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Comunicato Stampa

Napoli. Aria di riunione di famiglia alla presentazione dell’Udeur di Clemente Mastella il 16 dicembre 2017 alla Stazione Marittima di Napoli.

18/12/17

Molti dei presenti, per età e partecipazione, hanno vissuto le motivazioni che concorsero (assieme ma non soltanto per lo scandalo di Tangentopoli), a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, a dissestare la sia pur problematica quiete che faceva capo alla politica italiana a partire dal dopoguerra.

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C’è da chiedersi, in questa Italia che vacilla (sempre più povera al Sud che al Nord, nonostante le affermazioni, in senso ristretto, comprensibili, di Delrio, che il Sud Italia cresca più del Nord), con sulla testa coronata la spada di Damocle di elezioni a breve (Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella sembra orientato a sciogliere le Camere entro Capodanno, consentendo così al governo di fissare per il 4 marzo 2018 la data delle elezioni politiche), perché ci si possa stupire della felice aria di riunione di famiglia riscontrata alla presentazione dell’Udeur di Clemente Mastella il 16 dicembre 2017 alla Stazione Marittima di Napoli. Con lui, tra gli altri, il segretario dell'Udc Lorenzo Cesa, e Paolo Cirino Pomicino.
Aria di nucleo familiare, abbracci solidali, platea piena, continuo risuonare di applausi e sguardi di soddisfazione tra i presenti. Oltre alla quantità, veramente notevole di giornalisti e fotografi, i quali hanno dedicato un’attenzione all’apparenza molto positiva, a questa “festa familiare”.
Molti dei presenti, per età e partecipazione, hanno vissuto le motivazioni che concorsero (assieme ma non soltanto per lo scandalo di Tangentopoli), a cavallo fra gli anni Ottanta e Novanta, a dissestare la sia pur problematica quiete che faceva capo alla politica italiana a partire dal dopoguerra.
Tuttavia in sala c’erano, e molti ascoltavano speranzosi, i nuovi, che al 1993 avevano un’età troppo giovanile, tale da non permettere loro un ricordo concreto dei fatti e inoltre ricchi (o poveri), di una conoscenza limitata al sentito dire ed alle testimonianze di quanti quel tempo l’hanno vissuto. Giovani oggi iscritti alle varie facoltà universitarie, diplomati o laureati immessi “nel mondo del lavoro” con tutte le difficoltà contingenti. Tanto di più gravi al sud.
Alcuni di loro, uscendo dalla sala gremita, sul cui fondo campeggiava il logo dell'Udeur 2, con il simbolo del campanile, apparivano sorridenti, come se
-finalmente- avessero ascoltato parole che li portavano di nuovo a credere nella politica.
Per quanto riguarda “i vecchi democristiani”, chi di loro (pur nella marea delle correnti del partito), avendo vissuto i governi diversi che si sono susseguiti dopo l'ultima volta che il Paese è andato a votare per Camera e Senato (il 24 febbraio 2013), ossia i 300 giorni del governo Letta, il governo Renzi e il governo Gentiloni, che ha compiuto un anno giorni fa, non ha avuto modo di chiedersi se fosse davvero tanto discutibile quell’affossata prima repubblica?
Ed eccoci all'Udeur 2 di Clemente Mastella, presentato da lui In pillole programmatiche, con l’atteggiamento franco che gli è caratteristico.
Chiarisce subito: “Non sono riciclato, io sono io, ho la mia storia.”-
Potrà la magistratura che gli ha reso giustizia dopo circa dieci anni, restituirgli lo stallo morale e materiale in cui è stato gettato? No:
-“Un risarcimento dopo dieci anni non c’è (…), perché io non torno a fare quello che facevo, sei risarcito se tu facevi il ministro e torni a fare il ministro.”-
Alla domanda:-“Dopo quaranta anni di politica non è un po’ stanco?”- Risponde quasi divertito, paragonando il suo lavoro di politico a quello di un giornalista:
-“ Stanco? Uno che fa il giornalista, chieda (ad esempio) a Travaglio, o, se fosse ancora vivo, ad Indro Montanelli, o a Scalfari (Civitavecchia, 6 aprile 1924, ndr), lo vedo un po’ arrancante dal punto di vista fisico, ma come brillantezza di idee, mica si tira indietro? Si nasce in un certo modo (…), come Scalfari nel giornalismo lo stesso è per me.”-
I presenti evidentemente non dubitano e Mastella a proposito di quanti hanno creduto in lui ed a causa delle sue vicissitudini hanno sofferto dichiara:
-“Se noi mettiamo insieme le isole democristiane (…), facendole divenire arcipelaghi, noi stabiliamo una condizione di presenza oggi e anche per il futuro, perché siamo una forza. (…) Puntiamo, per quanto ci riguarda, a rendere compatibili le esigenze di un mezzogiorno trascurato e al tempo stesso una riparazione del sistema giustizia, il cui pianeta oggi, indifferibilmente, ha bisogno, non di una mano di vernice, ma di una rivoluzione copernicana (…) ”-
Mezzogiorno: Le anticipazioni del rapporto Svimez: Nel 2016 il Pil meridionale "è cresciuto dell'1%. Nel settentrione è stato pari a +0,8%". Ma il sorpasso finisce qui: il Pil del Mezzogiorno nel 2017 sarà dell'1,1%, contro l'1,4%. Più lavoro, ma solo per gli anziani e a tempo parziale. In sintesi: Crescita: Sud Italia tornerà ai livelli pre-crisi solo nel 2028. E 10 persone su 100 sono in povertà assoluta.
Questi i fatti nudi e crudi. Gli stessi che fanno venire “il torcicollo” agli italiani, scopertisi in fondo in fondo a guardare indietro nel passato con una punta di nostalgia. Guardare a quel momento storico per l'Italia delicatissimo, con un sistema politico che si disintegrava e una congiuntura economica che riconosceva le cattive condizioni della finanza pubblica, in vista della moneta unica europea (la sua introduzione sotto forma di denaro contante avvenne per la prima volta nel 2002, in dodici degli allora quindici stati dell'Unione), che a tutti oggi sembra avere dato alla stabilità economica il colpo di grazia.
-“Siamo noi la voce del Sud”- Asserisce Mastella. E i presenti sembrano trovare giusta la sua dichiarazione:
-“Credo che abbiamo l’obbligo morale, dopo le umiliazioni che abbiamo subito, di rimetterci in campo, scegliendo un sentiero che è il nostro sentiero tradizionale di un po’ di mitezza nella vita politica, perché oggi c’è una insopportabile conflittualità”-
Infine rimettere al centro della politica l’uomo, in quanto la politica dovrebbe avere questo compito: fare sì che il cittadino si senta rappresentato “uno ad uno”, come persona. Torni a desiderare il voto come espressione della propria volontà, con la certezza di vedere al Governo chi ha scelto con quel voto, assumendosi in questo modo anche la responsabilità di quella scelta.
Un pensiero, quindi, "a tutti quei militanti Udeur che sono stati ostracizzati e vilipesi in questi anni", alla "ricostruzione di un'area democratico - cristiana, un partito del buon senso che, ubicato nel centrodestra, sarà comunque di centro". La volontà di costruire "l'umanesimo giudiziario e il Sud, sullo sfondo i valori della laicità democristiana".
Mastella ci mette la faccia, giacché sul simbolo del campanile, c'è il suo nome e chiarisce che, se pure ancora indeciso sul ripresentarsi direttamente: -“Se si vota il quattro marzo potrei anche esserci”- Stiamo a vedere. Bianca Fasano

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