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Cordyceps Sinensis: straordinario fungo della forza e dell’energia psico-fisica

E’ un raro fungo tibetano e tra i funghi medicinali è considerato il più potente rigenerante e rinvigorente sia mentale che fisico. E’ da sempre considerato tonico ed afrodisiaco e sia nei maschi che nelle femmine porta ad un aumento dell’attività sessuale fino al 30% . La sua principale caratteristica è quella di energizzante a livello cellulare e ciò porta beneficio a tutti i livelli: organico, immunitario, ormonale e psichico.

FotoL’uso del fungo, da parte della Medicina Tradizionale Cinese, risale al 1700 a.C. La prima testimonianza scritta dell’esistenza del Cordyceps è del 620 a.C., durante la dinastia Tang. Lo si descrive allegoricamente «verme d’inverno erba d’estate», e in effetti il Cordyceps pare proprio un bruco vegetale.

Ai tempi della dinastia Ch’in, verso il 200 a.C., l’imperatore pare che pagasse un’oncia d’oro ogni tre giorni per avere il prezioso fungo, che si sapeva donasse calma all’animo e vigore al corpo. Nelle cucine reali 5 g di Cordyceps venivano inseriti nello stomaco di un’anatra che poi, una volta ben cotta, era servita nel corso dei giorni successivi.

Ancora oggi nella medicina orientale si consiglia di associare il fungo con la carne di anatra e preparare questo piatto specialmente per le persone anziane, in quanto un pasto di questo genere equivale ad assumere 50 g di ginseng, che è la sostanza energizzante probabilmente più conosciuta e più usata che si trovi in natura.

Il Cordyceps veniva un tempo anche utilizzato negli avvelenamenti da oppio e per curare chi dipendeva da questa droga. Un altro aneddoto riguarda la leggendaria bellezza cinese Yang Kuefei, che pare assumesse regolarmente il Cordyceps, perché considerato «fonte di giovinezza».

In Europa e in Giappone il Cordyceps è conosciuto già dalla prima metà del 1700; fu menzionato per la prima volta a un meeting scientifico, tenutosi a Parigi nel 1726.

COSTITUENTI PRINCIPALI DEL CORDYCEPS SINENSIS

• Cordycepina: un nucleoside purinico ad effetto antibiotico con proprietà antitumorali, in particolare limita la crescita di clostridium, la cui presenza favorisce l’insorgere di neoplasie ; la cordycepina e’ un derivato del nucleoside adenosina ritenuto il più importante componente attivo dal punto di vista terapeutico.
• Ergosterolo ed Ergosterolo palmitato: si tratta di un precursore della vitamina D2 contenuto nei funghi e lieviti;
• Acido Cordycepico: che è semplicemente D Mannitolo, zucchero che tra le altre funzioni ha quella di facilitare l’ingresso di sostanze chimiche bioattive a livello cerebrale;
• Polisaccaridi: oltre al già citato acido cordycepico, contiene anche ciclofurani, β-glucani, b-mannani ad azione immunomodulante;
• Sali minerali: sodio, potassio, calcio, magnesio, ferro e zinco
• Vitamine
• Galattomannano
• Micosio
• Gracile
• Adenosina
• Acido palmitico
• Steroli
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MIGLIORA LE DIFESE IMMUNITARIE
Il Cordyceps sinensis è ricco di polisaccaridi (principalmente β-glucani) ad alto peso molecolare che esercitano un’importante azione di regolazione del sistema immunitario. Non agiscono direttamente sulla malattia, ma piuttosto potenziano la risposta immunitaria che diventa più veloce ed efficace nel rispondere allo stimolo patogeno. Ciò non significa che assumendo Cordyceps non ci ammaliamo, ma che la nostra capacità di rispondere alla malattia diventa molto più rapida ed efficace e quindi i sintomi saranno ridotti sia come intensità, che come durata.

Un recente studio del 2007 ha dimostrato che i polisaccaridi del Cordyceps sinensis sono in grado di aumentare l’attività fagocita, di attivare quindi quelle cellule del sistema immunitario con il compito di mangiare e distruggere gli agenti patogeni. Indirettamente ciò significa che il fungo è in grado di potenziare l’immunità innata o aspecifica. La sua attività è quindi soprattutto di regolazione del sistema immunitario, per rispondere a specifiche situazioni di pericolo esterne.

POTENTE ANTIMICROBICO E ANTIVIRALE
Il Cordyceps sinensis è l’unico rimedio in natura che contiene una particolare classe di sostanze nucleosidi alterati (cordicepina e HEAA, idrossietiladenosine) che hanno un’azione antireplicativa diretta nei confronti di virus, batteri e anche su molti tipi di cellule tumorali. Ciò significa che quando queste sostanze vengono incorporate nel DNA di questi organismi, lo danneggia in modo tale che non possono sopravvivere e replicarsi.

Per questo motivo possiamo dire che il Cordyceps è un vero e proprio antimicrobico ed antivirale naturale. La cordicepina poi è una sostanza con azione antibiotica diretta, molto efficace anche contro quei microrganismi che hanno sviluppato resistenze antibiotiche. Questa sostanza si è dimostrata efficace anche nei confronti di patogeni molto pericolosi, come il Mycobacterium tubercolisis (agente infettivo della Tubercolosi) e il Mycobacterium leprare (agente infettivo della Lebbra).

Numerosi studi riportano l’efficacia del Cordyceps sinensis anche nel supporto dei pazienti affetti da HIV (AIDS). Dagli studi è emerso che questo fungo è in grado di ridurre la carica virale, inibendo la replicazione del virus e una migliore risposta immunitaria, nonché a ridurre i casi di infezioni opportunistiche e le malattie oncologiche associate allo sviluppo dell’AIDS.

MIGLIORA ENERGIA, RESISTENZA E VITALITA’
L’aumento dell’energia e della resistenza fisica è uno dei motivi principali per cui questo fungo è tanto ricercato. La forma di energia che ci permette di compiere tutte le funzioni organiche è quella cellulare, e l’ATP è la molecola che rilascia energia alla cellula. Numerosi studi confermano che il Cordyceps sinensis è in grado di migliorare l’utilizzo dell’ossigeno e la produzione di ATP e incrementare l’energia a livello cellulare fino al 55%.

Inoltre è in grado di aumentare direttamente i livelli di ossigeno tissutale, il che significa che la persona può “respirare meglio” e questo aiuta ad aumentare notevolmente i livelli di energia. Per questo motivo il consumo del Cordyceps è particolarmente indicato alle persone che soffrono spesso di stanchezza, nonché agli sportivi che hanno bisogno di una marcia in più.

Si è visto che soggetti anziani che accusavano sintomi correlati all’età avanzata — quali stanchezza, insonnia, perdita di lucidità, tinnito, disturbi motori — hanno avuto un giovamento grazie all’assunzione di estratto di Cordyceps, godendo di maggiore vitalità, migliore tolleranza al freddo e di un aumento della memoria. Uno studio, effettuato su topi anziani, ha dimostrato che, dopo 6 settimane di consumo di estratti di Cordyceps, i topi manifestavano un importante miglioramento nelle capacità di apprendimento e di memoria.

Ci sono inoltre numerosi studi clinici condotti su soggetti anziani che dimostrano come il #Cordyceps è in grado di migliorare sintomatologie associate all’invecchiamento, tra cui proprio la stanchezza, ma anche la memoria, le funzioni cognitive, la tolleranza al freddo e la carica sessuale.

IL CORDYCEPS NELLO SPORT
L’utilizzo del Cordyceps in ambito sportivo nasce dalla pubblicità seguita alle performance sportive ottenute da atlete cinesi ai mondiali di atletica di Stoccarda e ai “Chinese National Games” nel 1993. Nell’agosto del ’93 ai Campionati Mondiali di atletica di Stoccarda, le atlete cinesi vinsero l’oro nelle gare dei 1.500, 3.000 e 10.000 metri con l’abbattimento dei rispettivi record mondiali. Sempre nel ’93 durante i “Chinese National Games” le stesse atlete abbatterono 3 record mondiali. I controlli anti-doping risultarono tutti negativi e l’allenatore dichiarò che il merito andava soprattutto all’uso di questo fungo.

Un altro studio in doppio cieco condotto nel 1998 presso l’Istituto di Ricerca dello Sport della Facoltà di Medicina dell’Università di Pechino ha valutato la clearance del lattato in vari gruppi di atleti. I dati ottenuti hanno evidenziato che, nel gruppo che assumeva la dose maggiore di Cordyceps sinensis (1000 mg/die ), la clearance del lattato, e quindi le capacità di sforzo aerobico, erano nettamente migliori.

MIGLIORA LA POTENZA SESSUALE E FERTILITA‘
Il Cordyceps sinensis è un importante fungo afrodisiaco. La sua assunzione regolare può portare, sia nell’uomo che nella donna, ad un aumento del 30% nell’attività sessuale.
L’infertilità, nella Medicina Tradizionale Cinese, si definisce un «vuoto di Reni, di Qi» e il Cordyceps sinensis possiede un potente effetto tonificante sull’energia renale ed è quindi il fungo più indicato nell’impotenza, nella sterilità e nella regolarizzazione della produzione degli ormoni sessuali.

Il Cordyceps aumenta inoltre la produzione di DHEA, l’ormone della giovinezza precursore del testosterone, dopo circa 1 ora dall’assunzione, e per questo è da ritenersi un importante stimolatore della funzionalità endocrina e sessuale, in particolare maschile.

In Oriente il Cordyceps sinensis è anche soprannominato “il viagra dell’Himalaya” dato che per millenni è stato l’unico rimedio della tradizione orientale in risposta ai problemi legati alla sfera sessuale, sia dell’uomo che della donna, quali la diminuzione della libido, l’impotenza e l’infertilità.

Sono diversi gli studi clinici che dimostrano come il Cordyceps sinensis migliori il livello degli ormoni sessuali, aumentando la carica sessuale e la risposta funzionale degli organi sessuali dell’uomo e della donna. Altri studi, condotti prima sugli animali e in seguito su uomini volontari, riportano un aumento del testosterone, nonché un incremento della motilità e della quantità degli spermatozoi. Inoltre il Cordyceps sembra agisca anche aumentando il flusso sanguigno agli organi sessuali, generando un erezione più virile negli uomini.

Il Cordyceps è dunque efficace perché agisce sia sulla circolazione del sangue, che regolando la produzione di ormoni.

ANTITUMORALE E DI SUPPORTO ALLE TERAPIE CHEMIO E RADIO
Il Cordyceps sinensis è particolarmente utile come supporto alle terapie oncologiche tradizionali (chemioterapia e radioterapia) perché:
Agisce sul sistema immunitario: i globuli bianchi e le cellule sane sono particolarmente sensibili ai cicli di chemioterapia. Durante la chemio muoiono molto velocemente e lasciano l’organismo in uno stato di immunodeficienza. Il Cordyceps agisce sul sistema immunitario, mantenendolo vigile ed efficiente e riducendo di fatto molti degli effetti collaterali più visibili provocati dalla chemio. Questo effetto è attribuibile soprattutto ai polisaccaridi in esso contenuti.

Azione diretta antitumorale: oltre ai polisaccaridi il Cordyceps sinensis contiene diversi metaboliti secondari che esercitano un’attività antitumorale diretta, con caratteristiche multi-target, multi-livello e con capacità di interagire a vari livelli biochimici. L’attività antitumorale del Cordyceps è attribuibile soprattutto alla presenza di cordicepina e di analoghi dell’adenosina (HEAA), che hanno dimostrato in vitro azione di inibizione della proliferazione cellulare, di induzione di apoptosi (morte cellulare programmata) e di inibizione dell’invasività delle cellule tumorali.

Stimolazione della corretta differenziazione cellulare, azione preventiva antineoplastica. Inibizione della proteinkinasi . Proprietà radioprotettive: il Cordyceps è anche utilizzato come rimedio radioprotettivo, in quanto è in grado di mitigare gli effetti delle radiazioni, proteggendo le cellule del midollo osseo e permettendo un recupero dei valori ematici più veloci e una diminuzione del livello dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS), riducendo anche i danni su cellule sane, tessuti ed organi.

INCREMENTA L’IMMUNITÀ E LA PRODUZIONE DI CELLULE-T
Si è riscontrato che il Cordyceps sinensis accresce l’attività della cellula “killer naturale” (NK), incrementando in tal modo la produzione delle cellule-T che a sua volta determina una ampliata massa muscolare; il vigore muscolare risulta potenziato con la produzione di giovani cellule sane.

Il Cordyceps ricarica con efficacia la schiera protettiva di cellule NK. La capacità dell’organismo di contrastare le infezioni e i tumori dipende dalla disponibilità di cellule NK, essenziali in quanto prima linea di difesa per il mantenimento del meccanismo di protezione dell’organismo, comunemente noto come sistema immunitario. Vari studi scientifici riguardanti il Cordyceps si sono concentrati in modo particolare sulle cellule NK e sull’effetto che il Cordyceps ha su di esse quando correlate alla formazione del cancro.

Uno studio in vitro ha dimostrato che il Cordyceps accresce in modo rilevante l’attività delle cellule NK tanto negli individui sani quanto nei soggetti affetti da leucemia. Secondo uno studio cinese, pubblicato sul Chinese Journal of Integrated Traditional and Western Medicine, il Cordyceps naturale ha accresciuto l’attività delle cellule NK del 74 per cento in soggetti comuni e del 400 per cento in pazienti affetti da leucemia. Analoghi progressi dell’attività delle cellule NK sono risultati in casi di estesi melanomi.

RIDUCE LE DIMENSIONI DEI TUMORI

In Cina e in Giappone si sono condotti vari studi clinici su malati di cancro, impiegando una dose terapeutica di 6.0 grammi di Cordyceps al giorno. In uno studio effettuato con cinquanta pazienti affetti da cancro polmonare cui, in concomitanza con la chemioterapia, era stato somministrato Cordyceps, nel quarantasei per cento dei casi le dimensioni dei tumori si sono ridotte. Uno studio implicante malati di cancro affetti da vari tipi di tumore ha rilevato che l’estratto di Cordyceps sinensis (6.0 grammi al giorno per oltre due mesi) ha migliorato i sintomi soggettivi nella maggior parte dei pazienti; nella metà dei casi i conteggi dei globuli bianchi si sono mantenuti stabili e le dimensioni dei tumori si sono ridotte in modo rilevante.

In Giappone alcuni ricercatori hanno riportato che nei soggetti affetti da cancro il Cordyceps incrementa la reattività generale del sistema immunitario. Per giungere a tale scoperta, costoro hanno iniettato per via sottocutanea ad alcuni topi cellule cancerose (linfoma) e quindi somministrato per via orale Cordyceps; tale prassi ha comportato una riduzione delle dimensioni del tumore e prolungato la vita. Negli studi in questione il Cordyceps ha inoltre migliorato la risposta degli anticorpi.

ANTI-INVECCHIAMENTO E ANTIOSSIDANTE
Storicamente il Cordyceps è sempre stato considerato un rimedio naturale, in grado di allungare la vita. Gli studi condotti su questo fungo non hanno fatto altro che confermare queste sue proprietà. Infatti il Cordyceps sinensis è uno dei più potenti antiossidanti esistenti in natura e la sua azione si esercita soprattutto nei confronti dei radicali liberi dell’ossigeno (ROS), estremamente dannosi per l’organismo in quanto attaccano i costituenti molecolari principali, causando un danno cellulare ai tessuti e agli organi.

Questa azione negativa, condotta dai radicali liberi, accelera i tempi di invecchiamento cellulare e di fatto anche quello “visivo” caratterizzato dalla comparsa di rughe, macchie sulla pelle e in seguito di vere e proprie patologie.

Il Cordyceps agisce progettendo l’organismo dalla perossidazione lipidica, un processo che porta al danneggiamento delle membrane biologiche e dei tessuti ad elevata componente lipidica, quali il tessuto nervoso cerebrale e periferico. Per questo stesso motivo il suo utilizzo è consigliato per la prevenzione da malattie neurodegenerative, quali la demenza senile, il morbo di Alzheimer e il morbo di Parkinson e la Sclerosi Multipla. Una molecola, isolata dal fungo, si è dimostrata capace di antagonizzare la tossicità indotta dai radicali liberi, evidenziando quindi un effetto protettivo sulle cellule neuronali.

PROTEZIONE CARDIOVASCOLARE
Studi scientifici hanno dimostrato che il Cordyceps sinensis è in grado di proteggere il cuore e il sistema vascolare, contribuisce indirettamente a prevenire la formazione delle placche ateromasiche, responsabili dell’arteriosclerosi. Tra le varie azione vi è quella di stabilizzare il battito cardiaco in caso di aritmie e tachicardie e di protezione da ipossia e ischemia. Questa azione protettiva è correlata alla presenza di adenosina e di altri nucleosidi che migliorano la circolazione coronarica e vascolare in generale.

Inoltre il fungo Cordyceps, come la quasi totalità dei funghi medicinali, è in grado di regolarizzare anche i valori lipidici del colesterolo e dei trigliceridi. Uno studio effettuato su 273 pazienti arruolati in 9 centri ospedalieri ha dimostrato che l’assunzione di Cordyceps migliora i livelli di colesterolo dal 10 al 21% e dei trigliceridi dal 9 al 26%, aumentando al contempo i livelli di colesterolo buono (HDL) dal 27 al 30%.

PROTEGGE IL FEGATO
E’ stato dimostrato da studi scientifici che il consumo di Cordyceps sinensis migliora la funzionalità epatica e può essere molto utile per rallentare la progressione di epatopatie, quali steatosi epatica, fibrosi, cirrosi, epatite cronica virale e insufficienza epatica. E’ stato dimostrato che migliora le funzioni delle cellule di Kupffer e aumenta il metabolismo energetico e il flusso sanguigno epatico . Recenti esperienze cliniche fanno pensare che questo fungo possa essere estremamente utile nelle terapie dell’epatite C.

Sono stati descritti possibili meccanismi d’azione : stimolazione TGF-beta ,riduzione dell’espressione di PDGF e prevenzione dell’attivazione di HSC e della deposizione di procollagene I e III.
Il suo utilizzo permette di ridurre velocemente e in modo significativo i livelli degli enzimi epatici (AST, ALT, GGT, ALP) e di prevenire fibrosi e cirrosi epatica. Il meccanismo di protezione del fegato è correlato ad una più veloce degradazione dei depositi di collagene e ad una riduzione della perossidazione lipidica, un danno causato dall’eccesso di radicali liberi.

PROTEGGE I POLMONI
Secondo la Medicina Tradizionale Cinese il fungo Cordyceps è in grado di lavorare e ristabilire il meridiano dei polmoni ed è dunque utile per trattare tutti quei disturbi che interessano l’apparato respiratorio. Studi scientifici hanno infatti dimostrato che l’assunzione del Cordyceps sinensis permette di aumentare la produzione di ATP (fonte di energia cellulare) dal 30 al 55% e di migliorare la capacità di utilizzazione dell’ossigeno nella stessa percentuale. Ciò spiega la sua efficacia in tutte le affezioni respiratorie, dalla bronchite, all’asma.

Tali effetti sono stati dimostrati scientificamente attraverso l’evidenza di una diminuzione di specifici mediatori chimici responsabili della sintomatologia allergica ed asmatica, quali ad esempio il TGF-beta. Il suo utilizzo si è inoltre dimostrato particolarmente utile anche in patologie come la broncopneumopatia cronico-ostruttiva (BPCO).

PROTEGGE I RENI
Secondo la MTC il Cordyceps è il rimedio d’elezione per la cura dei disturbi dei reni, sede principale dell’energia vitale del nostro organismo. Molti lavori scientifici hanno di fatto dimostrato che il Cordyceps sinensis è in grado di proteggere i reni e di migliorarne la funzionalità, normalmente misurata con parametri quali la creatinina, la proteinuria, l’acido urico e la clearance della creatinina. L’assunzione di Cordyceps è dunque indicata in caso di nefrite, insufficienza renale e anche in caso patologie ai reni su base autoimmune.

AZIONE ANTIDIABETICA
Numerosi studi su modelli animali concordano sul fatto che il Cordyceps sinensis è in grado di migliorare il metabolismo del glucosio, riducendo i pericolosi picchi sia di iperglicemia, che di ipoglicemia. Questo fungo è stato studiato in vivo su animali e sull’uomo per valutare la sua capacità di regolazione della glicemia. Da questi studi si è notato che l’assunzione regolare di 3 grammi al giorno permette la regolarizzazione della glicemia nel 95% dei pazienti, rispetto al 54% ottenuto da altri metodi, con notevole riduzione del picco glicemico post-prandiale e delle ipoglicemie tra un pasto e l’altro.

Ciò permette di migliorare la gestione della glicemia nel tempo e di tenere sotto controllo i danni derivati da un eccessivo livello di glucosio nel sangue. Questo dato è inoltre confermato dal fatto che l’assunzione regolare di questo rimedio naturale, è associato anche ad una riduzione dell’emoglobina glicata.

HA AZIONE ANTIDEPRESSIVA
Il Cordyceps sinensis ha una chiara e rinomata attività antidepressiva che sembra dovuta ad un effetto anti MAO. È stato anche segnalato un influsso positivo nell’insonnia.
Negli animali da esperimento la somministrazione del fungo con l’alimentazione ha portato ad una diminuzione nei markers biochimici dello stress, con normalizzazione dei livelli di colesterolo ed attenuazione della tendenza al declino ponderale di milza (24%), corticosurrene (91%) e fegato (37%).
Questi dati indicano l’arginamento degli effetti dello stress a livello endocrino-metabolico e quindi promuovono la somministrazione del fungo in caso di depressione ed esaurimento psico-fisico.

CONTROINDICAZIONI
Nella Medicina Tradizionale Cinese il fungo Cordyceps sinensis, così come il Ganoderma Lucidum, è considerato una delle “erba superiori”, cioè uno di quei rimedi naturali che l’uomo può assumere ogni giorno, per tutta la vita, anche ad alti dosaggi, senza comunque andare incontro ad effetti collaterali.
La sperimentazione con l’uso di forti dosi (10-80 g/kg) di Cordyceps negli animali da laboratorio non ha portato al riscontro di manifestazioni tossiche, letali o di effetti teratogeni o mutageni. In rari casi è stato descritto un leggero disturbo a livello gastrico, anche se comunque mai tale da richiedere l’interruzione della sperimentazione clinica. Gravidanza e allattamento: non ci sono ancora studi che attestano la sicurezza, o la pericolosità dell’uso del Cordyceps durante la fase di gravidanza e di allattamento. Pertanto in questi casi il fungo va utilizzato con cautela e la sua eventuale assunzione deve essere effettuata sotto controllo medico.

COME SI ASSUME? QUALI SONO I DOSAGGI?
Il Cordyceps sinensis può essere assunto sotto forma di polvere, compresse ed estratti. Il dottor Ivo Bianchi, uno dei maggiori esperti di Micoterapia in Europa, nel suo libro “Guarire con i funghi medicinali” consiglia i seguenti dosaggi:

• da 300-500 mg di Cordyceps sinensis durante la colazione e il pranzo aumentando gradualmente, in base al miglioramento delle forze ed alla tollerabilità del soggetto, fino ad un massimo di 2 capsule sempre mattino e primo pomeriggio.
• due capsule per tre volte al giorno, in caso di malattie virali e degenerative, con cicli di 6 settimane ogni 2 mesi.
• nell’anziano debilitato la somministrazione di Cordyceps consigliata è di 3 capsule al giorno, da assumere mattina e primo pomeriggio, dosaggio da raggiungere gradualmente.
• nei soggetti che svolgono attività fisiche e partecipano a competizioni atletiche il dosaggio è: da 14 giorni prima della gara 3 cps al giorno; come mantenimento 1 cps durante la colazione.
Per migliorare l’assorbimento dei principi attivi, il dott. Ivo Bianchi consiglia anche l’assunzione del fungo in concomitanza con della vitamina C.

Il cordyceps si è dimostrato un integratore sicuro e ben tollerato, privo di effetti tossici o rischi di altra natura; come per la stragrande maggioranza degli integratori, sono stati segnalati solamente casi isolati di lievi disturbi gastrici derivanti dall'ingestione di prodotti a base di cordyceps.
NB: Tutti gli studi che avvalorano le proprietà terapeutiche di questo fungo, ivi riportati, sono consultabili su Pubmed, nota banca dati biomedica accessibile gratuitamente online, sviluppata dal National Center for Biotechnology Information (NCBI) presso la National Library of Medicine (NLM).

FONTI
Stefania Cazzavillan (2011) – FUNGHI MEDICINALI, dalla tradizione alla scienza – NUOVA IPSA EDITORE
Ivo Bianchi (2008) – MICOTERAPIA – NUOVA IPSA EDITORE
Georges M. Halpern – I FUNGHI CHE GUARISCONO – EDIZIONI IL PUNTO D’INCONTRO
Ivo Bianchi (2013) – Il Fungo dell’Immortalità – MOS MAIORUM EDIZIONI
Ivo Bianchi (2016) -Guarire con i funghi medicinali — EDITORIALE PROGRAMMA
Articolo di Richard Alan Miller © 2008-2009. Originariamente pubblicato sul nr. 81 di Nexus New Times (agosto-settembre 2009).

STUDI
1. Amelioration of aminoglycoside nephrotoxicity by Cordyceps sinensis in old patientsÂ
Antiaging Effect of Cordyceps sinensis Extract
2. Antitumor sterols from the mycelia of Cordyceps sinensis
3. Cordyceps sinensis, un hongo usado en la medicina tradiciones china
4. Hypoglycemic activity of a polysaccharide (CS-F30) from the cultural mycelium of Cordyceps sinensis and its effect on glucose metabolism in mouse liver.
5. In vivo stimulatory effect of Cordyceps sinensis mycelium and its fractions on reproductive functions in male mouse.
6. Protein constituent contributes to the hypotensive and vasorelaxant acttvtties of cordyceps sinensis
7. Yarsagumba [Cordyceps sinensis (Berk.) Sacc.]; TraditionalUtilization in Dolpa District, Western Nepal.
8. [Effects of cordyceps sinensis on T lymphocyte subsets and hepatofibrosis in patients with chronic hepatitis B]
9. Manabe N. Sugimoto M. Azuma Y, et al. Effects of the mycelial extract of cultured Cordyceps sinensis on in vivo hepatic energy metabolism in the mouse. Jpn J Pharmacol. 1996;70:85–88.
10. Dai G. Bao T. Xu C, et al.CordyMax Cs-4 improves steady-state bioenergy status in mouse liver. J Altern Complement Med. 2001; 7 :231–240.
11. Manabe N. Azuma Y. Sugimoto M, et al.Effects of the mycelial extract of cultured Cordyceps sinensis on in vivo hepatic energy metabolism and blood flow in dietary hypoferric anaemic mice. Br J Nutr. 2000; 83 :197–204.
12. Steve Chen, M.D., Zhaoping Li, M.D., Ph.D., Robert Krochmal, M.D., Marlon Abrazado, B.S., Woosong Kim, B.S., and Christopher B. Cooper, M.D. Effect of Cs-4® (Cordyceps sinensis) on Exercise Performance in Healthy Older Subjects: A Double-Blind, Placebo-Controlled Trial. J Altern Complement Med. 2010 May; 16(5): 585–590. doi: 10.1089/acm.2009.022.
13. Ashok Kumar Panda and Kailash Chandra Swain. Traditional uses and medicinal potential of Cordyceps sinensis of Sikkim. J Ayurveda Integr Med. 2011 Jan-Mar; 2(1): 9–13. doi: 10.4103/0975-9476.78183.
14. Wang ZX, Wang XM, Wang TZ. Current status of pharmacological studies on Cordyceps sinensis and Cordyceps hyphae. Chung-Kuo Chung His I Chieh ho Tsa Chih. 1995; 15 :255–6.



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