Mozzi per bici: a cosa fare attenzione? I consigli di DRC

DRC rappresenta un punto di riferimento in Italia e in Europa per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di componenti per biciclette di alta qualità. Tra questi vi sono anche i mozzi: ecco alcuni parametri da valutare per scegliere i prodotti migliori.

Milano, gennaio 2024 – I mozzi della bicicletta sono componenti fondamentali, anche se a volte vengono un po’ sottovalutati: si deve a loro la possibilità di garantire la rotazione delle ruote e di tenere fermi i raggi. Rivestono dunque una funzione molto importante per le performance del mezzo. Per questo motivo, è indispensabile saper scegliere con cura i prodotti giusti.

Lo confermano anche gli esperti di DRC, azienda di Lentate sul Seveso (Monza e Brianza) fondata nel 1992 e diventata nel corso degli anni un vero e proprio punto di riferimento, in Italia e in molti altri Stati europei, per lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di componenti per bici di alta qualità.

Nel momento in cui si sceglie un mozzo, spiega lo staff di DRC, bisogna innanzitutto prestare attenzione a quella che è la sua caratteristica fondamentale: la dimensione. È infatti in base alla larghezza che misura che si valuta il suo impiego e si può capire se può essere o meno montato su un determinato telaio.

Per i mozzi, la misura principale da tenere in considerazione è la battuta, ossia la distanza che intercorre tra le due estremità da inserire tra i forcellini: un mozzo che misura appena 70 mm dovrà essere montato su una bici da bambino, uno che ha una battuta compresa tra 100 e 142 mm sarà funzionale alle bici da strada, mentre uno che misura tra i 110 e i 148 mm è tipico delle ruote da Mtb.

I mozzi si distinguono anche in base alla tecnologia utilizzata per metterne in rotazione il corpo e il perno. Esistono dunque mozzi a coni e sfere, a cuscinetti industriali e a cuscinetti ceramici. Questi ultimi si rivelano utili per diminuire l’attrito e, parallelamente, accrescere la scorrevolezza.