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Comunicato Stampa

Generazione 2.0 Made in Italy

09/11/12

L’identikit della “Generazione 2.0 Made in Italy” verrà presentato in Confcommercio Milano da Asseprim (l’Associazione nazionale dei servizi professionali per le imprese) con la presentazione dell'iniziativa editoriale dedicata -ebook e cartaceo- contenente i risultati della ricerca realizzata da Duepuntosero Research (Gruppo Doxa).

"Generazione 2.0 Made in Italy", la prima generazione italiana interamente cresciuta contestualmente al boom del Web 2.0. Una generazione, che oggi ha dai 18 ai 30 anni, connessa, globale, interattiva a tutto tondo: tra amici e sconosciuti; con video, foto e testi; in blog, forum, social network. Relazionarsi con essa, significa per enti, istituzioni, genitori e imprese comprendere e agire secondo lo S.T.I.L.E. 2.0: S per socialità, T per trasparenza, I per immediatezza, L per libertà, E per esperienza. Sono i parametri di base emersi dalla ricerca "Generazione 2.0 Made in Italy" condotta da Federico Capeci di Duepuntozero Reasearch (Gruppo Doxa) e promossa da Asseprim, l’Associazione nazionale dei servizi professionali per le imprese a cui aderisce l'Istituto di ricerca.
"I giovani nati e cresciuti nell’era digitale – rileva Umberto Bellini, Presidente di Asseprim – sono sempre più protagonisti del mercato e costituiscono un gruppo di riferimento particolarmente significativo per le aziende. Conoscere per saper dialogare in modo costruttivo con la Net Generation italiana vuol dire sapere condividere valori che possono determinare il successo di un brand".
Per questo seguirà un talk show che vedrà tra i protagonisti Coca-Cola, Facebook, Italia 1 e altre prestigiose testimonianze.
La collana editoriale delle Guide Pratiche di Asseprim si arricchirà, quindi, con quella dal titolo "Generazione 2.0 Made in Italy" che sarà disponibile in versione ebook e successivamente in versione cartacea per gli associati.
Chi e quanti sono? I giovani tra i 18 e i 30 anni, i primi cresciuti durante il boom dei social network e del web 2.0, sono il 14% della popolazione italiana: sono la % più bassa di tutta Europa e tra 30 anni, quando avranno l’età dell’attuale classe dirigente, saranno la metà delle persone più adulte con cui si dovranno ancora confrontare.
La Generazione 2.0 vive il web attivamente, non consultandolo e basta: Il 91% è iscritto a un social network, il 55% è iscritto a un forum, il 34% segue uno o più blogger con continuità, il 17% ne ha uno proprio.
Che cosa fa la Generazione 2.0 quando è connessa? Guarda un video (92%), guarda profili, bacheche e foto di altri (84%), condivide link o contenuti (79%), legge le opinioni su marche e prodotti (74%), consulta post e commenti nel web (65%), partecipa a concorsi a premi e consulta/acquista in gruppi d’acquisto (63%), scrive qualcosa di sé e dei propri pensieri (61%), segue i consigli in rete di persone che non conosce (59%).
I siti maggiormente visitati? I primi tre sono Youtube, Facebook, e Wikipedia, tra intrattenimento, socialità e informazione 2.0.
"Spesso maltrattata e fraintesa dai media – sottolinea Capeci – la Generazione 2.0 rappresenta una grande opportunità per il nostro Parse. E’ cresciuta nel web 2.0, senza vincoli di tempo, luogo, comunicazione; sa destreggiarsi tra terabite di informazioni e opinioni; condivide i valori della trasparenza, della collaborazione, del mettersi in gioco in prima persona; non ha stereotipi, miti o dogmi a cui appellarsi, se non il loro stesso fare ed essere quotidiano. Globale, istruita, connessa, la generazione 2.0 è l’opportunità del cambiamento nel nostro Paese".
La ricerca: "Generazione 2.0 made in Italy" è frutto dell’analisi della ricerca di scenario "Italia 2.0" e di numerose altre ricerche condotte dall’istituto Duepuntozero Research dal 2008 ad oggi. "Italia 2.0", in particolare, è condotta ogni sei mesi dal 2009, su campioni di 1.500 casi rappresentativi dell’utenza internet italiana per fascia di età, sesso, area geografica, istruzione, utilizzo internet.



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