ARTE E CULTURA
Comunicato Stampa

A Sansepolcro (AR) la Mostra “Luca Pacioli. Tra Piero della Francesca e Leonardo”

20/06/17

Al Museo Civico, dal 10 giugno al 24 settembre 2017.

FotoA Sansepolcro (AR) la Mostra “Luca Pacioli. Tra Piero della Francesca e Leonardo”.
Alla riscoperta del matematico concittadino di Piero.
Sansepolcro apre così la seconda parte della stagione espositiva 2017 del Museo Civico.

Aperta Il 10 giugno 2017 la mostra “Luca Pacioli. Tra Piero della Francesca e Leonardo”, fino al 24 settembre 2017.

Tra le iniziative all’interno dell’ampio programma culturale dedicato al cinquecentenario di Pacioli, l’esposizione è curata dal professore Stefano Zuffi, promossa dal Comune di Sansepolcro ed organizzata dall’associazione Civita Mostre.
In mostra, accanto ai tre scritti di Pacioli (De Divina Proportione, Summa de Arithmetica, De ludo schaccorum, detto Schifanoia), vi è il celebre Studio per la testa di Leda di Leonardo da Vinci, due incisioni di Dürer, e una Madonna con il Bambino del Giampietrino. Splendide sono le due tarsie con solidi geometrici, realizzate da frà Damiano Zambelli seguendo esattamente le indicazioni di Pacioli, provenienti dal convento di San Domenico a Bologna.

Parte integrante della mostra sono inoltre il nitido Ritratto d’uomo di Ercole de’ Roberti e i capolavori del Museo di Sansepolcro, come il San Giuliano di Piero della Francesca e il Martirio di san Quintino di Jacopo Pontormo, inseriti come parte integrante nel percorso espositivo.

Dopo il grande successo della prima mostra dedicata all’accostamento con Caravaggio, ecco dunque una nuova occasione per ammirare importanti opere dei grandi maestri dell’arte italiana in dialogo con i capolavori di Piero della Francesca, maestro e riferimento fondamentale nella formazione del frate biturgense.

“La nostra è una città da sempre legata alla matematica e alle scienze applicate - dichiara il sindaco di Sansepolcro Mauro Cornioli - il cinquecentenario si pone l’obiettivo di restituire a Pacioli il suo innegabile spessore culturale e un ruolo di primo piano nel Rinascimento italiano. La mostra curata da Zuffi è, assieme alle altre iniziative in programma, un’occasione unica di divulgazione del valore culturale, sociale ed economico apportato da Pacioli in tutto il mondo. Invitiamo tutti i cittadini e amanti della cultura a non perdersi questo ricco allestimento di opere per ripercorrere la figura, il ruolo e l’attività del nostro grande matematico.”

“Nelle opere di Luca Pacioli prende forma la possibilità di misurare il mondo attraverso la matematica - puntualizza il curatore della mostra Stefano Zuffi - l’intero universo si riassume nelle forme regolari di cinque solidi geometrici, il rapporto della proporzione basato sulla sezione aurea contiene in sé un senso ‘divino’.”

“Dopo Piero della Francesca, Pacioli è l’altro figlio illustre di questa terra - commenta l’assessore alla Cultura Gabriele Marconcini - un personaggio decisamente poliedrico che è riuscito a coniugare il mondo della cultura dotta con quello della cultura popolare, favorendo il ricongiungimento tra matematica e scienze applicate, arte pittorica, filosofia e comunicazione. La bellissima mostra concorre a rendere visibile il riflesso di un filo storico che, nel districarsi tra gli eventi più rilevanti e traumatici del tempo, ci aiuta a leggere l’immanente presenza del nostro Luca all’interno di una pagina di storia che ha cambiato il mondo.”
da parte della Associazione CIVITA rilevato, con forte rammarico, il diniego da parte del nuovo Direttore del Museo di Capodimonte a far pervenire a sansepolcro (eppure era stato a Venezia per la Mostra fino al Luglio 2016) il Ritratto di fra Luca Pacioli con un allievo, uno dei dipinti più evocativi dell’Umanesimo rinascimentale, e in particolare degli studi sulla matematica e la geometria che animarono le principali corti italiane del Quattrocento.

Il dipinto è stato acquistato nel 1903 dallo Stato italiano, che ne ha evitato così l’esportazione all’estero, che lo ha destinato all’allora Museo Nazionale di Napoli (attuale Museo Archeologico), e si trova esposto dal 1957 a Capodimonte, dove occupa un posto d’onore accanto alle opere provenienti dalla collezione Farnese.

Il ritratto raffigura il frate francescano e insigne matematico Luca Pacioli (Borgo San Sepolcro, 1445–1517), amico di Piero della Francesca e di Leonardo, mentre, con lo sguardo concentrato, quasi perso dinanzi a sé, dà dimostrazione dell’ottava proposizione dal libro XIII degli Elementi di Euclide a un discepolo, vestito secondo la moda aristocratica del tempo, identificato con il duca Guidubaldo da Montefeltro, che invece volge i suoi occhi verso lo spettatore. Al giovane duca il frate aveva dedicato la Summa de Arithmetica, geometria, proportioni et proportionalità, stampata a Venezia nel 1494 e raffigurata nel dipinto proprio davanti al gentiluomo, con la scritta Li[ber] R[egularum] Luc[ae] Bur[gensis].

Tutt’intorno sono sparsi diversi oggetti atti allo studio della matematica e della geometria (una penna d’oca col suo astuccio, un compasso, un goniometro, un gesso e una spugnetta), ma spiccano in particolare due solidi geometrici, ampiamente studiati da Luca Pacioli nei suoi trattati: un dodecaedro, in legno, appoggiato sul libro, e un rombicubottaedro (poliedro semiregolare composto da otto triangoli equilateri e diciotto quadrati) fatto di cristallo, quasi un’apparizione, riempito per metà d’acqua, che pende dal soffitto mediante un filo non perfettamente in asse. Al suo interno si riflette un’immagine, forse la facciata del Palazzo Ducale di Urbino.

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Maura Capanni (Corrispondente settore cultura)
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