ARTE E CULTURA
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40 anni di terremoti in Italia, l’esperienza umana e civile del Conte Fernando Crociani Baglioni

Pubblichiamo la nota autobiografica del Conte Cav. Gr. Cr. Prof. Fernando Giulio Crociani Baglioni, apparsa nell’intranet di una grande confederazione economica italiana, che costituisce altresì storia e cronaca di molteplici eventi sismici verificatisi dagli anni ’70 ad oggi; che lo videro protagonista in prima linea negli interventi di soccorso alle popolazioni terremotate. La storia del nobile romano Crociani Baglioni, non è solo biografia del personaggio, ma testimonianza di vita anche professionale, oltre che di apostolato religioso e sociale del Cavaliere di Grazia e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, Addetto al Cerimoniale del Gran Priorato di Roma, antica Guardia Palatina d’Onore di Sua Santità, professato nell’arco di tutta la sua vita.

Al ritorno dall’Emilia Romagna terremotata, avendo assolto ad una decade di servizio volontario di Protezione Civile al campo di Bomporto, desidero anzitutto porgere in questa sede i miei saluti ed auguri più cordiali, non formali, ai colleghi ed amici 50&Più Enasco e Confcommercio della regione, e delle province di Mantova e Rovigo, colpite dall’immane pubblica calamità.

Saluto i molti colleghi del sistema, i quali si vanno prodigando sul territorio, assistendo le popolazioni colpite e tuttora soggette dopo due mesi al pànico e ai disagi crescenti con le ultime ancora inquietanti scosse.

Mi sia consentito in questo frangente, da anziano collega, esporVi personali ricordi. Si tratta per me dell’ennesima aspra esperienza nell’arco della mia vita, anche professionale. Fin dall’aprile 1976, quando in missione ininterrotta all’ufficio Enasco di Treviso, con il collega cav. Pietro Amendolara, ebbi a trovarmi in prossimità del terremoto del Friuli. La popolazione atterrita dalla vicina catastrofe passava le notti sulle mura medievali della città veneta.

Nell’autunno-inverno 1980 mi trovai in missione, per l’operazione del sistema ’contrin’, all’ufficio Enasco di Benevento; a ridosso del terremoto dell’Irpinia. In compagnia del collega confederale Gaetano Parrotta, padre di Fabrizio, attuale ”commissario confederale per il sisma emiliano“. Partecipai con Gaetano ai soccorsi prestati da Confcommercio a Lioni e S. Angelo de’ Lombardi, epicentro del sisma, paesi montani rasi al suolo ed innevati. Privi di comunicazioni telefoniche, isolati dalle famiglie, dediti al dovere dell’ora. Intervenni più volte sulle emittenti Tv locali, coordinando con la Prefettura di Benevento i soccorsi . Operammo con gli uffici mobili Enasco (i furgoni Ducato), nelle province di Benevento, Avellino, Caserta e Salerno. Sorgeva allora, con l’Alto Commissario On. Giuseppe Zamberletti, la Protezione Civile italiana, assumendo lo stesso politico la carica di Ministro per il Coordinamento della Protezione Civile della Repubblica Italiana. Il Dipartimento (http://www.protezionecivile.gov.it/) ebbe poi a coprirsi di gloria nel mondo, ovunque vi fosse bisogno dell’intervento italiano di soccorso nelle catastrofi naturali.

Nel 1979, in Umbria, la Valnerina dei miei antenati fu colpita dal sisma. Vi perdemmo un immobile di famiglia. Nel 1984 la mia stessa casa materna avìta in Abruzzo, fu disastrata dal sisma della Val di Comìno – Alto Sangro; e resa inabitabile per 23 anni; fino alla sua totale recente ristrutturazione. In tale arco di tempo entrai in contatto con la realtà del Dipartimento della Protezione Civile italiana ed i suoi dirigenti politici e tecnici. Partecipai poi ai soccorsi pel terremoto umbro-marchigiano del 1997, in forza alle strutture del Sovrano Militare Ordine di Malta, di cui sono membro da quarant’anni (Cavaliere di Grazia e Devozione), a Colfiorito, Assisi, Foligno e Spoleto.

Un’esperienza questa che mi fu essenziale ed altamente formativa, dopo un corso di un anno accademico di Primo Soccorso a La Sapienza Università di Roma (Facoltà di Medicina e Chirurgia), per partecipare ai servizi di soccorso ai pellegrini del Grande Giubileo dell’Anno 2000, a Roma, dove giunsero a milioni fedeli da tutto il mondo. Seguirono, dopo anni di servizio nel Cisom – Corpo Italiano Soccorsi del Sovrano Militare Ordine di Malta, i funerali di Giovanni Paolo II nell’aprile 2005, l’elezione e intronizzazione del nuovo Pontefice Benedetto XVI, con milioni di pellegrini a Roma, cui partecipai prestando innumerevoli servizi anche notturni; prestando numerosi soccorsi a fedeli, personalità come umili pellegrini, colpite da infarti, ictus, fratture gravi, conducendo numerose volte l’ambulanza agli ospedali romani.

Seguì nel 2009 il terremoto dell’Aquila (la notte del 6 aprile, lunedì santo, mi trovavo nella mia casa di montagna, ad Alfedena, che, svegliandomi di soprassalto coi miei familiari, alle 3,35 tremò, proprio come 25 anni prima). Partii senza indugio, determinato come sempre ; in servizio di Protezione Civile con il Sovrano Militare Ordine di Malta, il “Malteser” – nostro Corpo melitense germanico di soccorso, e le associazioni d’Arma (Alpini e Carabinieri); per quattro turni ultrasettimanali di servizio : a Paganica, ad Onna, il villaggio raso al suolo epicentro del sisma, nonché ai campi SMOM di Poggio di Roio e San Felice d’Ocre.

La sismicità del territorio italiano, non solo sulla dorsale appenninica, come il terremoto padano in atto ha dimostrato, mi ha visto coinvolto in prima linea anche in questa ennesima esperienza, che mi ha vieppiù segnato interiormente.
La quasi totalità degli sfollati, in atto 17 mila, che in questa torrida estate affollano le tendopoli di Protezione Civile in Emilia, è costituita da extracomunitari. Non solo in quanto colpiti nelle abitazioni più povere, talora fatiscenti, rese inagibili, pericolanti e destinate a riparazioni e ricostruzioni; ma in quanto parte socialmente più disagiata della popolazione residente, non in grado di provvedersi diversamente. Nell’estate in corso è molto duro e impegnativo pei volontari nei campi, dedicarsi al nutrimento, alloggio, igiene, logistica, vestiario, cure mediche, farmaceutiche e psicologiche degli sfollati d’ogni età .

Le nostre squadre di medici, infermieri, farmacisti, odontoiatri, psicologi, soccorritori specializzati, assistenti sociali, ufficiali e soldati del Corpo Militare del Sovrano Militare Ordine di Malta, tutti volontari e a proprie spese, rendono in questo periodo con gravi sacrifici personali, il massimo al campo S.M.O.M. di Bomporto (tra Modena e Mirandola, epicentro del sisma).



Al punto che, lasciando il campo al termine del turno di servizio, salutando tra le tende le frotte di bambini maghrebini, ovest-africani ed albanesi, coi quali trascorsi lunghi pomeriggi assolati in attività ludiche, il commiato mi lascia ancora una volta nell’anima, un’esperienza dello spirto, civile ed umana, più che toccante, struggente….

Proprio come l’innocente, angelico sorriso di quei bimbi.

Fernando Crociani Baglioni
Roma, 19 luglio 2012



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