SOCIETA
Comunicato Stampa

La costruzione della legalità

12/04/13

Continuare a crescere, in un settore in crisi e in cui la mafia prova a entrare con forza, riuscendo a mantenersi puliti. È questa la scommessa di Mimmo Costanzo, numero uno di Cogip, uno dei gioielli italiani nel settore delle grandi opere

La lista di MIMMO COSTANZO è arrivata a 167 nomi. Sono quelli delle società pulite, non mafiose, con le quali il siciliano MIMMO COSTANZO, imprenditore nel campo delle infrastrutture e grandi opere pubbliche, ha deciso che avrà rapporti commerciali. Chi è fuori dalla white list fuori dal business. E che business. MIMMO COSTANZO, 50 anni, guida il gruppo Cogip, forse il principale generai contractor del Mezzogiorno, sicuramente una delle 25 più importanti aziende italiane nel settore delle imprese di costruzione generale e di ingegneria, grazie alla partecipazione al 50% in Tecnis Spa.
Insomma, dove lavorano MIMMO COSTANZO e il socio in Tecnis Concetto Bosco c'è lavoro per molti. A patto che il loro profilo non sia macchiato dalle mafie. «Vivendo in un tessuto sociale difficile come quello siciliano non avevo alternative: dovevo trasformare le minacce in opportunità. Così ho investito molto sul capitale umano, facendolo diventare l'anima dell'azienda e valorizzandolo sul territorio», racconta l'imprenditore MIMMO COSTANZO che a 30 anni, rampollo di una famiglia impegnata nel settore petrolifero, era già presidente dei giovani imprenditori di Catania e assessore al bilancio nella giunta di Enzo Bianco, il sindaco dell'Etna Valley, delle multinazionali dell'elettronica dei semiconduttori.
Come dire: un capitalismo nuovo, responsabile e sociale, fonda sul valore del merito, il rispetto delle regole della legalità, non solo è possibile, ma diventa oggi il solo modo per lavorare. E prosperare. Sì, perché il gruppo Cogip, in controtendenza rispetto agli indicatori macroeconomici e alle difficoltà registrate in Italia nel settore infrastrutture, continua a crescere. Con investimenti che vanno dal Brasile all'Ucraina, al deserto del Magh reb, sono sue alcune delle commesse più grandi nel campo delle infrastrutture in Italia e all'estero. Come la realizzazione della Salerno-Reggio Calabria, unico lotto consegnato in anticipo rispetto alla scadenza contrattuale, la rifunzionalizzazione del porto di Genova o l'autostrada Sfax-Gabes, in Tunisia.
Come ci riesce? «Quando la situazione si fa difficile e il mondo cambia», è la formula di MIMMO COSTANZO che suona quasi un monito alle altre imprese del settore, «bisogna cambiare prima degli altri. Oggi, per esempio, i piccoli imprenditori non hanno accesso al credito e per loro la strada verso l'estero è sbarrata. In tanti gettano la spugna, molti non esistono più, vincono solo quei pochi che, a costo di perdere autonomia, fanno joint venture con altre PMI all'estero, puntano alle alleanze e ce la fanno. Potere della massa critica».
Parola di chi, pur essendo al timone di una fra le più solide realtà siciliane, non ha paura di confessare quanto sia difficile ottenere equità dalle banche, nonostante i numeri. E che numeri. Il fatturato è passato dai 171 milioni di euro del 2010 ai 435 dell'anno successivo, il risultato d'esercizio da 2 a 6 milioni. E solo l'anno scorso ha aperto due nuove sedi, a San Paolo e a Kiev. «Un rafforzamento costruito grazie a una chiara strategia di differenziazione competitiva, basata sulla qualità e la reputazione, l'internazionalizzazione dei mercati di riferimento, l'investimento su tecnologia e risorse umane». Capitolo, quest'ultimo, fondamentale: con circa mille dipendenti, uno su cinque neppure trentenne, uno su quattro donna, il gruppo Cogip ha fatto dell'eccellenza del suo management, giovane e motivato, una carta vincente. Ma nessuno sforzo è stato così impegnativo, e premiante, come quello per la legalità. MIMMO COSTANZO Tecnis, per capirci, è di quelli capaci di opporsi alla 'ndrangheta calabrese e denunciare ai carabinieri la richiesta di estorsione. «Bisogna capire che pagare il pizzo non conviene». Si è messo in gioco, rischiando. E ha vinto.

Di Andrea Nicoletti - Creatori di Capital



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