite dalla capacità di legare, a livello intestinale, radicali liberi, metalli pesanti, ione ammonio e tossine, allontanandole dall’organismo, attività descritte nella definizione stilata dal Nomenclatore Europeo dei dispositivi medici.

FotoLe zeoliti sono minerali di origine vulcanica che si formano per lo più dall’incontro tra la lava incandescente e l’acqua salmastra dei mari.

Si trovano in grande quantità in giacimenti e ne sono presenti più di cento tipologie diverse. La zeolite clinoptilolite ha una struttura cristallina estremamente stabile caratterizzata da una superficie microporosa in grado di interagire con molte sostanze.

Ne esistono vari tipi, chimicamente accomunati dall’alto contenuto di composti idrati di alluminio e silicio. Per questo motivo le zeoliti sono chimicamente definite alluminosilicati idrati di metalli alcalini e alcalino-terrosi. Questi minerali altamente porosi, noti anche come setacci molecolari, mostrano un’enorme capacità di eliminare i metalli e le tossine dagli organismi e dagli ambienti inquinati (1,2).

Grazie alle suddette proprietà, le zeoliti vengono usate in vari campi medici, sistemi di somministrazione di farmaci, guarigione delle ferite, ingegneria dei tessuti, rivestimento di impianti, emodialisi, assorbimento di gas e rimozione di ioni nocivi dal corpo (3).

Grazie all’assenza di tossicità, la clinoptilolite è considerata sicura per l’uso in vivo dall’EFSA (Autorità europea per la sicurezza alimentare) e per l’uso umano da parte delle comunità farmaceutiche dell’Unione europea e degli Stati Uniti (4).

Vari tipi di clinoptilolite sono stati certificati per l’uso clinico . Uno di questi materiali certificati, considerato sicuro per applicazioni umane orali, è la PMA–zeolite (Panaceo-Micro-attivata), con le sue proprietà disintossicanti, antiossidanti e antinfiammatorie (5).

Questo prodotto si ottiene dalla micronizzazione della zeolite clinoptilolite (che viene quindi ridotta in una polvere finissima). La clinoptilolite è la zeolite naturale più utilizzata in medicina. Prima dell’uso, viene solitamente attivata riducendola in polvere fine. In questo processo, la sua superficie attiva e la sua attività aumentano notevolmente.

EFFICACE CONTRO:

• Tossine, metalli pesanti e pesticidi presenti nell’organismo
• Problemi del sistema gastrointestinale
• Gonfiore di stomaco

INDISPENSABILE PER:
• Pulire l’organismo attivando un profondo detox
• Depurare il fegato e l’intestino
• Migliorare l’aspetto della pelle
• Attivare una potente azione antiossidante e alcalinizzante
• Favorire le prestazioni mentali e fisiche
• Supportare il sistema immunitario

la Zeolite contiene quasi tutti gli elementi della tavola periodica e perciò contribuisce a reintegrare gli elementi essenziali per il tuo organismo, attraverso un intelligente scambio ionico, in cui fornisce ciò di cui l’organismo è carente e toglie ciò che ha in eccesso.

PARTICOLARMENTE INDICATA PER:

• Tutti: elimina dall’organismo i metalli pesanti, pesticidi e smog presenti nei cibi e nell’aria.
• Sportivi: le Zeoliti attivate, anche in sinergia con altri principi attivi, vengono usate per ridurre l’acido lattico e aumentare la resistenza e il recupero fisico e intellettuale..
• Pazienti in chemioterapia: per eliminare gli effetti collaterali dopo la fine dei trattamenti.

LA STRUTTURA POROSA DELLA ZEOLITE È IN GRADO DI CATTURARE ANCHE GRANDI ELEMENTI RADIOATTIVI
La clinoptilolite può legare gli atomi radioattivi nelle scorie nucleari e aiutare a risolvere questo scottante problema ecologico (6). Nei ratti e nelle pecore, la clinoptilolite ha bloccato l’assorbimento del cesio radioattivo e ne ha ridotto la concentrazione negli organi degli animali (7).

LA ZEOLITE POTREBBE ESSERE UTILIZZATA IN AGGIUNTA ALLA TERAPIA ANTITUMORALE.
La sua nota capacità di legare elementi radioattivi, tossine fungine e altre sostanze cancerogene la rende un candidato promettente per la futura ricerca sul cancro. Negli studi sulle cellule, la zeolite caricata con un farmaco antitumorale (5-fluorouracile) è stata in grado di uccidere le cellule tumorali dello stomaco e del colon. L’aggiunta di zeolite ha migliorato la potenza di questo farmaco (8,9).

Studi in vitro indicano che la zeolite micronizzata inibisce la protein chinasi B, induce l’espressione di proteine oncosopprimitrici (10) e limita gli effetti delle specie reattive dell’ossigeno. Negli studi sugli animali, ha ridotto le metastasi e aumentato l’effetto della doxorubicina grazie alle sue proprietà antiossidanti. Inoltre, gli studi in vivo hanno dimostrato che la zeolite può bloccare la crescita delle cellule tumorali mediante regolazione negativa della protein chinasi (11).

Studi sugli animali hanno riportato varie riduzioni delle dimensioni del tumore. La clinoptilolite ha ad esempio ridotto il numero di metastasi di melanoma (cancro della pelle) nei topi e ha potenziato la loro risposta immunitaria. È stata anche dimostrata una diminuzione dello stress ossidativo nei pazienti oncologici che hanno ingerito zeolite attivata.

Il Prof Pavelic (12) ha svolto ricerche in vitro per verificare la possibilità che l’eliminazione degli induttori tumorali (radicali liberi, metalli pesanti, ione ammonio e tossine) potesse influenzare la velocità di sviluppo dei tumori ed ha evidenziato un’azione inibitrice della zeolite nei confronti della crescita delle cellule tumorali variabile in funzione del dosaggio utilizzato e della tipologia di neoplasia. Inoltre l’applicazione locale di zeolite micronizzata su tumori della pelle ha diminuito la formazione del tumore stesso e la sua crescita. Infine studi tossicologici effettuati su topi e ratti hanno dimostrato che il trattamento non ha effetti negativi (13).

La zeolite clinoptilolite attivata è anche in grado in indurre una stimolazione della risposta immunitaria legata ad una diminuzione della perossidazione lipidica derivante dalla formazione di radicali liberi in eccesso. Alcuni studi hanno evidenziato in culture cellulari in soluzione nutriente senza silicio l’arresto dopo breve tempo delle principali funzioni di sintesi, ad esempio la sintesi proteica e la sintesi clorofilliana, con compromissione della parete cellulare che diventa instabile (14).

Questa perdita metabolica presente anche nel substrato della matrice extracellulare nei malati cronici e tumorali è stata confermata, tra l’altro, da deficit di adenosina trifosfatasi, dall’inibizione della pompa Na+/K+, dalla riduzione dell’ossiemoglobina nel sangue, dal maggiore consumo di ossigeno, dall’eccesso di radicali liberi ed infine da problemi di natura elettrofisiologica. In caso di neoplasia infatti si riscontra un potenziale negativo eccedente in quanto il tessuto tumorale agisce come una batteria che si sta fortemente scaricando.

Gli effetti collaterali generati dalla radioterapia sono legati all’elevata energia che viene assorbita dalle cellule circostanti la massa tumorale con formazione di radicali liberi che comportano un incremento dello stress ossidativo e dalla reazione infiammatoria locale, anche a livello del derma, che modifica la fisiologia cellulare.

La capacità adiuvante della zeolite clinoptilolite attivata nella terapia antitumorale, chemio e radio, può essere quindi attribuita alla sua partecipazione alla sintesi proteica, alla capacità di contribuire alla costruzione del tessuto connettivo, all’azione adsorbente, al controllo del metabolismo del calcio nelle cellule da parte del silicio presente nella sua struttura ed infine all’azione antiossidante.

Numerose applicazioni cliniche hanno pienamente confermato tali attività ed il risultato finale è caratterizzato da migliori condizioni di vita dei pazienti trattati, con tempi di recupero funzionale molto brevi dopo le applicazioni di chemio o radio-terapia. Tali risultati sono confortati dai dati cImici che dimostrano un incremento dell’emoglobina fino alla sua normalizzazione ed il netto miglioramento nel tempo della formula leucocitaria in genere sconvolta dalla terapia (14).

L’organismo è quindi in grado di reagire meglio nei confronti del tumore rendendo più efficaci le terapie.

BIBLIOGRAFIA
1. Revisione critica sulla sicurezza della zeolite clinoptilolite e sulle applicazioni mediche in vivo (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC6277462/)
2. Applicazioni delle zeoliti naturali in agricoltura e produzione alimentare (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/28295317/)
3. Applicazioni biomediche di materiali a base di zeolite: una revisione (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/32806312/)
4. Il trattamento dell’osteoporosi con una zeolite modificata mostra effetti benefici in un modello di ratto osteoporotico e in uno studio clinico sull’uomo (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7930600/)
5. Studio ZeOxaNMulti: uno studio randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo sulla PMA-zeolite orale per prevenire gli effetti collaterali indotti dalla chemioterapia, in particolare la neuropatia periferica (https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7288011/)
6. Trattamento dei rifiuti liquidi radioattivi mediante assorbimento su zeolite naturale in Turchia (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/16563616/)
7. Riduzione dell'assorbimento di radiocesio da parte delle pecore che consumano mangimi contaminati dalle ricadute di Chernobyl (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/2842924/)
8. Potenziamento del 5-fluorouracile incapsulato in zeoliti come sistemi di somministrazione di farmaci per modelli in vitro di carcinoma del colon-retto (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/23988779/)
9. Preparazione e valutazione in vitro del nanocomposito magnetite-zeolite caricato con 5-fluorouracile (5-FU-MZNC) per applicazioni di somministrazione di farmaci antitumorali (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/26796283/)
10. Zeolite naturale clinoptilolite: nuovo adiuvante nella terapia antitumorale (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11434724/)
11. Effetto immunostimolante della clinoptilolite naturale come possibile meccanismo della sua capacità antimetastatica (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11862470/)
12. M. Colic Al, K. Pavelic, Journal of Molecular Medicine 78, 333—336, (2000)
13. K. Pavelic et al. Molecular Medicine 78: 708-720 (2001)
14. K. Hecht, E. Hecht-Savoley, Natur-Mineralien, Regulation und Gesundheit. Schibri-Verlag, Berlin! Milow (2005)



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