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Comunicato Stampa

Pronto soccorso Umberto I al collasso, l’appello di Tortosa

11/03/11

Il vicesegretario del Lazio dell’Italia dei Valori: “Non si può continuare a promettere che si interverrà, bisogna lanciare dei segnali immediati”

Roma – Medici, infermieri, e primari del pronto soccorso del Policlinico Umberto I esausti e letteralmente travolti da una mole di lavoro incontrollabile e ingestibile per il personale operativo da tempo insufficiente. Gli operatori, spesso precari, sono costretti a riunire gli ammalati tutti insieme in una sala su barelle e poltrone senza distinzione di sesso o età, violando in maniera oltraggiosa la privacy e la dignità di tutti i pazienti Esasperati dalla situazione e decisi a intraprendere una propria iniziativa per sensibilizzare gli organi competenti, i 130 lavoratori hanno firmato un documento nel quale chiedono ai vertici dell'ospedale, della Regione e dell'Università interventi urgenti organizzando anche una giornata di sensibilizzazione al tema.
Nella speranza che si arrivi ad una sistemazione o ad un rimedio per la situazione, il triste record di attesa spetta a una filippina colpita da ictus che, in fin di vita, aspetta da 20 giorni un letto in rianimazione.

“Dovremmo fare una riflessione su ciò che è stato dichiarato ultimamente riguardo alla situazione sanitaria regionale nel Lazio, definita meritoria perché descritta come la regione che più sta risparmiando sulla Sanità. Osservazione sulla quale possiamo solo sorridere con amarezza”. Esordisce così il vicesegretario per il Lazio dell’Italia dei Valori, Oscar Tortosa, alla notizia sui disagi del policlinico esprimendo la sua forte delusione a riguardo.

L’esponente del partito guidato da Antonio Di Pietro continua: “Se diminuire le spese per la Sanità significa semplicemente mortificare la salute dei cittadini, allora non so proprio dove sia il merito della nostra Regione. I forti tagli applicati in molti dei nostri ospedali, uno fra tutti il reparto geriatrico del S. Giovanni abolito in questi giorni, sono fatti di cui purtroppo si parla veramente poco. La gente è disperata, e in situazioni di prima necessità dove spesso andare al pronto soccorso significa morire, i cittadini si trovano a dover affrontare situazioni estreme dove il tempo minimo di attesa per l’assistenza è di quattro o cinque ore. Risparmiare su tutto è comprensibile ma non si può risparmiare sulla salute degli utenti. Questi fatti contribuiscono in maniera definitiva a creare nella popolazione non solo disillusione, ma profonda amarezza nei confronti delle istituzioni”.

Tortosa nella sua denuncia lancia anche un appello alla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini: “Non si può continuare a promettere che si interverrà, bisogna lanciare dei segnali immediati. Come già denunciato precedentemente, qui si vuole arrivare ad un sistema sanitario basato sul modello americano dove chi può pagare ha la sicurezza di essere assistito”.

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