SOCIETA
Comunicato Stampa

Giornata nazionale parkinson: il ruolo del terapista occupazionale

Approfittiamo della Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson per porre l’attenzione sul ruolo del terapista occupazionale nella riabilitazione delle persone con limitazioni alla performance dovute a questa patologia. Durante la valutazione i terapisti occupazionali analizzano lavoro, famiglia, tempo libero, trasferimenti, mobilità, cura personale (come alimentazione, igiene, vestizione), sicurezza ambientale, funzione motoria e cognitiva e contribuisce alla scelta degli ausili. Oltre alla conoscenza della situazione clinica, l'intervento del terapista occupazionale deve anche considerare le preoccupazioni, le capacità e gli obiettivi personali.

FotoLe persone con Parkinson sperimentano una miriade di segni e sintomi motori e non motori insidiosi che possono influenzare negativamente le loro performance quotidiane, partecipazione e qualità della vita. Sebbene non esista una cura, sono disponibili opzioni di trattamento per gestire questa condizione complessa ed eterogenea. Approfittiamo della Giornata Nazionale della Malattia di Parkinson per porre l’attenzione sul ruolo del terapista occupazionale nella riabilitazione delle persone con limitazioni alla performance dovute a questa patologia.
Durante la valutazione i terapisti occupazionali analizzano lavoro, famiglia, tempo libero, trasferimenti, mobilità, cura personale (come alimentazione, igiene, vestizione), sicurezza ambientale, funzione motoria e cognitiva e contribuisce alla scelta degli ausili. Oltre alla conoscenza della situazione clinica, l'intervento del terapista occupazionale deve anche considerare le preoccupazioni, le capacità e gli obiettivi personali. Il percorso è più efficace se vengono impiegati metodi per identificare quei problemi occupazionali che sono più importanti per i pazienti. L’evoluzione varia e singolare della malattia, tra gli individui, richiede ai professionisti di combinare un approccio client-centered alla valutazione e all'intervento con modelli concettuali (supportano il ragionamento clinico sui pazienti, le loro occupazioni e ambienti) e modelli di pratica (promuovono cambiamenti benefici nelle attività quotidiane, l'impegno in occupazioni significative e la partecipazione più piena nei loro ambienti fisici) per affrontare questa complessa condizione (Jansa & Aragon, 2015).
Gli obiettivi possono differire in base alla progressione della malattia ma soprattutto all’individualità della persona. Ad esempio, nelle prime fasi, l'intervento può essere diretto all'autogestione, alla prevenzione della ridotta partecipazione ai ruoli e alle attività e al miglioramento delle prestazioni dell'attività. Nelle fasi intermedie e successive, l’intervento può spostare l'attenzione verso l'adattamento e la compensazione per preservare l'impegno e l'indipendenza nelle attività significative. Nel corso della malattia, i professionisti valutano costantemente l'ambiente, altri fattori contestuali e le richieste dei compiti e, se necessario, effettuano modifiche per supportare la sicurezza, l'indipendenza, il comfort e la soddisfazione della persona assistita. Inoltre, i terapisti occupazionali svolgono un ruolo nell’educare il personale di supporto ad assistere in modo appropriato la persona con Parkinson nelle attività quotidiane, rimanendo consapevoli dei propri bisogni per mantenere il benessere (Radder et al., 2017).
Un'indagine sulle esperienze e le opinioni delle persone con Parkinson in quattro paesi europei ha rilevato che tra coloro che hanno ricevuto servizi di terapia occupazionale sin dalla loro diagnosi, quasi tutti consiglierebbero la terapia occupazionale (Jansa et al., 2011). Nonostante le persone con Parkinson e i loro persone di riferimento desiderino interventi non medici e sebbene prove crescenti supportino il ruolo della terapia occupazionale nella gestione di questa patologia, i servizi di terapia occupazionale sono sottoutilizzati da questa popolazione in Italia. Al contrario, in altri paesi europei come Regno Unito e Paesi Bassi, i tassi di utilizzo della riabilitazione multidisciplinare (compreso l’intervento del Terapista Occupazionale) tra le persone con Parkinson sono maggiori rispetto al nostro paese (Fullard et al., 2017; Jansa et al., 2011; Keus et al., 2004). Il paradosso risiede nel fatto che le raccomandazioni presenti nelle recenti linee guida statunitensi (Wood, 2022), relative alla riabilitazione ospedaliera multidisciplinare per migliorare le prestazioni delle ADL, si basano sui risultati di studi condotti in Italia (Ferrazzoli et al., 2018; Frazzitta, Maestri, Ferrazzoli, et al., 2015; Monticone et al., 2015; Frazzitta, Maestri, Bertotti, et al.; 2015).
La letteratura scientifica (ad es. Cabrera-Martos et al., 2019; Hindle et al. ., 2018; Sturkenboom et al., 2014) supporta l'efficacia e l’efficienza della terapia occupazionale nella malattia di Parkinson, in forte aumento con l'invecchiamento della popolazione e dell'aspettativa di vita. Nelle linee guida tradotte nel 2018 da Gimbe (Cartabellotta, 2018), viene evidenziata l’opportunità di effettuare trattamenti non farmacologici prevedendo un consulto, tra gli altri, del Terapista Occupazionale già nelle fasi precoci della malattia e prescrivendo specifica terapia occupazionale per le persone che hanno difficoltà nelle attività quotidiane.
Ci auspichiamo che, come previsto in letteratura, l’intervento del Terapista Occupazionale possa essere maggiormente integrato in tutti i servizi, valutativi e riabilitativi, che prendono in carico persone con Malattia di Parkinson.
Gabriella Casu, referente AITO Sardegna
Christian Parone, Presidente Nazionale AITO

Cartabellotta et al (2018) Linee guida per la diagnosi e il trattamento della malattia di Parkinson, https://snlg.iss.it/wp-content/uploads/2018/08/parkinson.pdf
GBD 2016 Parkinson's Disease Collaborators. Global, regional, and national burden of Parkinson's disease, 1990-2016: a systematic analysis for the Global Burden of Disease Study 2016. Lancet Neurol. 2018 Nov
Jansa, J., & Aragon, A. (2015). Living with Parkinson’s and the emerging role of occupational therapy. Parkinson’s Disease, 2015, 196303.
Wood J, Henderson W, Foster ER. Occupational Therapy Practice Guidelines for People With Parkinson's Disease. Am J Occup Ther. 2022 May



Licenza di distribuzione:
INFORMAZIONI SULLA PUBBLICAZIONE
AAITO
Responsabile account:
Gabriella Casu (Ufficio Presidenza)
Contatti e maggiori informazioni
Vedi altre pubblicazioni di questo utente
RSS di questo utente
© Pensi che questo testo violi qualche norma sul copyright, contenga abusi di qualche tipo? Contatta il responsabile o Leggi come procedere