SOCIETA
Comunicato Stampa

La tassa sulle sigarette elettroniche è quasi legge

05/08/13

Nonostante le proteste di questi giorni, sfociate anche in un sit-it e sciopero della fame, la famigerata tassa sulle sigarette elettroniche sta per diventare legge. Le ferie del Governo sono più importanti di 3000 posti di lavoro e di migliaia di decessi "evitabili".

Secondo il rapporto dell'Istituto Superiore di Sanità, in Italia ci sono circa 10 milioni di fumatori abituali. Molti di questi anche grazie alle sigarette elettroniche sono riusciti a diminuire notevolmente, e in molti casi a smettere del tutto. Come spiegano Professori del calibro di Veronesi, Tirelli ed altri, ogni piccola diminuzione di consumo di sigarette tradizionali salverà molte vite umane. Non ci vuole molto per capire che se la tassa dovesse passare così come è stata inserita nel Decreto Legge 1 Luglio 2013, n. 78, molti degli attuali fruitori di questo valido strumento “probabilmente” tornerebbero alle sigarette classiche, e ovviamente tutti coloro che sarebbero passati a breve alle sigarette elettroniche forse desisteranno definitivamente.
Il governo si aspetta per il 2014 un introito da questa tassa di circa 117 milioni di Euro. Questo non avverrà di certo perché il mercato delle sigarette elettroniche, che è già in una fase difficile, con questa tassa subirà una battuta d'arresto importante.
Sarebbe stato molto più efficace perseguire la strada che molti altri Stati hanno intrapreso da anni... "la reale disincentivazione al fumo di sigarette normali" …mi spiego meglio:
Sempre secondo i dati dell'istituto Superiore della Sanità, l'aumento del 10% sul costo delle sigarette porterebbe come probabile conseguenza una diminuzione di circa il 4% sulle vendite nell’arco di un anno.
Quindi, secondo questi calcoli se si aumentasse il pacchetto di sigarette del 10 % ogni anno per cinque anni si otterrebbe un duplice risultato positivo immediato:
• Il primo è quello della riduzione del numero dei fumatori. In cinque anni diminuirebbe del 20% circa, cioè di 200 mila persone;
• Il secondo porterebbe un incremento per l'erario di circa 500 Milioni di euro all'anno, ben oltre i 117 Milioni delle tassa sulle sigarette elettroniche.
Il risultato di una “vera” cultura del “non fumo” come quella appena elencata, darebbe i maggiori benefici sul lungo termine salvando molti fumatori da malattie oncologiche e ovviamente risparmiando anche sulla spesa pubblica destinata alla cura di queste malattie.
Da privato cittadino mi chiedo perché questa miopia del Governo?
Sembra incredibile che lo Stato attraverso le sigarette normali venda "MORTE CERTA" e si ha l'impressione che "addirittura" voglia difendere la categoria dei tabaccai anche contro i propri interessi sia morali che economici, e questo “di fatto” spazzando via migliaia di posti di lavoro che il mercato delle sigarette elettroniche ha creato in poco tempo.
La MIOPIA dei nostri parlamentari su questo argomento è imperante. A questo punto viene da chiedersi se sia soltanto "miopia" oppure "qualcuno", come ipotizzano molti addetti ai lavori, abbia preso "mazzette". Certo qualche Magistrato forse farebbe bene ad iniziare ad indagare. Ovviamente da cittadini ci auguriamo che sia stata soltanto una "svista" del Governo e che dopo le dovute consultazioni con tutte le parti in causa si arrivi ad una regolamentazione del settore equilibrata e basata principalmente sulla tutela della salute dei cittadini.



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