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La storia di Laura e di tutti noi alla ricerca di lavoro

31/10/14

Laura 25 anni dalla provincia di Trieste, laureata da un anno e senza lavoro, sognava fortemente una carriera nell'ambito del Marketing...

FotoLaura 25 anni dalla provincia di Trieste, laureata da un anno e senza lavoro, sognava fortemente una carriera nell'ambito del Marketing e per questo dopo uno stage di non troppo successo, si era decisa a ricercare nuove opportunità di carriera nel suo bel Paese. Certo, l'atmosfera non era delle più floride e vivere nella provincia, non certo l'aiutava. Nonostante ciò, spendeva le sue giornate dietro al suo computer in cerca della sua occasione.
Sognava e si immaginava con un bel tailleur grigio nell'edificio a vetri di una multinazionale nella caotica Roma. Quel sogno lungi dal realizzarsi, infatti, le poche candidature che riusciva ad inviare o non ricevevano risposta o le offrivano uno stage con rimborso spese, che avrebbe coperto soltanto i costi dell'affitto.
Diveniva giorno dopo giorno sempre più afflitta e triste e vedeva il suo sogno irrealizzabile; lentamente come reazione alla situazione precaria di cui tutti si lamentavano maturò l'idea di partire per gli Stati Uniti.
Laura sperava di trovare un lavoro in America, credeva che là, la sua laurea avrebbe avuto un valore e pensava di poter al contempo migliorare l'Inglese.
Come mai decise di partire? Si sentiva ovunque parlare di Fuga dei Cervelli, tutti attorno a lei le scaricavano addosso i pensieri pessimistici di un'Italia che non è per giovani e che non potrà mai offrirle niente. Laura prese la valigia, si fece pagare il biglietto dai genitori e con le tasche piene di sogni decise di partire alla volta della terra delle opportunità, dove chiunque può diventare qualcuno.

Tanto più ardentemente si sogna, tanto più la batosta è grande, quando il sogno si infrange. Nessuno aveva fatto notare a Laura che in America anche se i posti di lavoro sono di più, la concorrenza è più spietata, nessun articolo di giornale le aveva fatto riflettere sul fatto che in USA ella sarebbe stata una straniera con un Inglese abbozzato, nessuno le aveva fatto immaginare quanto sarebbe stata dura farcela da sola, senza una famiglia pronta a tenderti la mano.
Adesso, che si trovava in America pensava che era difficile trovarsi un lavoro da laureati, quando la lingua del paese in cui vivi non è la tua lingua d'origine.
La storia di Laura dovrebbe far riflettere ed insegnarci che non è tutto oro quel che luccica: trasferirsi in un nuovo paese alla ricerca di lavoro, tanto più un lavoro in cui si richiede una laurea, è un salto nel vuoto; è un passo difficile da compiere che richiede costanza e soprattutto consapevolezza delle difficoltà.
Non accettare uno stage mal pagato in Italia oggi non è detto che porti ad un lavoro migliore all'estero.



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