EVENTI
Comunicato Stampa

Un SILENZIO Assordante

02/12/20

ConfEventi Non ci stiamo a questo gioco al massacro

FotoA neppure 36 ore dal varo 4° decreto Ristori e a poche ore dalla firma del DPCM ce dovrà regolare il Natale degli Italiani con una frenetica corsa da parte di Governo e Regioni per definire cosa gli italiani potranno fare o non potranno fare, con promesse di ulteriori ristori per categorie e soggetti professionali. Si pensa a che cosa e chi potrà riaprire o ripartire delle attività sia pur con limitazioni e prescrizioni in termini di salute pubblica.
In tutto questo per alcuni c’è un silenzio assordante, un senso di dimenticanza, oblio…… di chi stiamo parlando degli organizzatori di eventi e di tutto quello che gira intorno a quegli eventi che in senso riduttivo e forse da qualcuno in senso dispregiativo vengono definiti “mercatini” ma che raccolgono mercatini veri e propri, espositori nei centri commerciali, eventi enogastronomici “stret food” spettacoli e eventi in genere di tipo musicale e non e natalizi e non. Non veniamo citati in nessun DPCM o decreto per l’erogazione di aiuti economici sia a si singoli che al settore.
L’associazione ConfEventi chiede attenzione e non ci sta!. Gli organizzatori e il mondo degli eventi dicono no! NOI VOGLIAMO LAVORARE, ABBIAMO BISOGNO DI LAVORARE e guadagnarci lo stipendio come tutte le altre attività. Non possiamo affermarlo con sicurezza assoluta ma i nostri eventi nella stragrande maggioranza si svolgono all’aperto dove è più facile rispettare le prescrizioni sul distanziamento sociale e comunque disponiamo di un efficace protocollo anticontagio applicabile agli eventi sia all’aperto che al chiuso.
Si badi bene non intendiamo alimentare polemiche o guerre tra operatori o tra chi potrà o non potra lavorare/riaprire. Ci rendiamo conto del periodo particolare che vive non solo l’Italia, ma il Mondo intero, ma bisogna rendersi anche conto che non SI MUORE SOLO DI COVID. Stanno morendo anche le nostre attività, stiamo morendo anche noi, stiamo morendo sia psicologicamente che economicamente.
Chiediamo di essere ascoltati dalle istituzioni locali, regionali e nazionali per una verifica di quali siano le condizioni per poter ripartire e sopratutto quando abbiamo bisogno di un orizzonte temporale il tempo della navigazione a vista sta finendo. Non si può penalizzare all’infinito una categoria di operatori o un settore che rappresenta un importante pezzo del mosaico della filiera del divertimento e del turismo ma anche della cultura intesa nella sua più ampia accezione del termine anche popolare
I ristori in molti casi mai arrivati insabbiati in una macchina burocratica lenta e inefficiente servono a poco diremmo nulla e anche quando arrivano non coprono le spese fisse che ogni nucleo familiare sostiene comunque.
Quindi NOI VOGLIAMO GUADAGNARCI IL NOSTRO PANE. Le Istituzioni ci devono ascoltare, devono capire che NOI ESISTIAMO!



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